mercoledì 28 settembre 2011

Il saluto del Papa ai dipendenti delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo: qui si vive in continuo contatto con la natura e in un clima di silenzio

“In questo luogo si vive in continuo contatto con la natura e in un clima di silenzio. Sono lieto di questa circostanza per ricordare che l’una e l’altro ci avvicinano a Dio: la natura, in quanto capolavoro uscito dalle mani del Creatore; il silenzio, che ci permette di pensare e meditare senza distrazioni l’essenziale della nostra esistenza”: lo ha detto questa sera il Papa a Castel Gandolfo, incontrando i dipendenti delle Ville Pontificie alla conclusione del suo soggiorno estivo. Sabato 1° ottobre, infatti, il Papa farà rientro in Vaticano. Dopo aver richiamato i “momenti sereni di studio, di preghiera e di riposo” e “la cornice più familiare e gioiosa” delle Udienze generali nel cortile del palazzo di Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza della preghiera e della carità nella vita del cristiano: “Tanto la preghiera quanto la carità ci consentono di tenere sempre fisso il nostro sguardo su Dio a vantaggio dei fratelli: il rapporto con il Signore, nella preghiera, alimenta il nostro spirito e ci permette di essere ancora più generosi e aperti nella carità verso i bisognosi”. Un ultimo pensiero del Papa è stato rivolto all’importanza della formazione. Ha infatti invitato i ragazzi “a partecipare con impegno al catechismo, e anche gli adulti ad approfittare sempre delle occasioni formative”.

SIR

UDIENZA AL PERSONALE DELLE VILLE PONTIFICIE DI CASTEL GANDOLFO - il testo integrale del saluto del Papa

Il Papa in Benin. L'Africa una priorità nel Pontificato di Benedetto. L'omaggio al card. Gantin, primo capodicastero della Curia romana del continente

Dal 18 al 20 novembre il Papa sarà in Benin, per i 150 anni della evangelizzazione del Paese e per firmare il documento conclusivo del II Sinodo per l'Africa, l'Esortazione Apostolica. Benedetto XVI è stato in Camerun e Angola nel 2009, per portare il testo preparatorio dello stesso Sinodo, svoltosi in Vaticano nel 2009, e in quei paesi ha denunciato con coraggio e ostinazione i mali dell'Africa. "La fede nella mia patria tedesca ha un volto giovane, è vita, ha un futuro". Forte del bilancio positivo del viaggio in Patria appena concluso, con i suoi frutti ecumenici, pastorali e di rapporto con i connazionali, il Papa guarda all'Africa. L'Africa, dove si è recato per 13 volte Papa Wojtyla, il primo Pontefice a indire un Sinodo africano, è una priorità per Benedetto XVI, come ha annunciato nel discorso ai cardinali subito dopo l'elezione. Lo scorso luglio ha lanciato un appello per il Corno d'Africa, mentre ha levato la sua voce in difesa degli africani in vari Messaggi Urbi et Orbi o discorsi al Corpo diplomatico, per attirare l'attenzione internazionale ad alto livello. Davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, nel 2008, ha denunciato la marginalizzazione da un "autentico sviluppo integrale" dell'Africa, che rischia "di sperimentare solo gli effetti negativi della mondializzazione». Nel 2007, in vista del G8 di giugno in Germania, aveva scritto ad Angela Merkel chiedendo al Club dei grandi del mondo di impegnarsi seriamente contro la povertà e le malattie in Africa e di approvare la "cancellazione rapida, completa e incondizionata, del debito estero" dei paesi più poveri del mondo. Certo, argomentava il Papa in quella occasione, i paesi più poveri hanno, da parte loro, "la responsabilità della good governance e della eliminazione della povertà", ma in ciò "è irrinunciabile una attiva collaborazione dei partner internazionali". La Santa Sede aiuta l'Africa attraverso la fondazione Pro Africa voluta da Paolo VI e la fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel. Il Benin, di antica colonizzazione francese in cui il 65% della popolazione è animista, il 20% cristiano, di cui 17% cattolici e 3% protestanti, e il 15% musulmano, è il primo paese africano ad aver dato un capodicastero alla Curia romana: il cardinale Bernardin Gantin, prefetto della Congregazione per i vescovi dal 1984 al 1998, morto nel 2008. Gantin fu creato cardinale da Paolo VI nel giugno 1977, nello stesso Concistoro in cui ottenne la porpora Joseph Ratzinger. E come prefetto per i vescovi nell'88 firmò con l'attuale Pontefice il decreto che sanciva lo scisma di mons. Marcel Lefebvre. Il Papa renderà omaggio alla sua tomba, a Ouidah.

