lunedì 9 marzo 2009

Il Papa in Campidoglio. Gian Maria Vian: accoglienza e verità, non sono parole vuote

“Una madre accogliente di popoli che si è fatta discepola della verità”. Così Gian Maria Vian, nell’editoriale in prima pagina sull’Osservatore Romano di oggi, definisce la Roma “secondo il suo vescovo Benedetto”. Per Vian, Benedetto XVI si è dichiarato “vescovo della comunità cattolica di una città dal volto multietnico e multireligioso, com'era già ai tempi in cui vi giunsero i primi cristiani”. “Non sono parole vuote quelle del Papa”, si legge ancora nell’editoriale: “il vescovo di Roma sa che i suoi fedeli sono spesso in prima linea contro la povertà e l'intolleranza, e in questo sforzo li sostiene, così come guarda ai giovani e per loro ogni giorno prega da «anziano Pontefice»”. “Nelle difficoltà presenti – osserva Vian - è importante che Benedetto XVI abbia parlato di accoglienza e di verità. Solo così si porrà rimedio a una povertà spirituale che nasce se si elimina Dio dall'orizzonte umano. Con l'intento di assicurare agli esseri umani la felicità, ma in realtà rendendoli meno capaci di sostenere le difficoltà e le sfide di ogni giorno”. “Povertà e intolleranza, ma anche il compito di educare le nuove generazioni”: queste, per il Papa, le sfide “urgenti” per Roma, che “richiedono l'impegno di tutti, non solo dei cattolici: grazie alle radici comuni, che sono insieme civili e cristiane, nel rispetto della dignità di ogni essere umano”.

Il Papa in Campidoglio. La visita di Benedetto XVI nelle parole vicesindaco Cutrufo, del ministro Meloni e del segretario del centro islamico

''La visita del Santo Padre ha per noi un valore enorme e tale l'abbiamo percepita in una duplice veste, di amministratori e di romani''. A parlare il vicesindaco di Roma, Mauro Cutrufo, a margine della visita di Benedetto XVI in Campidoglio. ''Il Santo Padre oggi è venuto in Campidoglio - ha detto Cutrufo - a trovare i cittadini romani e per questa storica occasione sono stati prescelti quei temi all'ordine del giorno del dibattito politico e sociale, vita e solidarietà. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo è indispensabile tornare a quei valori che si sono persi nel ritmo di una società che li ha travalicati''. ''Il Papa è il Vescovo di Roma - ha concluso Cutrufo - e può indicare la strada verso il rispetto dei valori ed il Suo messaggio può essere recepito da chi, come noi, condivide la difesa di certi valori. La sussidiarietà è un'azione molto importante in una città che è la più grande d'Europa e che potremo affrontare in modo molto più efficace quando l'approvazione del federalismo fiscale doterà la Capitale di una governance adeguata alle esigenze del suo territorio''.
''Ringrazio Papa Benedetto XVI per il sentimento di positiva speranza che la sua visita in Campidoglio lascia ai giovani romani in particolare e ai giovani italiani in generale''. Lo ha detto il ministro della Gioventu' Giorgia Meloni. ''Benedetto XVI - spiega il ministro della Gioventù - non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perchè ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sara' tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società''. ''Ringrazio il Papa perche' le sue parole e le sue preghiere rimarranno impresse nella nostra mente e vi faremo appello ogni volta che, nella nostra azione quotidiana al fianco dei giovani italiani, sentiremo troppo pesante il vuoto di valori che a volte emerge da alcune tragiche notizie di cronaca. Sono certa infatti - conclude Meloni - i giovani italiani sapranno meritare la fiducia che tanto strenuamente il Papa ripone nei loro confronti e che sapranno costruire un'Italia migliore di quella che è stata loro consegnata''.
"La visita compiuta oggi da Papa Benedetto XVI in Campidoglio ha rappresentato per la città un momento storico a cui hanno preso parte anche i musulmani della capitale". E' il commento di Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico Culturale d'Italia, che all'agenzia Adnkronos spiega la presenza dei rappresentanti della locale comunità islamica alla cerimonia odierna. "Come parte della città - afferma Redouane - non possiamo che essere lieti e orgogliosi di aver preso parte a questo evento".

