martedì 24 gennaio 2012

Benedetto XVI convoca i capi dicastero della Curia per una riunione sulla comunicazione interna, sulla stesura e il controllo dei documenti

Sabato 28 gennaio, si riuniranno in Vaticano tutti i prefetti delle Congregazioni e i presidenti dei Pontifici Consigli della Curia romana, per una riunione convocata da Papa Benedetto XVI. La riunione plenaria, affermando fonti vaticane, affronterà i temi connessi e comuni alla comunicazione interna e alla modalità di stesura e controllo dei documenti. Le riunioni di questo genere, che chiamano a raccolta i "ministri" vaticani, sono programmate con una periodicità che non è fissa. Negli ultimi tempi si sono avute un paio di volte all’anno per permettere un'ampia discussione sui temi in oggetto. L’incontro si svolge nella Sala Bologna. L’ultimo vertice di questo tipo risale al 13 giugno scorso e fu definito una riunione di coordinamento della Curia. L'ultimo incontro di questa ampiezza e partecipazione si è tenuto il 12 novembre 2010, quando si discusse, tra l’altro, del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, guidato da mons. Rino Fisichella, allora in via di costituzione.

Vatican Insider

Vertice speciale della Curia, il Papa detta nuove regole per il governo del Vaticano

On line il nuovo portale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. A breve il sito 'News.va' anche in francesce e portoghese

News.va, il sito di informazione vaticana, è in tre lingue (inglese, spagnolo e italiano), tra poco si aggiungerà il francese e fra un mese il portoghese. Entro un anno dalla “nascita”, saranno dunque cinque le principali lingue operative. Ad annunciarlo ai giornalisti è stato oggi mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, aggiungendo che in questi giorni è anche on line il nuovo portale del dicastero vaticano (www.pccsva.org). News.va, ha detto ai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2012, registra dagli 8 ai 10mila contatti al giorno, con punte di 16 mila, come è avvenuto ad esempio il giorno di Natale. “Il tempo medio di permanenza – ha reso noto mons. Celli – è di due minuti, segno che chi accede non è capitato per caso, ma si sofferma, legge, cerca”. 180 i Paesi dei “navigatori” di Internet che “cliccano” su News.va: il 27% di essi proviene dagli Usa, seguito da Europa (Italia, Germania, Spagna), Canada, Brasile. Gli ultimi due posti, tra i primi dieci, Messico e Argentina. Il 53% del totale sono nuovi visitatori, mentre il 47% “frequenta” il sito vaticano regolarmente. “L’ingresso – ha sottolineato mons. Celli – avviene soprattutto attraverso i social network: il 65% degli utenti passa attraverso Facebook, il 30% tramite Twitter”.

SIR

Mons. Celli: per il Papa silenzio e parola elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa per un rinnovato annuncio di Cristo

Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Papa Benedetto XVI in occasione della XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema "Silenzio e Parola: cammino di Evangelizzazione". Alla conferenza stampa sono intervenuti mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, i monsignori Paul Tighe e Giuseppe Antonio Scotti, rispettivamente segretario e segretario Aggiunto del Pontificio Consiglio, e Angelo Scelzo, sottosegretario dello stesso dicastero. Mons. Celli ha ricordato che "ogni anno nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali il Papa cerca di analizzare la cultura della comunicazione per offrire suggestioni all’uomo di oggi e per orientare l’azione pastorale della Chiesa. Negli ultimi anni il Papa è stato molto attento ai processi e alle dinamiche della comunicazione, specialmente nel contesto della trasformazione culturale originata dagli sviluppi tecnologici". Quest'anno, invece, "il Santo Padre rivolge l’attenzione verso un elemento 'classico' della comunicazione: 'il silenzio', o forse è meglio dire il binomio silenzio-parola. Questo aspetto, anche se classico, diventa sempre più importante nel contesto della cultura digitale". Mons. Celli ha spiegato che Benedetto XVI nel suo messaggio riflette sull'importanza del silenzio per una comunicazione autentica. Il silenzio è un modo di esprimersi, di dare spazio all'altro per parlare e a se stessi l'occasione di ascoltare, pensare e riflettere. "In fondo -ha detto-, è nel silenzio che riesco a dare il giusto significato alla comunicazione e non essere solamente sommerso dal volume della stessa comunicazione". Dunque, "il silenzio diventa sempre più importante nel contesto di quel flusso di domande che in un certo senso è il motore della moderna cultura della comunicazione". Il Papa suggerisce che "al cuore di questo flusso di domande c’è una domanda fondamentale che è la ricerca della Verità e da qui nasce di nuovo l’importanza del silenzio come il luogo privilegiato dove il soggetto umano si trova davanti a se stesso e davanti a Dio". L'uomo scopre nel silenzio "la possibilità di parlare con Dio e di Dio". Per questo motivo, il Pontefice ricorda agli evangelizzatori che “silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo”.