Giacomo Galeazzi, Oltretevere

Online il sito del Pontificio Consiglio per Migranti e Itineranti. Il 25 ottobre presentazione del Messaggio del Papa per Giornata del Rifugiato 2012

È online un nuovo sito web che descrive attività ed iniziative del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. “La facile consultazione di tale mezzo informatico – informa il dicastero vaticano - potrà rivelarsi utile per tutti coloro che, a diverso titolo e per varie ragioni, sono interessati o coinvolti nell’articolato fenomeno della mobilità umana. Vi potranno scorgere la visione cristiana e la sollecitudine pastorale della Chiesa nell’incontro con rifugiati e migranti, apolidi, nomadi e gente dello spettacolo viaggiante, marittimi, sia in navigazione che nei porti, persone impiegate negli aeroporti o sugli aerei, coloro che lavorano o vivono sulla strada, viaggiatori per motivi di pietà, studio o svago, come i pellegrini, gli studenti internazionali e i turisti”. Dal nuovo sito, nella sezione degli appuntamenti in calendario nei prossimi mesi, si apprende che martedì 25 ottobre, nella Sala Stampa della Santa Sede alle ore 11.30, ci sarà la presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI in occasione della 98°Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 15 gennaio 2012 sul tema "Migrazioni e nuova evangelizzazione".

SIR

www.pcmigrants.org

Domani la festa della Gendarmeria del Vaticano. La bandiera delle truppe pontificie del 1870 donata dal principe Sforza Ruspoli a Benedetto XVI

Sarà una festa speciale quella della Gendarmeria vaticana (foto), il corpo di polizia del Vaticano: in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, domani, festa di San Michele Arcangelo, patrono del Corpo della Gendarmeria, il principe Sforza Ruspoli consegnerà ad un ufficiale della Gendarmeria la bandiera che la famiglia Ruspoli custodisce ininterrottamente dal 1870 e che il principe ha voluto donare Benedetto XVI nell'udienza privata di questa mattina, in memoria dei caduti delle truppe pontificie del 1870 e a speciale ricordo della famiglia Ruspoli. La bandiera, informa la Sala Stampa vaticana, verrà esposta all'interno del Museo Storico, nell'Appartamento Nobile del Palazzo Apostolico Lateranense. La cerimonia di consegna si svolgerà domani alle 17.30 sul piazzale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza del card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e del card. Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato. Saranno presenti inoltre altre Autorità dello Stato della Città del Vaticano, nonchè numerose personalità civili e militari della Repubblica Italiana. Il Corpo della Gendarmeria vigila, in coordinamento con la Guardia Svizzera Pontificia, sulla sicurezza del Papa. Inoltre, ad esso sono demandate sul territorio dello Stato le funzioni di polizia giudiziaria, controllo del territorio e ordine pubblico, con un servizio costante che copre le 24 ore, tutti i giorni dell'anno, ora confortato anche da avanzate tecnologie nel campo della sicurezza. Nel 2008 lo Stato della Città del Vaticano ha aderito all'INTERPOL, l'Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale.

