domenica 31 gennaio 2010

Padre Lombardi: addentriamoci con entusiasmo e creatività, coraggio e prudenza, nel continente digitale, per scoprire e indicare la presenza di Dio

"E' possibile incontrare Dio, la sua Parola, ai crocevia del fitto intreccio delle autostrade che solcano il cyberspazio?". A questa domanda il portavoce vaticano risponde così: "Certamente sì, ma dipende anche da noi". Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha analizzato nell'ultimo editoriale di "Octava Dies", settimanale del Centro Televisivo Vaticano, le condizioni di possibilità dell'evangelizzazione nelle nuove reti digitali, presentano la "comunicazione come missione". La sua analisi si basa sul Messaggio che Benedetto XVI ha inviato in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2010, in cui constata: "Anche nel mondo digitale deve emergere che l'attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non è una cosa del passato, ma una realtà del tutto concreta e attuale". Per padre Lombardi, il Messaggio del Papa "è netto e incoraggiante. Il credente che si avventura con entusiasmo e con coraggio nel mondo delle comunicazioni sociali, ribollente ogni giorno di novità tecnologiche strabilianti, dall'i-pod all'i-phone all'i-pad, deve sapere bene qual è il fine che lo guida, per non rimanere catturato dal fascino dei mezzi e perdere così la sua strada". "E il fine è l'incontro con Dio - chiarisce -, il senso ultimo dei rapporti di dialogo, amicizia e scambio che la rete rende oggi possibili. Perché le trappole che costellano le strade del cyberspazio sono innumerevoli, dalla superficialità alla falsità alla perversione, ma vi sono anche moltissimi viandanti alla ricerca dell'amicizia, del vero e del bene". Il portavoce vaticano ricorre all'immagine usata da Benedetto XVI del "cortile dei gentili" del tempio di Gerusalemme, aperto anche a coloro per i quali Dio è ancora sconosciuto, ma che coltivano il desiderio di assoluto e di verità non caduche. "Addentriamoci dunque con entusiasmo e creatività, coraggio e prudenza, nel continente digitale, per scoprire e saper indicare anche qui i segni della presenza di Dio, del suo amore per tutti", esorta padre Lombardi.

Zenit

'Tutti pazzi per Ratzy': cinquemila bambini e ragazzi dell'Azione Cattolica alla 'Carovana della Pace'

Una manifestazione colorata, con cori, striscioni e trucchi non solo per i ragazzi ma anche per gli ecclesiastici che hanno partecipato. La marcia della pace, con cinquemila tra bambini e ragazzi dell'Azione Cattolica, è partita da Piazza Navona e si è conclusa a Piazza San Pietro. Dove il gruppo è arrivato con uno striscione: "Tutti pazzi per Ratzy", a dimostrare l'amore per Papa Benedetto XVI. Il Papa li ha accolti durante l'Angelus: una bambina e un bambino gli sono stati vicini durante tutta la preghiera e ha lanciato con loro due colombe della pace. "Siamo in onda: la pace ci circonda" è la frase scelta dall'Acr per la giornata che rappresenta il culmine di un "percorso svolto nei gruppi parrocchiali - spiegano gli organizzatori - incentrato sul tema della comunicazione e sull'imparare a capire quanto l'armonia e la sintonia con gli altri contribuisca a costruire una pace duratura". Oggi è anche la Giornata di Preghiera per la Pace in Terra Santa, promossa da varie associazioni giovanili cattoliche, i cui festeggiamenti si svolgono in centinaia di città del mondo.