Il Papa in Campidoglio. La moglie del sindaco Alemanno: Benedetto XVI sensibile al nostro impegno come famiglia. Le sue parole mi hanno colpito

''Avevamo chiesto udienza al Pontefice come famiglia e siamo stati ricevuti il 28 giugno, e riceverlo qui oggi, 11 anni dopo la visita di Giovanni paolo II, è stato un onore ed è un evento storico per la città''. Così la moglie di Sindaco di Roma GIanni Alemanno (nella foto con Benedetto XVI), Isabella Rauti, ha commentato con i giornalisti la visita del Papa in Campidoglio. Parlando della sua impressione per questo evento Isabella Rauti ha sottolineato che ''uscendo Sua Santità ci ha salutati stringendoci la mano con autentico affetto e ha notato quanto la nostra vita, come famiglia, sia cambiata dopo l'elezione a Sindaco''. Il Papa ''ci ha fatto affettuosamente i suoi auguri - ha aggiunto - proprio come famiglia di buon lavoro e di impegno'' sottolineando che il modo e le parole del Pontefice ''mi ha colpito molto. Per me è stata una frase significativa, il fatto di capire l'intera famiglia è coinvolta''.

Il Papa in Camerun e Angola. Il dossier della Conferenza Episcopale francese

Un dossier stampa in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Camerun ed Angola è stato messo a disposizione di giornalisti ed altri interessati dal Servizio per la missione universale della Conferenza Episcopale francese e dalla sezione francese delle Pontificie opere missionarie. Il dossier, al quale si può accedere anche direttamente l'indirizzo internet www.mission.catholique.fr/actualites/afrique-2009, comprende in 19 pagine il programma del viaggio, le motivazioni, i contenuti del prossimo Sinodo per l’Africa che si svolgerà a Roma dal 4 al 25 ottobre prossimo, alcuni stralci dei discorsi di Benedetto XVI ai vescovi del Camerun e dell’Angola, informazioni generali sulla Chiesa in Africa e sui due Paesi visitati. Ampio spazio viene dedicato anche a figure significative della Chiesa camerunese e angolana, come pure all’attività delle Pontificie opere e delle associazioni in Camerun e Angola, con una ricca bibliografia e materiali di riferimento.

Il Papa in Campidoglio. La Comunità di Sant'Egidio: incoraggiati e sostenuti dalle parole di Benedetto XVI

''Da cristiani e da cittadini romani siamo grati al Papa per le parole pronunciate oggi in Campidoglio. Benedetto XVI ha parlato di Roma come 'città che di fronte al grande afflusso di immigrati saprà respingere intolleranza e discriminazione' e di un 'volto di una metropoli multietnica e multireligiosa, nella quale l'integrazione è talvolta faticosa e complessa'. Sono affermazioni che incoraggiano il nostro impegno quotidiano accanto a chi è più in difficoltà nella nostra città, dai senza fissa dimora, agli anziani poveri, agli immigrati e agli zingari''. Lo ha dichiarato il Presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo.'''Roma è sempre stata una città accogliente' - ha detto il Papa. E Giovanni Paolo II affermò che 'a Roma nessuno è straniero'. Noi di sant'Egidio - ha aggiunto Impagliazzo - lavoreremo perchè questo sia vero anche in un tempo di crisi e di spaesamento come quello presente, a partire dai valori di solidarietà e di generosità radicati nel cuore dei romani, ma anche sostenuti dalla luce del Vangelo. E' più che mai necessario oggi respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione costruendo giorno per giorno una societa' del vivere insieme, nella mentalità delle persone e nelle zone periferiche della città''. ''Sulla targa scoperta dal Papa nell'aula Giulio Cesare - ha comcluso Impagliazzo - c'è l'augurio dei cittadini perche' Roma divenga 'città della vita e della solidarieta'': è la prospettiva su cui la Comunita' di Sant'Egidio continuerà a impegnarsi volentieri nella città''.
Tutti i principali movimenti e organizzazioni del mondo cattolico erano presenti sulla piazza del Campidoglio per salutare l'arrivo di Papa Benedetto XVI nella sede del Comune di Roma e per assistere, al termine dei discorsi ufficiali, alla benedizione del Pontefice dalla loggia del palazzo Senatorio. Fra gli altri, i rappresentanti di Azione Cattolica, delle Acli, di Comunione e Liberazione, della Caritas diocesana di Roma, della Comunita' di S. Egidio. E ancora: i 'Focolarini', le suore di Madre Teresa di Calcutta, il Movimento neocatecumenale 'Rinnovamento dello Spirito', dell'Unitalsi, l'Opera Don Orione, l'Opera Don Guanella, il Ceis di Don Picchi, il Sospe di Suor Paola e alcuni rom del campo nomadi 'Casilino 900' guidati da Don Lo Iudice del Seminario Maggiore.