Asca

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: FESTA DEL CORPO DELLA GENDARMERIA DELLA CITTÀ DEL VATICANO

Benedetto XVI: grata e orante memoria di Giovanni Paolo II. Il Papa benedice la corona della Madonna delle Grazie, da 50 anni patrona di Ascoli Piceno

Benedetto XVI ha ricordato questa mattina, nei saluti in lingua italiana al termine dell'Udienza generale, l'anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo I avvenuta 33 anni fa a soli 33 giorni dalla sua elezione. Lo ha fatto salutando i fedeli "venuti a Roma - ha detto - per fare grata e orante memoria del mio venerato predecessore, insieme al vescovo di Belluno, mons. Giuseppe Andrich".
All’Udienza era presente anche una delegazione di circa 300 ascolani, guidati dal vescovo mons. Silvano Montevecchi e dal sindaco della città, Guido Castelli, in occasione della ricorrenza del 50° anniversario della proclamazione della Beata Vergine della Grazie “Patrona della città e della diocesi di Ascoli Piceno”. Al termine il Pontefice ha ricevuto una delegazione ristretta e benedirà la corona aurea della Madonna che sarà festeggiata solennemente domenica 9 ottobre. “L’invocazione ‘Madonna delle Grazie’ – spiega mons. Montevecchi nel messaggio scritto per l’evento - è una delle più belle e significative, perché esprime in modo semplice il ruolo centrale di Maria nella storia della salvezza e la sua materna sollecitudine verso i suoi figli”.

Agi, SIR

Il Papa: il viaggio in Germania per condividere la gioia di essere cattolici. La fede nella mia patria ha un volto giovane, è viva e ha un futuro

