venerdì 23 aprile 2010

Il pastore luterano Kruse: chi incontra il Papa incontra un cristiano che non mette al centro se stesso ma Gesù. Modello nella fede anche per noi

"Chi incontra il Papa, incontra un cristiano che non mette al centro se stesso o il proprio ministero, ma Gesù Cristo": lo afferma su L'Osservatore Romano Jens-Martin Kruse, pastore della comunità evangelica luterana di Roma. "Egli vuole conoscerlo sempre di più e condurre altri all'incontro con lui - scrive il pastore protestante dopo aver ricordato la recente visita di Papa Ratzinger nella chiesa luterana di Roma - perché ha sperimentato egli stesso che la fede dona consolazione e speranza, realizzazione e senso nella vita. Proprio questo fa Benedetto XVI con le omelie, le catechesi e le visite pastorali, con prudenza, discrezione e umiltà, ma in modo tanto convincente da renderlo un modello nella fede anche per i luterani".

Hadjadj: gli attacchi conformano meglio Benedetto XVI a Cristo e permettono al credente di ammirarlo ancora di più come il suo insperato Vicario

"'Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli'. Il credente non può dimenticarlo: la bufera che sta travolgendo la Chiesa si riferisce a una beatitudine, all'ultima beatitudine". In un intervento su L'Osservatore Romano lo scrittore francese Fabrice Hadjadj sottolinea che "gli attacchi che Benedetto XVI sta subendo non fanno che conformarlo meglio a Cristo e permettono al credente di ammirarlo ancora di più come il suo insperato Vicario". I crimini commessi contro i bambini suscitano "orrore" e la Chiesa è "nella tempesta" anche per un chiaro "linciaggio mediatico" ma "i media più antipapisti diventano loro malgrado apologeti della fede. Che siano obbligati a deformare i fatti, che si accaniscano a troncare e a falsificare l'informazione per attaccare il Papa e infangare tutto il clero, è la prova che in realta' non hanno molto da rimproverare loro. Se si fosse in una controversia lucida e razionale, gli attacchi potrebbero andare a segno. Ma l'irrazionalità della loro reazione gioca a loro sfavore e fornisce alla mente ragionevole motivi per credere alla verità del magistero pontificio".

Apcom

Pell: il Papa ha agito con determinazione per assistere le vittime e sradicare la pedofilia. Pornografia e libertà sessuale parte del problema

“La funzione di Papa Benedetto XVI nella lotta contro questo male dovrebbe essere riconosciuta, affinché altri membri della comunità in generale possano seguire il suo esempio”: così l’arcivescovo di Sydney, il card. George Pell, ha parlato domenica scorsa del tema degli abusi sessuali ad opera di ecclesiastici dal sito web della diocesi. “L’abuso sessuale di bambini è un crimine orribile”, incalza il porporato, il quale afferma che “non è solo un problema della Chiesa” e ne ricerca le motivazioni nel dilagare della pornografia e della libertà sessuale. “L’implacabile diffusione della pornografia in alcuni settori – scrive, come riportato in stralcio dall'agenzia Zenit – e la pressione per la liberazione sessuale che ai suoi estremi vuole l’accettazione della pedofilia come un’altra preferenza sessuale sono parte del problema”. Il cardinale si concentra molto sulla difesa del Pontefice, che “ha agito con decisione e determinazione per assistere le vittime e sradicare dalla Chiesa gli abusi sessuali”. L’arcivescovo, infine, ricorda come Benedetto XVI abbia incontrato e chiesto pubblicamente scusa alle vittime di abusi sia a Sidney che negli Stati Uniti e ricorda come le procedure per indagare sulle denunce e allontanare dal sacerdozio i presbiteri abusatori fossero già state accelerate durante il Pontificato di Giovanni Paolo II.

Radio Vaticana

Il Papa a Cipro. L'ambasciata del Paese in Vaticano: avvenimento di grande importanza storica. Gli appelli di Benedetto alla riunificazione dell'Isola

Le autorità della Repubblica di Cipro ritengono che il viaggio di Benedetto XVI nel Paese, dal 4 al 6 giugno prossimi, sia un avvenimento "di grande importanza storica". Il Papa è stato invitato dal Presidente Demetris Christofias in occasione della sua visita in Vaticano il 27 marzo 2009, e ha ricevuto anche l'invito della Chiesa locale. Secondo l'ambasciata di Cipro presso la Santa Sede, si tratta di un "avvenimento di grande importanza storica perché è la prima volta che ha luogo una visita di questo tipo". "Papa Benedetto XVI avrà incontri ufficiali - segnala il comunicato - con il Presidente della Repubblica e con altri rappresentanti dello Stato, con l'arcivescovo di Cipro e con rappresentanti della comunità cattolica del Paese". "Durante il suo soggiorno a Cipro, il Pontefice si recherà in pellegrinaggio al Pilastro di San Paolo a Paphos", aggiunge. Nel suo discorso al corpo diplomatico del 7 gennaio 2008, il Papa ha ricordato la divisione dell'isola, dicendo: "Esprimo l'augurio che, nel contesto dell'Unione Europea, non si risparmi alcuno sforzo per trovare soluzione ad una crisi che dura da troppo tempo". L'occupazione del nord dell'isola da parte dell'esercito turco rappresenta uno dei principali ostacoli all'integrazione della Turchia nell'Unione Europea. Nel suo discorso dell'8 gennaio 2009, il Papa ha constatato con piacere che "le aspirazioni alla pace sono vive a Cipro, dove sono ripresi i negoziati in vista di eque soluzioni ai problemi legati alla divisione dell'Isola". Il viaggio del Papa a Cipro sarà anche l'occasione, domenica 6 giugno, per pubblicare l'Instrumentum laboris dell'Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, che si celebrerà in Vaticano dal 10 al 24 ottobre prossimi.