Il Papa in Campidoglio. La visita di Benedetto XVI nelle parole del sindaco Alemanno, del presidente della regione Marrazzo e del deputato Rutelli

Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno (nella foto con Benedetto XVI), la visita del Papa in Campidoglio rappresenta ''un momento storico. E' la terza volta che un Pontefice viene in Campidoglio dopo l'Unità d'Italia ed è la terza volta che abbiamo il confronto diretto tra la Roma civile, rappresentata dal Campidoglio, e la Roma religiosa''. ''Il punto d'incontro - ha precisato il primo cittadino, incontrando i giornalisti al termine della visita nella sala della Protomoteca - non è confessionale nè dogmatico, ma basato sui valori della persona umana. Su questa ci dobbiamo confrontare tutti, a prescindere dalle fedi politche, religiose e dalle diverse appartenenze''. Quella di oggi in Campidoglio è stata "una giornata molto romana e molto universale". Si è parlato di temi, infatti, ha spiegato Alemanno, come solidarietà, convivenza, sicurezza e integrazione, che riguardano molto da vicino la capitale, ma che rappresentano una sfida per tutte le grandi città del mondo. "Da parte nostra - ha aggiunto Alemanno - abbiamo sottolineato i nostri impegni sul versante della vita", in termini di solidarietà e accoglienza, "e su quello della sicurezza". Un altro tema affrontato nell'incontro, ha sottolineato il sindaco, è stato quello della speranza in un mondo in cui tutte le fedi e le etnie siano rispettate: "Per questo - ha sottolineato - abbiamo lanciato l'osservatorio, per denunciare i crimini in giro per il mondo contro i credenti".
''La visita del Papa oggi in Campidoglio rappresenta un momento importante per la città di cui Benedetto XVI è Vescovo. Lo è soprattutto in un periodo come questo dove, come ha ben sottolineato il Pontefice, Roma è chiamata ad affrontare importanti sfide culturali, sociali ed economiche''. Lo ha dichiarato il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo. ''Il disagio esiste - ha sottolineato il governatore - come dimostrano i recenti fatti di cronaca, ed è la spia di una desertificazione dei valori. Ma sono convinto, e ho qui apprezzato il richiamo del Papa, che la nostra città debba rimanere 'città aperta e libera', come da una tradizione ormai millenaria. Chiudersi a riccio, vinti dalla paura, sarebbe insomma un errore imperdonabile, come sbagliato sarebbe affrontare questa difficile crisi economica fuori dal concetto di 'coesione sociale' e di accoglienza. Bene ha fatto poi Benedetto XVI a ricordarci, nel suo intervento, di quelle famiglie che oggi faticano a mantenere un dignitoso tenore di vita''. ''A loro, le istituzioni, al di là delle colorazioni politiche, devono dare risposte certe. La Regione Lazio - ha concluso - è qui per affrontare, in uno sforzo comune, i rischi della povertà e oggi sente di avere al suo fianco, al fianco di tutte le istituzioni chiamate a condividere questo impegno, la voce alta di Papa Ratzinger, cui tutta la comunità regionale ribadisce oggi vivo apprezzamento''.
La venuta di Benedetto XVI consolida il rapporto del Vescovo di Roma con la sua comunità". E' quanto ha dichiarato l'esponente Pd Francesco Rutelli in occasione della visita del Papa al Campidoglio. Rutelli ha espresso la sua "gioia" per questo incontro che ha visto l'ex sindaco della Capitale avere uno scambio amichevole di parole con il Santo Padre. "Resta indimenticabile la visita di Giovanni Paolo II nell'aula Giulio Cesare, che pose fine, alla vigilia del Giubileo del 2000, ad una lunghissima, storica distanza tra la sede civica e quella pontificia - ha proseguito Rutelli - Non dobbiamo dimenticare mai che l'autorità universale di Roma, centro del cristianesimo, è legata anche al pluralismo religioso, alla presenza della più antica comunità ebraica della diaspora, di una moschea che è centro di dialogo, nonchè dell'impegno operoso per il bene comune di molti non-credenti".