Corriere della Sera.it

L'invito di Benedetto XVI a unirsi alla preghiera per la pace in Terra Santa. Un pensiero a quanti per la crisi economica stanno perdendo il lavoro

Tanti, dopo la recita della preghiera mariana, i temi toccati da Benedetto XVI nei saluti rivolti ai presenti. La Terra Santa, i malati di lebbra. “L’ultima domenica di gennaio - ha ricordato - è la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Il pensiero va spontaneamente a padre Damiano de Veuster, che diede la vita per questi fratelli e sorelle, e che nello scorso ottobre ho proclamato santo. Alla sua celeste protezione affido tutte le persone che purtroppo ancora oggi soffrono per questa malattia, come pure gli operatori sanitari e i volontari che si prodigano perché possa esistere un mondo senza lebbra. Saluto in particolare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau”.
“Oggi – ha detto poi - si celebra anche la seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa. In comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terrasanta, mi unisco spiritualmente alla preghiera di tanti cristiani di ogni parte del mondo, mentre saluto di cuore quanti sono qui convenuti per tale circostanza. “Un messaggio di pace - ha aggiunto il Papa - ci portano anche i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica di Roma”. Per tradizione essi concludono con la "Carovana della Pace" il mese di gennaio e al termine dell’incontro due di loro, invitati nell’appartamento pontificio, liberano dalla finestra due colombe, simbolo di pace.
Infine l'appello sul problema occupazione: ricordando concretamente i casi Fiat e Alcoa, il Pontefice ha chiesto di garantire lavoro ai dipendenti degli stabilimenti in via di chiusura. Il Papa ha sottolineato che "la crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti. Penso ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme; mi associo pertanto - ha detto Benedetto XVI - all'appello della Conferenza Episcopale Italiana, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l'occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie".

AsiaNews, Apcom

Guarda il video ...»

Il Papa: la carità è il distintivo del cristiano, la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e fa. Simpatico fuori programma con le colombe

Papa Benedetto XVI incentra il messaggio per l'Angelus sulla Carità, la virtù che secondo il Pontefice è "è il distintivo del cristiano. E' la sintesi di tutta la sua vita: di cià che crede e di ciò che fa". Per questo, ha detto il Papa, affacciatosi dal suo appartamento con due ragazzi dell'Azione Cattolica partecipanti alla 'Carovana della Pace', "all'inizio del mio pontificato, ho voluto dedicare la mia prima Enciclica proprio al tema dell'amore: "Deus caritas est".
L'amore - ha detto Benedetto XVI - è l'essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all'esistenza di ogni uomo". "Al tempo stesso - ha proseguito Benedetto XVI - l'amore è, per così dire, lo 'stile' di Dio e dell'uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all'amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sè a Dio e al prossimo. In Gesù Cristo questi due aspetti formano una perfetta unità: Egli è l'Amore incarnato". Prendendo spunto dal passo di Paolo della liturgia di questa domenica, il cosiddetto “inno alla carità”, alle ventimila persone presenti in Piazza San Pietro, malgrado la giornata piovigginosa, il Papa ha sottolineato come “Paolo mostra la ‘via’ della perfezione. Questa – dice – non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. La carità è il dono ‘più grande’, che dà valore a tutti gli altri, eppure ‘non si vanta, non si gonfia d’orgoglio’, anzi, ‘si rallegra della verità’ e del bene altrui. Chi ama veramente ‘non cerca il proprio interesse’, ‘non tiene conto del male ricevuto’, ‘tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta’ (cfr 1 Cor 13,4-7). Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui”.

Al termine della preghiera mariana, fuori programma simpatico per Benedetto XVI e per i due ragazzi dell'Azione Cattolica romana che lo hanno accompagnato per tutto il tempo. Al momento di liberare le tradizionali colombe della pace, queste non hanno subito preso il volo. Una si è fermata sul davanzale della finestra, mentre un'altra, complice probabilmente il freddo romano, ha preferito var vela verso i caldi appartamenti vaticani. Non pochi gli sforzi per convincere il volatile a prendere la via del cielo, sotto gli occhi divertiti del Pontefice. Dal microfono di Piazza San Pietro si è inoltre sentito anche un "e te pareva" detto da voce femminile con chiaro accento romano. Probabilmente si è trattato della ragazza di azione cattolica che è rimasta per tutto il tempo alla sinistra del Santo Padre e che, vista in tv, aveva un'espressione divertita e felice.

Apcom, AsiaNews