lunedì 24 agosto 2009

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. In dono a Benedetto XVI una scultura raffigurante San Bonaventura

La scultura di Francesco Paolocci, raffigurante San Bonaventura da Bagnoregio (foto), sarà il dono che il Comune di Bagnoregio, per mano del Sindaco Francesco Bigiotti, consegnerà al Santo Padre durante la visita del 6 settembre. Il Comune aveva già commissionato ai fratelli Paolocci, Francesco e Gaetano, il bassorilievo già consegnato a Sua Santità circa un anno fa in Vaticano. In quell'occasione fu esteso per la prima volta l'invito al Santo Padre, per bocca del vescovo Chiarinelli, di far visita a Bagnoregio, luogo natale di San Bonaventura. Francesco Bigiotti si dice entusiasta della scultura che nei prossimi giorni sarà consegnata al Comune: "E’ un’opera straordinariamente “viva” dalla quale traspare in modo evidente tutto il genio dei fratelli Paolocci e la loro grande capacità di dare un’anima anche agli oggetti inanimati". L’opera ha già ottenuto apprezzamenti dal mondo culturale e artistico.

Viterbo Oggi

Mons. De Galareta guiderà la commissione di preti, professori e teologi della Fraternità San Pio X nei colloqui dottrinali con la Santa Sede

La Fraternità Sacerdotale San Pio X ha nominato mons. Alfonso De Galarreta (foto), uno dei quattro vescovi consacrati da mons. Lefebvre, a capo del team di esperti che condurrà le discussioni teologiche con la Santa Sede. Lo ha annunciato l'agenzia online argentina Panorama Catolico Internacional. Il ''dialogo dottrinale'' del Vaticano con i lefebvriani è stato voluto da Papa Benedetto XVI, in seguito alla sua decisione di togliere la scomunica ai quattro vescovi tradizionalisti all'inizio di quest'anno; i colloqui avranno lo scopo di aprire la strada al rientro della Fraternità e dei suoi preti nella ''piena comunione'' con la Chiesa Cattolica, passando dal ''pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II'' richiesto dalla Segreteria di Stato nella sua nota del 4 febbraio scorso. Mons. De Gallareta guida attualmente il seminario lefebvriano argentino di La Reja, dove ha sostituito il vescovo inglese mons. Richard Williamson, rimosso dopo la tempesta provocata dalla sue dichiarazioni negazioniste. Mons. De Galarreta, anche se dai modi meno provocatori, non è comunque lontano da lui dal punto di vista dottrinale. In una intervista in maggio con la rivista Iesus Christus egli rifiuta le ''novità ispirate ai principi liberali, neomodernisti'' del Concilio Vaticano II, ''come la libertà religiosa, la libertà di coscienza, l'ecumenismo, la democrazia che è entrata nella Chiesa con la concezione della 'Chiesa comunione' e della 'Chiesa popolo di Dio' attraverso la collegialità', che limita l'autorità del Papa e dei vescovi''. Insomma, ''non c'è molto da salvare'' nel Concilio, che ha ''introdotto dottrine radicalmente opposte alla tradizione ed alla fede cattolica''. Mons. De Galarreta ha anche ordinato in giugno tre sacerdoti nel seminario tedesco dei lefebvriani a Zaitzkofen, un'ordinazione fortemente criticata dai vescovi tedeschi e dichiarata illegittima dal Vaticano. Secondo quanto annunciato in luglio da un altro dei vescovi lefebvriani, mons. Bernard Tissier de Mallerais, la commissione della Fraternità incaricata del dialogo con il Vaticano sarà composta da 10 preti, professori nei seminari e esperti di teologia, che lavoreranno sotto la ''supervisione'' dei quattro vescovi lefebvriani - compreso, quindi, mons. Williamson. Quest'ultimo, nell'ultimo degli editoriali settimanali pubblicati sul suo blog - ormai accessibile solo 'su invito' - invita i confratelli lefebvriani a stare in guardia da chi, come il Papa, crede ''sinceramente'' negli ''errori modernisti'' del Concilio Vaticano II: ''Attenti alla sincerità che fa sembrare gradevole l'errore! La verità al primo posto, e nessuna bugia o ambiguità, anche se il nostro mondo malato vi crolla addosso come una tonnellata di mattoni''.

Asca