martedì 30 novembre 2010

Il Papa in Germania. Il viaggio dal 22 al 25 settembre 2011. Visita al Maria Regina Martyrum e al Bundestag, incontri con luterani, ebrei e musulmani

Si svolgerà dal 22 al 25 settembre 2011 il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Germania. Ad annunciare le date è stato il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, mons. Robert Zollitsch, in un'intervista alla sezione tedesca della Radio Vaticana. Nel corso del viaggio, il terzo nella sua terra natale, il Papa si recherà a Berlino (foto), Erfurt e Friburgo. Zollitsch ha fornito alcuni dettagli sul viaggio. Il primo giorno, a Berlino, rappresenterà ''la parte politica del viaggio'', ha spiegato. Qui il Papa potrebbe recarsi al Maria Regina Martyrum, il memoriale alle vittime del nazismo, del comunismo e della seconda guerra mondiale. E' allo studio anche la possibilità di una visita del Pontefice al Bundestag e un incontro con il presidente, il cattolico Norbert Lammert, esponente della Cdu, l'Unione cristiano-democratica. Il secondo giorno del viaggio, a Erfurt, nell'ex Germania Est, dovrebbe essere dedicato all'ecumenismo e al dialogo religioso e il Papa potrebbe incontrare rappresentanti della comunità evangelica luterana. Previsti, nel corso del viaggio, anche incontri con responsabili della comunità ebraica e musulmana.

Ansa

Lombardi: non c'è prescrizione per le ferite dell'anima, dobbiamo ascoltare a aiutare. Sulla pedofilia il Papa ha dato risposte precise e convincenti

La Chiesa persegue “una linea di trasparenza” nell’affrontare problemi come la pedofilia. Lo ha dichiarato oggi a Fano il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, p. Federico Lombardi, intervenendo al seminario su “Peccato e conversione” promosso dal Centro di orientamento pastorale. Il portavoce vaticano ha evidenziato come Benedetto XVI abbia sempre offerto risposte “precise e convincenti”. “L’intervento più completo su questo tema, la ‘Lettera ai cattolici d’Irlanda’, s’inserisce – ha precisato padre Lombardi – in una disponibilità del Santo Padre” manifestata “praticamente tutte le volte che gli è stato chiesto di affrontare questo argomento”. “Il Papa – ha rimarcato il direttore della Sala Stampa vaticana – parla sempre con grande chiarezza della vergogna, del dolore, dell’umiliazione” per quei “peccati che insudiciano il volto della Chiesa”. “Benedetto XVI – ha aggiunto – ha già incontrato cinque volte le vittime di abusi: a Washington, Sydney, Roma, Malta e nel Regno Unito”, ricordando come in quest’ultimo caso siano stati ricevuti anche “coloro che si occupano delle vittime”. Duplice la valenza di questo gesto: da una parte c’è “il momento del riconoscimento del dolore e la partecipazione a questo dolore”; dall’altra “il momento positivo d’incontro con chi si occupa di un cammino rinnovante”. La “giustizia e il riconoscimento della colpa”, ha sottolineato padre Lombardi, è “un dovere sia civile sia ecclesiale”. Oltre alla giustizia degli uomini, alla quale, ha rimarcato più volte il Papa, chi si è macchiato di crimini quali la pedofilia deve “rendere conto” delle proprie azioni, vi è dunque quella della Chiesa, che deve tener conto della “gravità delle conseguenze sia nella vita delle persone, sia nella fiducia” di cui gode l’istituzione ecclesiale. “Il fatto che vengano fuori tantissimi casi di abusi così lontani nel tempo – secondo il portavoce vaticano – sono segno che la ferita è stata molto profonda, e se vogliamo veramente prendere sul serio un cammino di risanamento non ci possiamo esimere dall’affrontare vicende anche così lontane”. “Per noi – ha concluso – non c’è prescrizione per le ferite dell’anima: dobbiamo essere capaci di ascoltare, individuare le ferite dello Spirito e aiutare”.