Visita del Papa al monastero di Tor de' Specchi: Roma ha bisogno di donne tutte di Dio e del prossimo, che obbediscano e consiglino i Pastori

Conclusa la visita al Campidoglio, poco prima di mezzogiorno, Benedetto XVI ha raggiunto il vicino monastero delle Oblate di Santa Francesca Romana a Tor de' Specchi. Ad accoglierlo, il vescovo ausiliare Ernesto Mandara, e madre Maria Camilla Rea, presidente del monastero. Dopo un momento di venerazione del corpo di Santa Francesca Romana, il Papa ha pronunciato un discorso. Benedetto XVI ha reso omaggio alla “più romana delle Sante” mentre ancora è in corso il quarto centenario della sua canonizzazione. Ha parlato della “totale dedizione a Dio e al prossimo” di Santa Francesca Romana, sposa, madre di tre figli e poi fondatrice delle Oblate di Tor de’ Specchi: tra il 1300 e il 1400 ha fatto scaturire un’originale esperienza in cui il silenzio e la preghiera sono strettamente uniti all’operosità: “Contemplazione e azione, preghiera e servizio di carità, ideale monastico e impegno sociale: tutto questo ha trovato qui un ‘laboratorio’ ricco di frutti, in stretto legame con i monaci Olivetani di Santa Maria Nova. Il vero motore però di quanto qui si è compiuto nel corso del tempo è stato il cuore di Francesca, nel quale lo Spirito Santo riversò i suoi doni spirituali e al tempo stesso suscitò tante iniziative di bene”. Il Monastero di Santa Francesca Romana – ha sottolineato il Papa – è caratterizzato da “un singolare equilibrio tra vita religiosa e vita laicale, tra vita nel mondo e fuori dal mondo” e “si trova nel cuore della città” quasi un “simbolo della necessità di riportare al centro della convivenza civile la dimensione spirituale, per dare senso pieno alle molteplici attività dell’essere umano”: “Proprio in questa prospettiva, la vostra comunità, insieme con tutte le altre comunità di vita contemplativa, è chiamata ad essere una sorta di ‘polmone’ spirituale della società, perché a tutto il fare, a tutto l’attivismo di una città non venga a mancare il ‘respiro’ spirituale, il riferimento a Dio e al suo disegno di salvezza. È questo il servizio che rendono in particolare i monasteri, luoghi di silenzio e di meditazione della Parola divina, luoghi dove ci si preoccupa di tenere sempre la terra aperta verso il cielo”. ''Anche ai nostri giorni, Roma ha bisogno di donne tutte di Dio e tutte del prossimo; donne capaci di raccoglimento e di servizio generoso e discreto; donne che sanno obbedire ai Pastori, ma anche sostenerli e stimolarli con i loro suggerimenti, maturati nel colloquio con Cristo e nell'esperienza diretta sul campo della carità, dell'assistenza ai malati, agli emarginati, ai minori in difficoltà''. ''Naturalmente'', ha precisato il Pontefice, c'è bisogno ''anche di uomini, ma qui voglio sottolineare la dimensione femminile''.

Il Papa in Camerun e Angola. Mons. Lwanga: insieme al Sinodo un momento per riflettere sulle sfide dell'Africa

Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun ed Angola sarà “un’occasione per riflettere sulle sfide che deve affrontare l’Africa, dove per molti la povertà rimane uno scandalo inaccettabile”. Lo ha dichiarato mons. Cyprian Kizito Lwanga, arcivescovo di Kampala (Uganda) e presidente di Caritas Africa, durante l’incontro delle Caritas di 22 Paesi africani che si è svolto dal 4 al 6 marzo a Nairobi. "Le visite in Angola e Camerun e il Sinodo – ha detto – saranno una splendida occasione per celebrare il lavoro della Chiesa in Africa. Saranno anche un momento per riflettere sulle sfide che devono affrontare le persone in Africa, dove, per molti, la povertà rimane uno scandalo inaccettabile”. La Caritas, ha ricordato, è in prima linea per “rispondere ai bisogni delle persone più vulnerabili in Africa nelle crisi umanitarie, nello sviluppo e nella costruzione della pace”. A Nairobi si è discusso di come “migliorare il nostro impegno, attraverso il rispetto delle norme comuni, la condivisione delle migliori pratiche ed informazioni, e il coordinamento dei nostri sforzi a livello mondiale". Le crisi umanitarie in Somalia, Sudan e Repubblica democratica del Congo sono infatti tra le più gravi al mondo, conferma Caritas internationalis.