VIS notizie

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA 46° GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Il Papa: là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile

E' stato pubblicato questa mattina il Messaggio dal Santo Padre Benedetto XVI per la 46° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà domenica 20 maggio sul tema "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione". All'inizio, Benedetto XVI osserva come silenzio e parola siano “due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone”. “Quando parola e silenzio si escludono a vicenda – afferma il Santo Padre – la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordimento, o perché, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato”. Il silenzio, cioè, “è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto”. Nel silenzio, infatti, “ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci”. Tacendo, in particolare, “si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee”. Si apre, così, “uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena”. Dal silenzio, dunque, “deriva una comunicazione più esigente, che chiama in causa quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami”. “Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti – scrive Benedetto XVI – il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da tutto ciò che è inutile o accessorio”. “Una profonda riflessione – spiega il Santo Padre – ci aiuta a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti che a prima vista sembrano slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi: e ciò fa sì che si possano condividere opinioni ponderate e pertinenti, dando vita a un’autentica conoscenza condivisa”. Per questo “è necessario creare un ambiente propizio”, una sorta di “ecosistema” che “sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni”. "Gran parte della dinamica attuale della comunicazione è orientata da domande alla ricerca di risposte. I motori di ricerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte", scrive Benedetto XVI. "Ai nostri giorni, la Rete sta diventando sempre di più il luogo delle domande e delle risposte; anzi, spesso l'uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte. Il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti. Nel complesso e variegato mondo dellacomunicazione emerge, comunque, l'attenzione di molti verso le domande ultime dell'esistenza umana: chi sono? che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare? E' importante accogliere le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilità di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere più eloquente di una risposta affrettata e permette a chi si interroga di scendere nel più profondo di se stesso e aprirsi a quel cammino di risposta che Dio ha iscritto nel cuore dell'uomo". Questo “incessante flusso di domande”, per il Papa, “manifesta l’inquietudine dell’essere umano sempre alla ricerca di verità, piccole o grandi, che diano senso e speranza all’esistenza”, e dimostra come “l’uomo non può accontentarsi di un semplice e tollerante scambio di scettiche opinioni ed esperienze di vita: tutti siamo cercatori di verità e condividiamo questo profondo anelito, tanto più nel nostro tempo in cui 'quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro ideali'”. "Sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l'uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico - sottolinea Papa Ratzinger - si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità. Non c'è da stupirsi se, nelle diverse tradizioni religiose, la solitudine e il silenzio siano spazi privilegiati per aiutare le persone a ritrovare se stesse e quella Verità che dà senso a tutte le cose. Il Dio della rivelazione biblica - afferma il Papa - parla anche senza parole". E “come mostra la croce di Cristo, Dio parla anche per mezzo del suo silenzio”. “Nel silenzio della Croce parla l’eloquenza dell’amore di Dio vissuto sino al dono supremo”. “Se Dio parla all’uomo anche nel silenzio, pure l’uomo scopre nel silenzio la possibilità di parlare con Dio e di Dio”. “Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa contemplazione”. “Nel parlare della grandezza di Dio – sottolinea il Santo Padre – il nostro linguaggio risulta sempre inadeguato e si apre così lo spazio della contemplazione silenziosa. Da questa contemplazione nasce in tutta la sua forza interiore l’urgenza della missione, la necessità imperiosa di 'comunicare ciò che abbiamo visto e udito', affinché tutti siano in comunione con Dio. La contemplazione silenziosa ci fa immergere nella sorgente dell’Amore, che ci conduce verso il nostro prossimo, per sentire il suo dolore e offrire la luce di Cristo, il suo Messaggio di vita, il suo dono di amore totale che salva”. "La domanda fondamentale sul senso dell’uomo trova nel Mistero di Cristo la risposta capace di dare pace all’inquietudine del cuore umano. È da questo Mistero che nasce la missione della Chiesa, ed è questo Mistero che spinge i cristiani a farsi annunciatori di speranza e di salvezza, testimoni di quell’amore che promuove la dignità dell’uomo e che costruisce giustizia e pace. Parola e silenzio. Educarsi alla comunicazione - conclude il Papa - vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell'evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell'agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo".