SIR

Il Papa ad Aquileia e Venezia. I vescovi del Triveneto: gioia e gratitudine per l'attenzione alla regione. Il programma di massima della visita

La prossima visita di Papa Benedetto XVI ad Aquileia (foto) e Venezia, prevista sabato 7 e domenica 8 maggio 2011, è stata al centro dell'assemblea dei vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto riuniti oggi a Zelarino (Venezia). I vescovi hanno manifestato gioia e gratitudine per l'attenzione che il Papa ha così voluto rivolgere alle Chiese di questa regione ecclesiastica che comprende il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. E' stato riaffermato il carattere pastorale della visita del Successore di Pietro che viene a confermare la fede delle Chiese e delle genti del Nordest e ad aiutare tutti, come ha sottolineato il Patriarca di Venezia e presidente della CET card. Angelo Scola, a ''riappassionarci dell'umano''. La proposta cristiana, infatti, raggiunge e investe l'uomo e lo cambia. La visita del Papa inizierà, nel pomeriggio del 7 maggio, ad Aquileia, da dove è giunto il primo annuncio della fede al Nordest e alle altre regioni europee limitrofe: qui Benedetto XVI incontrerà i vescovi e i delegati delle diocesi. Sarà questo il momento di avvio della fase interdiocesana del secondo Convegno Ecclesiale delle comunità del Nordest che si svolgerà proprio ad Aquileia nell'aprile 2012. La mattina di domenica 8 maggio si terrà nel Parco di San Giuliano a Mestre l'appuntamento principale: la Santa Messa, presieduta da Papa Benedetto XVI, a cui sono invitati tutti i fedeli delle 15 diocesi del Triveneto. Sarà l'espressione visibile della comunione tra le Chiese e con il Papa. Per favorire il concorso dei fedeli a questa straordinaria celebrazione nella diocesi di Venezia le Messe della domenica mattina saranno sospese; anche nelle altre diocesi del Triveneto, i vescovi invitano a ridurre il numero di celebrazioni nella stessa mattinata per permettere ai sacerdoti e ai fedeli di essere con il Papa a Mestre. Il pomeriggio dell'8 maggio sarà dedicato alla parte veneziana del viaggio del Papa che concluderà così la Visita pastorale attualmente in corso nel Patriarcato.

Asca

Il Papa a Bartolomeo I: chiamati a proclamare con convinzione la verità del Vangelo e a presentare Dio come la risposta alle aspirazioni degli uomini

Continuare ad unire gli sforzi per una comune testimonianza del Vangelo nel mondo di oggi. E’ l’invito che Papa Benedetto XVI rivolge al Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I (foto), in un messaggio scritto in occasione della Festa di Sant’Andrea e consegnato ad Istanbul dal card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, di cui ha dato pubblica lettura, accompagnato da un dono. La Festa di Sant’Andrea, scrive il Papa, è “un forte invito” a “divenire annunciatori instancabili della fede in Cristo, con la parola e la testimonianza della vita”. Ed ha aggiunto: “In questo nostro tempo, tale invito è urgente come non mai e interpella tutti i cristiani. In un mondo segnato da una crescente interdipendenza e solidarietà, siamo chiamati a proclamare con rinnovata convinzione la verità del Vangelo e a presentare il Signore Risorto come la risposta alle più profonde domande e aspirazioni spirituali degli uomini e delle donne di oggi. Per poter riuscire in questo grande compito, dobbiamo continuare a progredire sul cammino verso la piena comunione, mostrando di avere già unito i nostri sforzi per una comune testimonianza al Vangelo di fronte agli uomini del nostro tempo. Per questa ragione vorrei esprimere la mia sincera gratitudine a Vostra Santità e al Patriarcato Ecumenico per la generosa ospitalità offerta lo scorso ottobre sull’isola di Rodi ai Delegati delle Conferenze Episcopali d’Europa, che si sono riuniti con rappresentati delle Chiese Ortodosse d’Europa per il II Forum cattolico-ortodosso sul tema “Rapporti Chiesa – Stato: prospettive teologiche e storiche”. Il Papa assicura infine di seguire “con attenzione” i “saggi sforzi” di Bartolomeo I “per il bene dell’Ortodossia e per la promozione dei valori cristiani in molti contesti internazionali”.