Udienza generale questa mattina in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Benedetto XVI, proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo, ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall'Italia e da ogni parte del mondo. Nella catechesi il Papa si è soffermato sul suo recente Viaggio Apostolico in Germania.
Un viaggio “dal nord al sud, dall’est all’ovest”, da Berlino a Friburgo, definito dal Papa “una grande festa della fede” che “ci ha fatto percepire di nuovo come sia Dio a dare alla nostra vita il senso più profondo, la vera pienezza, anzi, che solo Lui dona a noi, dona a tutti un futuro”. Ripercorrendo i diversi incontri che hanno scandito la visita nel suo Paese natale, il Papa ha rilanciato il “rapporto reciproco tra religione e libertà” e si è soffermato sul discorso tenuto davanti ai membri del Parlamento tedesco, il primo per un Papa: “In tale occasione ho voluto esporre il fondamento del diritto e del libero Stato di diritto, cioè la misura di ogni diritto, inscritto dal Creatore nell’essere stesso della sua creazione. E’ necessario perciò allargare il nostro concetto di natura, comprendendola non solo come un insieme di funzioni ma oltre questo come linguaggio del Creatore per aiutarci a discernere il bene dal male”. Nel richiamare gli incontri con alcuni rappresentanti della comunità ebraica in Germania, il Papa ha sottolineato le “comuni radici nella fede nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe” e ha evidenziato “i frutti ottenuti finora nel dialogo tra la Chiesa cattolica e l’ebraismo in Germania”. Con riferimento all’incontro con “alcuni membri della comunità musulmana” Benedetto XVI ha rimarcato “l’importanza della libertà religiosa per uno sviluppo pacifico dell’umanità”. “Una delle grandi celebrazioni liturgiche che mi hanno dato la possibilità di pregare insieme con i fedeli e di incoraggiarli nella fede”. Così Benedetto XVI ha definito la Messa nello stadio olimpico a Berlino gremito di partecipanti ai quali ha ricordato l’importanza “di essere uniti a Cristo per la nostra vita personale di credenti e per il nostro essere Chiesa, suo corpo mistico”. In Turingia, seconda tappa del viaggio, e terra della riforma protestante, il Pontefice, che ha voluto “ardentemente dare particolare rilievo all’ecumenismo nel quadro di questo viaggio”, ha rammentato il momento ecumenico vissuto ad Erfurt, città in cui Martin Lutero è stato ordinato sacerdote, con i membri del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania. “Occorre – ha sostenuto - il nostro comune sforzo nel cammino verso la piena unità, ma siamo sempre ben consapevoli che non possiamo ‘fare’ né la fede né l’unità tanto auspicata. Una fede creata da noi stessi non ha alcun valore, e la vera unità è piuttosto un dono del Signore”. Solo “Cristo può donarci quest’unità, e saremo sempre più uniti nella misura in cui torniamo a Lui e ci lasciamo trasformare da Lui”. Nel ripensare ai Vespri mariani ad Etzelsbach, nella regione dell’Eichsfeld, il Pontefice ha sottolineato “l’esempio luminoso dei fedeli che hanno testimoniato il Vangelo durante i sistemi totalitari” e nella Messa davanti al Duomo di Erfurt ha invitato “i fedeli ad essere i santi di oggi, validi testimoni di Cristo, e a contribuire a costruire la nostra società”. “Commovente è stato anche il breve incontro con mons. Hermann Scheipers, l’ultimo sacerdote vivente sopravissuto al campo di concentramento di Dachau. Ad Erfurt ho avuto anche occasione di incontrare alcune vittime di abuso sessuale da parte di religiosi, alle quali ho voluto assicurare il mio rammarico e la mia vicinanza alla loro sofferenza”. Nell’arcidiocesi di Friburgo, ultima tappa, il Papa ha incontrato migliaia di giovani nella veglia di preghiera. “Sono stato felice – ha osservato - di vedere che la fede nella mia patria tedesca ha un volto giovane, che è viva e ha un futuro”. “Ho ripetuto loro che il Papa confida nella collaborazione attiva dei giovani: con la grazia di Cristo, essi sono in grado di portare al mondo il fuoco dell’amore di Dio”. Ai seminaristi il Pontefice ha mostrato “la bellezza e grandezza della loro chiamata da parte del Signore” e offerto “qualche aiuto per proseguire il cammino della sequela con gioia e in profonda comunione con Cristo”. A Friburgo Chiesa Cattolica e Chiese Ortodosse e Ortodosse orientali hanno potuto vivere momenti di “atmosfera fraterna”. “Ci sentiamo molto vicini” a loro, ha ripetuto il Papa, e questa “ampia comunanza” è una responsabilità per “il rinnovamento della nostra società”. Quindi ha incontrato alcuni rappresentanti del laicato cattolico tedesco. A seguire la grande celebrazione eucaristica domenicale all’aeroporto turistico di Freiburg, “un altro momento culminante della Visita pastorale, e l’occasione per ringraziare quanti si impegnano nei vari ambiti della vita ecclesiale, soprattutto i numerosi volontari e i collaboratori delle iniziative caritative”. L’ultima annotazione, Benedetto XVI l’ha riservata al discorso rivolto alle forze vive Chiesa tedesca, caratterizzato fra l’altro da un suggerimento di grande eco mediatica ma soprattutto di portata più ampia della sola Chiesa locale: “Ho parlato ad un migliaio di cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, suggerendo alcune riflessioni sull’azione della Chiesa in una società secolarizzata, sull’invito ad essere libera da fardelli materiali e politici per essere più trasparenza di Dio”. “Questo viaggio apostolico in Germania – ha concluso - mi ha offerto un’occasione propizia per incontrare i fedeli della mia patria tedesca, per confermarli nella fede, nella speranza e nell’amore, e condividere con loro la gioia di essere cattolici”. Ma “il mio messaggio – ha precisato il Papa - era rivolto a tutto il popolo tedesco, per invitare tutti a guardare con fiducia al futuro. È vero, ‘Dov’è Dio, là c’è futuro’”. Infine il ringraziamento a “tutti coloro che hanno reso possibile questa Visita e quanti mi hanno accompagnato con la preghiera”.

Radio Vatican, SIR

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Il metropolita Hilarion in visita a Roma. Oggi l'incontro con il Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, domani l'udienza con Benedetto XVI

Il metropolita Hilarion di Volokolamsk (foto), capo del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, è in visita da ieri a Roma nel contesto dello sviluppo dei buoni rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa russa. Nella giornata di oggi il metropolita incontrerà i responsabili del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, presso la sede del dicastero. Domani alle 11.00 è previsto l’incontro con il Papa a Castel Gandolfo. Si tratta del terzo incontro tra Benedetto XVI e il metropolita, dopo l’elezione di Hilarion al vertice del Dipartimento delle Relazioni Ecclesiastiche Esterne; i precedenti colloqui, un’udienza ufficiale e un incontro informale, si sono svolti, rispettivamente, nel settembre 2009 e nel maggio 2010. Nella stessa giornata di domani sono inoltre in agenda colloqui con il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.