Il Papa in Campidoglio. Il saluto a Benedetto XVI del sindaco Alemanno e del presidente del consiglio comunale Pomarici

Roma "si trova ad affrontare gli effetti di una crisi economica globale, le sfide faticose dell'integrazione, il bisogno di sicurezza e di legalità, la ricerca di un'identità profonda e al tempo stesso proiettata verso il futuro". Lo ha detto il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, nel suo discorso rivolto a Papa Benedetto XVI in visita in Campidoglio. "Mi faccio interprete, Santità - ha continuato Alemanno - dei sentimenti di chi vive le condizioni difficili delle nostre periferie, degli anziani soli e degli ammalati, dei disabili, delle famiglie in difficoltà, dei giovani che guardano con preoccupazione al loro avvenire, degli immigrati che cercano di integrarsi, di chi vive ai margini delle nostre comunità, di chi non ha voce". "Nonostante le tante e gravi difficoltà - ha aggiunto il sindaco - esistono nella nostra città le energie vitali e le risorse morali di tanti cittadini che ogni giorno vivono e lavorano, alimentando un polo economico e culturale tra i più importanti al mondo, ogni anno meta, prima spirituale che turistica, di milioni di persone". Il Campidoglio intende "con sempre maggiore consapevolezza, prevenire e sconfiggere ogni forma di violenza che ferisce i nostri quartieri, che colpisce e umilia la dignità delle donne, che viola l'innocenza dei bambini, che emargina i disabili e le persone più deboli". "La risposta autentica ai problemi che siamo chiamati ad affrontare - ha aggiunto Alemanno - è quella di conoscere le nostre vere radici culturali e spirituali, la nostra memoria storica di romani, figli di una città universale. Roma vuole essere la città della vita, la città dell'accoglienza e della speranza: questo abbiamo scritto nell'epigrafe che tra breve scopriremo per ricordare una eccezionale giornata come l'ordierna. Parole - ha continuato - gravate nel marmo, e con più forza impresse nell'animo di tutti noi, al di là delle diverse provenienze e visioni politiche, culturali e religiose". Il sindaco Alemanno ha poi annunciato che il Comune di Roma darà vita a un "osservatorio per la libertà religiosa". "Abbiamo pensato - ha spiegato Alemanno - di creare un 'osservatorio per la libertà religiosa', dal quale si leverà un costante messaggio a difesa della libertà dei credenti nel mondo, perché cessi l'indifferenza e il silenzio sui tanti crimini che ancora purtroppo si compiono per motivi ideologici e di odio fondamentalista". "In troppi luoghi del pianeta - ha spiegato infatti Alemanno - vanno moltiplicandosi gesti di intolleranza e persino di persecuzione nei confronti di persone a causa delle loro convinzioni religiose. Ne soffrono i cristiani, ma ne soffrono anche fedeli di altre religioni, colpiti dall'autoritarismo, dal fondamentalismo e dal nichilismo. Noi vorremmo - ha aggiunto - che Roma, per la sua universalità, richiamasse, quasi rivendicasse, il diritto per ogni uomo e per ogni donna, in ogni parte della terra, a coltivare liberamente le proprie credenze spirituali e religiose". Infine un ringraziamento per l'attività delle parrocchie della città di Roma. "Non posso non terminare - ha detto Alemanno - senza cogliere l'occasione per esprimere il ringraziamento mio e dell'amministrazione comunale per la quotidiana azione che le 335 parrocchie svolgono al servizio non solo dei fedeli, ma di tutte le donne e gli uomini della nostra città". "Il mio pensiero riconoscente - ha anche detto il sindaco in un altro passaggio del discorso - va al prestigioso ospedale Bambino Gesù, che proprio quest'anno celebra il centoquarantesimo anniversario della sua fondazione e che vuole raccontare al mondo la sua straordinaria avventura di cura e di carità al servizio dell'infanzia che soffre".
''Santità, nel darvi il benvenuto a nome dell'istituzione che rappresento, è per me un grande onore accogliervi in Campidoglio, nell'aula Giulio Cesare, a pochi passi dal luogo in cui fu imprigionato l'apostolo Pietro del quale la Santità vostra è successore come Vescovo di Roma e Sommo Pontefice della Chiesa cattolica''. Così il Presidente del consiglio comunale capitolino, Marco Pomarici, ha salutato Papa Benedetto XVI. Pomarici ha ricordato che ''tra gli scranni dell'aula Giulio Cesare siedono uomini e donne che hanno ricevuto dal popolo romano il mandato diretto e personale a rappresentare, in modo pluralistico, la cittadinanza romana, con le proprie diverse convinzioni politiche e religiose''. ''Il vostro elevato magistero - ha aggiunto Pomarici - non può che richiamare alla memoria la nobiltà della politica e il contestuale auspicio di poter trovare sempre la parte migliore di noi stessi per metterla al servizio della cittadinanza romana''. ''Questa consiliatura - ha aggiunto - si è aperta il 26 maggio, giorno dedicato alla celebrazione di colui che si meritò l'appellativo di 'Secondo apostolo di Roma', San Filippo Neri, un Santo che, con la sua umanità, fu sostegno prezioso e punto di riferimento per emarginati, orfani, ragazzi di strada, avvicinandoli alla fede e radunandoli in quel centro di aggregazione prezioso che poi sarebbe diventato l'oratorio''.