Il Papa: il distacco da Manuela, un grande dolore che solo la fede può consolare. Ho potuto beneficiare della sua presenza in una dimensione familiare

"'Il distacco da lei, così improvviso, e anche il modo in cui ci è stata tolta, ci hanno dato un grande dolore, che solo la fede può consolare''. Papa Benedetto XVI ha ricordato con queste parole Manuela Camagni, la laica consacrata che lavorava nel suo appartamento scomparsa pochi giorni fa in un incidente stradale. In un messaggio inviato per i funerali della laica del gruppo 'Memores domini', che si sono tenuti ieri a San Piero in Bagno, il Pontefice afferma che ''volentieri'' avrebbe ''presieduto le esequie della cara Manuela Camagni, ma, come potete immaginare, non mi è stato possibile. Tuttavia, la comunione in Cristo permette a noi cristiani una reale vicinanza spirituale, in cui condividiamo la preghiera e l'affetto dell'anima''. ''Io - dice il Pontefice nel suo messaggio, che è stato letto ai funerali dal suo segretario personale, mons. Georg Gaenswein - ho potuto beneficiare della sua presenza e del suo servizio nell'appartamento pontificio, negli ultimi cinque anni, in una dimensione familiare. Per questo desidero ringraziare il Signore per il dono della vita di Manuela, per la sua fede, per la sua generosa risposta alla vocazione''. "Memores Domini vuol dire: 'che ricordano il Signore', cioè persone che vivono nella memoria di Dio e di Gesù, e in questa memoria quotidiana, piena di fede e d’amore, trovano il senso di ogni cosa, delle piccole azioni come delle grandi scelte, del lavoro, dello studio, della fraternità". ''Mi dà pace pensare che Manuela è una Memor Domini, una persona che vive nella memoria del Signore. Questa relazione con Lui è più profonda dell'abisso della morte - conclude il suo messaggio -. Sebbene a volte possa sembrare che in quel momento Lui sia assente, che si dimentichi di noi, in realtà noi siamo sempre presenti a Lui, siamo nel suo cuore. Ovunque possiamo cadere, cadiamo nelle sue mani. Proprio là, dove nessuno può accompagnarci, ci aspetta Dio: la nostra Vita''.

Asca

Il card. Martino porta il forte incoraggiamento di Benedetto XVI per la campagna del Consiglio d'Europa contro la violenza e gli abusi sui minori

Papa Benedetto XVI ha espresso il suo ''forte incoraggiamento'' ad una nuova campagna lanciata ieri dal Consiglio d'Europa con l'obiettivo di combattere la violenza sui minori e migliorare la cooperazione internazionale per assicurare alla giustizia i molestatori. Il card. Renato Raffaele Martino, ex-rappresentante vaticano presso le Nazioni Unite, che ha partecipato al lancio dell'iniziativa, ha portato ''il forte incoraggiamento di Benedetto XVI per l'opera contro la violenza sessuale sui bambini''. Il porporato, secondo quanto riferisce l'agenzia francese I.Media, ha però criticato come ''contradditorie'' e ''ideologiche'' le critiche rivolte costantemente su questo tema proprio alle ''istituzioni che hanno scelto la via della trasparenza''. Per il card. Martino, il Papa ha affrontato la ''realtà dei crimini sessuali sui minori'' con ''sofferenza, chiarezza, rigore e decisione''. ''Le cifre - ha aggiunto - mostrano che le violenze si verificano prima di tutto nella famiglia e tra gli amici''. La Chiesa, ha spiegato ancora, si augura che il programma europeo porti ''ricchi frutti'' e si augura la ''collaborazione e la sinergia pià ampia possibile tra tutte le forze'' per il suo successo. Maud de Boer Buquicchio, vice-segretario generale del Consiglio d'Europa, ha ricordato che ''un bambino su cinque in Europa è vittima di abusi sessuali''. Il programma prevede una serie di spot, libri e materiali mirati ai bambini tra i quattro e i sette anni per insegnare loro i limiti tra l'affetto e le molestie, e il coraggio di dire no .''Non vogliamo stigmatizzare la Chiesa Cattolica in modo particolare - ha detto de Boer Buquicchio - ma è vero che i bambini nelle istituzioni che sono fuori il normale circuito sociale sono particolarmente vulnerabili. Abbiamo bisogno che ci siano gli elementi giusti nelle istituzioni religiose e cattoliche prima che sia troppo tardi''.

Asca