Radio Vaticana

Il Papa in Benin. Il programma ufficiale del viaggio per la firma e la pubblicazione dell’Esortazione Apostolica del II Sinodo per l'Africa

La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato oggi il programma ufficiale del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Benin. Il viaggio internazionale, il 22° del Pontificato, si svolgerà dal 18 al 20 novembre in occasione della firma e della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale che raccoglie le riflessioni e le proposte emerse due anni fa durante il secondo Sinodo dei vescovi per l’Africa. Il Papa arriverà a Cotonou nel pomeriggio di venerdì 18 novembre e visiterà subito la Cattedrale della città. Il giorno dopo incontrerà i membri del governo, i rappresentanti delle istituzioni della Repubblica, il Corpo diplomatico e i rappresentanti delle principali religioni nel Palazzo presidenziale. Quindi, la visita di cortesia al presidente della Repubblica. Di qui si trasferisce a Ouidah per visitare la tomba del card. Bernardin Gantin, incontrare i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi e i fedeli laici. Segue la visita alla Basilica dell’Immacolata Concezione di Maria (foto) di Ouidah con la firma dell’Esortazione Apostolica postsinodale. Nel pomeriggio, di nuovo a Cotonou per una visita al Foyer “Pace e gioia” delle Missionarie della Carità, l’incontro con i bambini e poi quello con i vescovi del Benin. Domenica 20 novembre il Papa presiederà la Santa Messa con la consegna dell’Esortazione Apostolica post-sinodale ai vescovi dell’Africa e la recita dell'Angelus nello “Stade de l’amitié” di Cotonou. Nel pomeriggio, la cerimonia di congedo nell’aeroporto internazionale “Cardinale Bernardin Gantin” di Cotonou e il rientro a Roma in tarda serata.

Radio Vaticana

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN BENIN (18 - 20 NOVEMBRE 2011) - PROGRAMMA

A ottobre la nuova presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano a Roma per incontrare Benedetto XVI e i dicasteri della Curia romana

Dal 6 al 12 ottobre i membri della presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) guidati dal loro presidente, mons. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla (Messico), saranno a Roma per incontrare il Santo Padre ed i responsabili dei diversi dicasteri vaticani. La nuova presidenza, eletta nello scorso mese di maggio, verrà ricevuta per la prima volta dal Santo Padre Benedetto XVI venerdì 7 ottobre. Mons. Retes sarà accompagnato dal colombiano mons. Jesús Rubén Salazar Gomez, arcivescovo di Bogotà, e dal brasiliano mons. Dimas Lara Barbosa, arcivescovo di Campo Grande, che sono i due vicepresidenti. Insieme a loro il segretario del CELAM, mons. Santiago Silva Retamales, vescovo ausiliare di Valparaiso (Cile), e mons. Carlos María Collazzi Irazábal, vescovo di Mercedes (Uuruguay), del consiglio economico. Dalle comunicazioni arrivate all’agenzia Fides si apprende che durante la visita in Vaticano, i membri della presidenza del CELAM affronteranno le questioni legate alla vita della Chiesa in America Latina, tra queste il tema prioritario della Missione Continentale, ed esporranno le preoccupazioni per la crescente violenza e per i progetti di legge che, in diversi paesi, hanno promosso la depenalizzazione dell'aborto, le unioni tra persone dello stesso sesso e l'adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali. L'agenda prevede incontri nelle Congregazioni per la Dottrina della Fede, dei vescovi, del clero e della Liturgia, come nel Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, per i Laici e in quello delle Comunicazioni Sociali. La visita alla Pontificia Commissione per l’America Latina avrà luogo l’8 ottobre. Il Santo Padre Benedetto XVI nel maggio 2007 ha partecipato all’inaugurazione della V Conferenza Episcopale Latinoamericana e dei Caraibi, tenutasi presso il Santuario di Aparecida (foto), in Brasile, che ha segnato il lancio della Missione Continentale in tutto il continente Americano.

Fides