Il Papa in Campidoglio: Roma si riappropri delle sue radici civili e cristiane per promuovere un nuovo umanesimo. Ormai sono diventato un pò romano

La cronaca della visita. Con pochi minuti di ritardo sulla tabella di marcia, il Papa ha lasciato il Vaticano poco dopo le 10.45 per raggiungere il Campidoglio ed è giunto in Campidoglio alle 10.55. Il corteo di auto blu del Papa, scortato da decine di motociclette della Polizia, è stato salutato, nel piazzale Pio XII di fronte alla Basilica di San Pietro, da un gruppo di fedeli e turisti. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la moglie Isabella Rauti, e alcune decine di persone hanno accolto Benedetto XVI nel piazzale del Campidoglio. Sotto un caldo sole, il Papa e il sindaco di Roma Gianni Alemanno si sono soffermati alcuni minuti a contemplare il panorama del Foro romano che si apre dal balconcino dello studio del Sindaco (foto). Subito dopo Benedetto XVI ha salutato gli assessori e i funzionari presenti nella sala dell'Arazzo del Palazzo senatorio e ha donato loro una copia numerata del Compendio della dottrina sociale della Chiesa. Prima del discorso che ha rivolto nell'aula Giulio Cesare al Consiglio comunale, Benedetto XVI ha firmato il Libro d'oro del Comune di Roma nella sala delle bandiere, scrivendo la frase ''Omnibus qui sunt in Romae pax a Deo'', tratta dalla lettera di San Paolo ai romani, ''a quanti sono in Roma, Dio dà pace''. Con Alemanno erano presenti, tra gli altri, il cardinale vicario della capitale Agostino Vallini, i sottosegretari alla Preisdenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, i ministri Giorgia Meloni, Andrea Ronchi, il governatore del Lazio Piero Marrazzo, Francesco Rutelli (senatore Pd ed ex sindaco di Roma) e il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. Dopo la seduta del Consiglio Comunale nell'Aula Giulio Cesare, il Comune di Roma ha donato a Papa Benedetto XVI una medaglia d'oro, un esemplare unico creato appositamente dall'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, con raffigurata su un lato l'effige del Papa e sul retro l'immagine del Campidoglio. Il sindaco, Gianni alemanno, ha poi consegnato nelle mani del Pontefice una pergamena. "A ricordo della storica visita del Santo Padre in Campidoglio - vi si legge - il Comune di Roma intitola a Benedetto XVI il centro di via dell'Inviolatella Borghese, nel quale verrà realizzato un polo specializzato per la formazione il recupero della gioventù disagiata e dei ragazzi rom. Un gesto simbolico con il quale - prosegue il testo - l'amministrazione comunale intende testimoniare al Papa la propria attenzione all'educazione e alla formazione delle giovani generazioni per fare di Roma la capitale della vita, della solidarietà e della speranza". Una pianta monumentale di Roma moderna, con monumenti reali e altri immaginari, la moschea e la sinagoga accanto alle basiliche principali è stata donata dal Papa al Comune di Roma. La mappa 'Forma urbis Romae' è stata pubblicata dalla Biblioteca apostolica vaticana per il Giubileo del 2000. La parte inferiore è stata affidata al maestro Riccardo Tommasi Ferroni. "Nella parte inferiore della pianta - si legge in una nota diffusa dalla sala stampa vaticana - egli ha concepito una veduta fantastica nella quale alcune tra le principali realizzazioni architettoniche contemporanee trovano spazio accanto a quelle del passato. Si ritrovano così l'aeroporto di Fiumicino nella sua attuale fisionomia dopo i lunghi lavori di ampliamento, l'Auditorium di anta Cecilia secondo il progetto non ancora ultimato, lo stadio