SIR, TMNews

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 46° GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (6). Il Papa: non può ridursi ad un riconoscimento delle differenze e a una pacifica convivenza

"Siamo ancora lontani da quella unità per la quale Cristo ha pregato e che troviamo riflessa nel ritratto della prima comunità di Gerusalemme. L’unità alla quale Cristo, mediante il suo Spirito, chiama la Chiesa non si realizza solo sul piano delle strutture organizzative, ma si configura, ad un livello molto più profondo, come unità espressa 'nella confessione di una sola fede, nella comune celebrazione del culto divino e nella fraterna concordia della famiglia di Dio' (Unitatis redintegratio, 2). La ricerca del ristabilimento dell'unità tra i cristiani divisi non può pertanto ridursi ad un riconoscimento delle reciproche differenze ed al conseguimento di una pacifica convivenza: ciò a cui aneliamo è quell’unità per cui Cristo stesso ha pregato e che per sua natura si manifesta nella comunione della fede, dei sacramenti, del ministero. Il cammino verso questa unità deve essere avvertito come imperativo morale, risposta ad una precisa chiamata del Signore. Per questo occorre vincere la tentazione della rassegnazione e del pessimismo, che è mancanza di fiducia nella potenza dello Spirito Santo. Il nostro dovere è proseguire con passione il cammino verso questa meta con un dialogo serio e rigoroso per approfondire il comune patrimonio teologico, liturgico e spirituale; con la reciproca conoscenza; con la formazione ecumenica delle nuove generazioni e, soprattutto, con la conversione del cuore e con la preghiera".

Benedetto XVI, 25 gennaio 2011

Lombardi: molto probabile un viaggio del Papa in Libano per consegnare al Medio Oriente l'Esortazione Apostolica. Paese che desidera la sua presenza

Un viaggio apostolico di Papa Benedetto XVI in Libano entro l'anno è "molto probabile", secondo il direttore della Sala Stampa della Santa, padre Federico Lombardi. Il Papa potrebbe utilizzare il viaggio per consegnare il documento, noto come Esortazione Apostolica, che è il frutto delle discussioni che hanno avuto luogo nel Sinodo dell'ottobre 2010 per il Medio Oriente. "Nel contesto della pubblicazione di un documento del Sinodo, è molto possibile e ragionevole per il Papa di andare in Libano e consegnare questo messaggio" ha detto a EWTN News il portavoce vaticano. "Libano è certamente un Paese che desidera la presenza del Papa. Dato che il Papa è già stato in Terra Santa, il Libano è un luogo che può essere un'opzione per ospitare il Papa per questo scopo" ha affermato padre Lombardi. Secondo i media il Papa si recherà nel Paese a metà settembre. Date possibili includono il 14 settembre, Festa dell'Esultazione della Santa Croce, e il fine settimana seguente, 22-23 settembre. Papa Benedetto XVI potrebbe recarsi nella città di Beirut, capitale del Libano, e nella città sede del Patriarcato cattolico maronita, Bkerké.

David Kerr, EWTN News

L'agostiniano Prospero Grech sarà il secondo cardinale maltese della storia. Priore dell'Ordine: un onore e un grande segno di benevolenza

Padre Prospero Grech (nella foto con Benedetto XVI), maltese di origine, sarà il prossimo 18 febbraio il primo cardinale agostiniano dopo 111 anni. Il futuro cardinale ha insegnato in numerose università e ha fondato, con un altro agostiniano, padre Agostino Trapè, l'Istituto Patristico Augustinianum divenendone il primo preside. Padre Grech ha collaborato con numerosi dicasteri della Santa Sede, in modo particolare con la Congregazione per la Dottrina della Fede. La sua nomina è stata accolta con grande gioia dall'Ordine Agostiniano che torna a avere un suo membro nel novero dei cardinali. Padre Grech sarà il secondo cardinale maltese della storia e riceverà la consacrazione episcopale il prossimo 8 febbraio a Malta. ''E' veramente una grande notizia'', dichiara padre Robert F. Prevost, priore generale dell'Ordine di Sant'Agostino. ''Ci riempie di gioia sentire questo apprezzamento, questo affetto del Santo Padre verso Sant'Agostino e gli Agostiniani e notare come la porpora a padre Grech sia il riconoscimento del grande servizio che padre Prospero ha fatto e fa alla Chiesa. E' un onore e un grande segno di benevolenza sia per padre Grech che per l'Ordine''.

Vatican Insider