Zenit

Mons. Leonard: la Chiesa in Belgio vuole voltare pagina rispetto all'epoca non tanto lontana in cui si preferiva il silenzio e il camuffamento

La decisione di dimettersi presa dal vescovo pedofilo di Bruges, mons. Roger Vangheluwe, "corrisponde alla volontà di trasparenza che la Chiesa Cattolica del Belgio vuole ormai applicare rigorosamente in materia, voltando risolutamente pagina rispetto all'epoca, non così lontana, nella quale nella Chiesa come altrove si preferiva la soluzione del silenzio o del camuffamento": lo afferma l'arcivescovo di Bruxelles e primate cattolico del Belgio, mons. André-Joseph Leonard, in una nota diffusa anche dalla sala stampa del Vaticano. "Non c'è neppure bisogno di dire che questo evento sarà percepito molto dolorosamente in tutta la comunità cattolica belga, tanto più che mons. Vangheluwe era percepito come un vescovo generoso e dinamico, ampiamente apprezzato in tutta la sua diocesi e nella Chiesa del Belgio. E noi, i suoi confratelli, siamo coscienti della crisi di fiducia che ciò innescherà tra molte persone. Osiamo tuttavia sperare che la saggezza avrà il sopravvento e che i vescovi e soprattutto i preti di questo paese non saranno indebitamente discreditati nel loro insieme mentre la stragrande maggioranza di essi conduce una vita conforme alla propria vocazione con una fedeltà della quale tengo a ringraziarli pubblicamente". La situazione, afferma ancora il primate del Belgio, è "particolarmente seria. I nostri pensieri vanno in primo luogo alla vittima e alla sua famiglia, della quale molti membri apprendono solo ora la notizia sconvolgente. Per la vittima si tratta di un calvario che probabilmente non è ancora terminato". Quanto al vescovo di Bruges, "ha il diritto, in quanto persona, alla conversione, confidando nella misericordia di Dio. Ma, sul piano funzionale, era indispensabile che, per rispetto per la vittima e la sua famiglia e per rispetto per la verità, egli si dimetta dalle sue funzioni. Che è quanto ha fatto. Il Papa ha immediatamente accettato le dimissioni". La Chiesa "sottolinea che in queste materie non si può tergiversare. Speriamo di contribuire in questo modo al recupero della vittima".

Apcom

L'avvocato americano della Santa Sede: i tragici eventi di abusi usati per un attacco più ampio alla Chiesa e come strumento di visibilità mediatica

L'avvocato che difende la Santa Sede negli Stati Uniti, Jeffrey S. Lena, ha bollato la causa lanciata contro Papa Benedetto XVI come ''un tentativo di usare eventi tragici come piattaforma per un attacco più ampio che dipende dalla ri-definizione della Chiesa Cattolica come di una 'società economica' mondiale''. Nella sua dichiarazione, diffusa questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede, l'avvocato definisce la denuncia ''priva di merito'' e la descrive come ''l'ultimo tentativo da parte di alcuni avvocati statunitensi di usare il processo giudiziario come strumento di visibilità mediatica''. L’avvocato statunitense sottolinea che le vittime di abusi hanno intentato delle azioni legittime, ma non in questo caso. E ribadisce che le autorità vaticane vennero a sapere dei crimini di Murphy solo “decenni dopo che erano stati perpetrati e non hanno avuto alcun ruolo nel causare le ferite” della vittima che ha sporto la denuncia. Del resto, si legge nel comunicato, il caso contro la Santa Sede richiama “vecchie teorie già rigettate dalle corti statunitensi”.

Mons. Vangheluwe presenta le dimissioni per aver abusato ripetutamente da prete e da vescovo di un giovane: Benedetto XVI le accetta immediatamente

Papa Benedetto XVI ha accettato oggi le dimissioni del vescovo di Bruges, in Belgio, mons. Roger Joseph Vangheluwe. Notizie arrivate dal Belgio ieri in serata avevano anticipato le dimissioni oggi di un presule per ''fatti gravi'' relativi a una vicenda di abusi sessuali. ''Quando ero ancora un semplice sacerdote e per un certo tempo all'inizio del mio episcopato ho abusato sessualmente di un giovane dell'ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata''. E' quanto si legge nella nota dell'ex-vescovo di Bruges mons. Roger Vangheluwe che ha rassegnato le dimissioni, diffusa dalla Sala Stampa vaticana. ''Nel corso degli ultimi decenni - prosegue la nota - ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione''. ''Sono profondamente dispiaciuto - spiega mons. Vangheluwe - per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in genere. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò mi ritiro''. Nato nel 1936, mons. Vangheluwe diventato prete nel 1963 ed stato nominato vescovo di Bruges nel 1984.