Olimpico, il palazzetto dello Sport, il palazzo della civiltà del lavoro dell'Eur, il complesso di COrviale, la moschea, la sinagoga accanto alle basiliche principali, alla fontana di Trevi, alla piramide di Caio Cestio, alla tomba di Cecilia Metella, al Pantheon e a tanti altri monumenti rappresentativi della città". Altri edifici "di fantasia" rendono l'idea dello sviluppo, spesso caotico ed effimero, della Roma moderna, coi suoi cantieri, gli agglomerati periferici, le grandi arterie di scorrimento, il traffico. Un fiume di macchine circonda i monumenti antichi". Al termine del discorso, il Papa ha avuto un breve colloquio con il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni. Un incontro rapido e informale ma significativo perchè seguito alle varie polemiche di questi mesi fra Vaticano e mondo ebraico.
Il discorso nell'Aula Giulio Cesare. ''Nell'era post-moderna Roma deve riappropriarsi della sua anima più profonda, delle sue radici civili e cristiane, se vuole farsi promotrice di un nuovo umanesimo che ponga al centro la questione dell'uomo riconosciuto nella sua piena realtà'': è l'invito che Papa Benedetto XVI ha rivolto questa mattina al Consiglio Comunale di Roma, riunito in una seduta straordinaria, in occasione della sua visita in Campidoglio. ''Gli episodi di violenza, da tutti deplorati - ha detto il pontefice all'Aula Giulio Cesare -, manifestano un disagio più profondo'' e ''sono il segno di una vera povertà spirituale che affligge il cuore dell'uomo contemporaneo''. Per Papa Ratzinger, ''l'eliminazione di Dio e della sua legge, come condizione della realizzazione della felicità dell'uomo, non ha affatto raggiunto il suo obbiettivo; al contrario, priva l'uomo delle certezze spirituali e della speranza necessarie per affrontare le difficoltà e le sfide quotidiane''. Il Papa ha ricordato che ''la morale non adempie al suo fine ultimo se non ha come perno l'ispirazione e la sottomissione a Dio, fonte e giudice di ogni bene'' e, per questo, di fronte ''all'affievolimento preoccupante degli ideali umani e spirituali che hanno reso Roma 'modello' di civiltà per il mondo intero, la Chiesa, attraverso le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali, si sta impegnando in una capillare opera educativa, tesa a far riscoprire, in particolare alle nuove generazioni, quei valori perenni''. ''Roma continui ad essere faro di vita e di libertà, di civiltà morale e di sviluppo sostenibile, promosso nel rispetto di ogni essere umano e della sua fede religiosa''. ''Attingendo nuova linfa alle radici della sua storia plasmata dal diritto antico e dalla fede cristiana - ha aggiunto il Pontefice -, Roma saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto delle regole della convivenza civile e respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione''. Il Papa ha ricordato il ruolo svolto dalla Chiesa Cattolica nell'affrontare l'attuale crisi economica, e ha invitato tutte le istituzioni ad uno "sforzo concorde" per venire incontro ai bisogni dei più poveri, di chi perde il lavoro o di chi fa fatica a trovare una casa. "Come Vescovo di questa Città - ha detto il Papa - non posso dimenticare che anche a Roma, a causa dell'attuale crisi economica a cui prima accennavo, va crescendo il numero di coloro che, perdendo l'occupazione, vengono a trovarsi in condizioni precarie e talora non riescono a fare fronte agli impegni finanziari assunti, penso ad esempio all'acquisto o la locazione della casa. Occorre allora - ha continuato Papa Benedetto - uno sforzo concorde fra le diverse Istituzioni per venire incontro a quanti vivono nella povertà". "La Comunità cristiana - ha sottolineato Benedetto XVI - attraverso le parrocchie e altre strutture caritative, è già impegnata a sostenere quotidianamente tante famiglie che faticano a mantenere un dignitoso tenore di vita e, come già avvenuto recentemente, è pronta a collaborare con le autorità preposte al perseguimento del bene comune. Anche in questo caso i valori della solidarietà e della generosità, che sono radicati nel cuore dei romani, potranno essere sostenuti dalla luce del Vangelo, perché tutti si facciano nuovamente carico delle esigenze dei più disagiati, sentendosi partecipi di un'unica famiglia. In effetti, quanto più maturerà in ciascun cittadino la coscienza di sentirsi responsabile in prima persona della vita e del futuro degli abitanti della nostra Città, tanto più crescerà la fiducia di poter superare le difficoltà del momento presente". Un "anziano Pontefice che guarda fiducioso ai giovani". Ringraziando il sindaco Alemanno per avergli dedicato un centro per i giovani, Benedetto XVI ha sottolineato: "In occasione di questa mia visita, ella mi ha offerto come dono un segno di speranza per i giovani chiamandolo con il mio nome, quello di un anziano Pontefice che guarda fiducioso ai giovani e per essi prega ogni giorno". "Le famiglie, la gioventù possono sperare in un avvenire migliore - ha detto Papa Ratzinger rivolgendosi al consiglio comunale di Roma - nella misura in cui l'individualismo lascerà spazio a sentimenti di fraterna collaborazione fra tutte le componenti della società civile e della comunità cristiana. Possa anche questa erigenda opera essere uno stimolo per Roma a realizzare un tessuto sociale di accoglienza e di rispetto, dove l'incontro tra la cultura e la fede, tra la vita sociale e la testimonianza religiosa cooperi a formare comunità veramente libere e animate da sentimenti di pace".
Il saluto ai fedeli nel piazzale del Campidoglio. ''Vivendo a Roma da tantissimi anni, ormai sono diventato un pò romano; ma più romano mi sento come vostro Vescovo''. Papa Benedetto XVI ha salutato così i suoi concittadini, affacciandosi dalla Loggia del Palazzo Senatorio al termine della seduta straordinaria del Consiglio Comunale. La piazza del Campidoglio era occupata anche dagli striscioni di alcune associazioni cattoliche, dall'Unitalsi alle Acli a Sant'Egidio, accorse per salutare il Pontefice. ''Con più viva partecipazione - ha detto loro Benedetto XVI -, rivolgo, attraverso ciascuno di voi, il mio pensiero a tutti i ''nostri'' concittadini, che in un certo modo voi oggi rappresentate: alle famiglie, alle comunità e alle parrocchie, ai bambini, ai giovani e agli anziani, ai disabili e ai malati, ai volontari e agli operatori sociali, agli immigrati e ai pellegrini''. Il Pontefice ha ricordato il suo recente incontro con i parroci e i sacerdoti di Roma, durante il quale ha affermato che ''il cuore romano e' un 'cuore di poesia', a sottolineare che la bellezza è quasi 'un suo privilegio, un suo carisma naturale'. ''Roma - ha proseguito Papa Ratzinger - è bella per le vestigia della sua antichità, per le istituzioni culturali e i monumenti che ne narrano la storia, per le chiese e i suoi molteplici capolavori d'arte. Ma Roma è bella soprattutto per la generosità e la santità di tanti suoi figli, che hanno lasciato tracce eloquenti della loro passione per la bellezza di Dio, la bellezza dell'amore che non sfiorisce nè invecchia''.

VISITA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN CAMPIDOGLIO - il testo integrale del discorso e del saluto del Papa