mercoledì 15 settembre 2010

Il Papa nel Regno Unito. Il card. Kasper non sarà nel seguito papale per motivi di salute. La polemica per le critiche al Paese in un'intervista

Il cardinale tedesco Walter Kasper (foto), che doveva far parte del seguito papale nel Regno Unito, si è ritirato dal viaggio di Benedetto XVI che inizia domani. La motivazione ufficiale, confermata dagli uffici vaticani, è per ragioni di salute. I media britannici legano però la rinuncia del porporato, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, a una sua intervista al settimanale tedesco Focus in cui paragona la Gran Bretagna a un Paese del "terzo mondo". Fonti vaticane citate dal Daily Mail, da The Guardian e dal Daily Telegraph hanno attribuito a ragioni di salute la cancellazione del viaggio. E lo stesso padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha spiegato questa sera che la rinuncia è "assolutamente per motivi di salute e non c'entra nulla con l'intervista" di qualche giorno fa. "Il card. Kasper nei giorni scorsi aveva comunicato ai superiori che non poteva partecipare al viaggio", ha ribadito il portavoce vaticano facendo riferimento allo stato di salute del porporato. Ma gli stessi giornali britannici hanno ricordato i contenuti dell'intervista a Focus, in cui il cardinale ha parlato dell'"aggressivo nuovo ateismo" del Paese ospite e aggiunto che "quando atterri a Heathrow sembra di arrivare in una nazione del Terzo Mondo". Per il porporato il Regno Unito è un Paese "secolare e pluralista" dove c'é una "distanza da Dio" nel contesto di una più generale "crisi di fede" dell'Occidente. Il porporato ha citato anche il caso della hostess della British Airways Nadia Eweida, sospesa nel 2006 per aver voluto portare una croce al collo: "Se indossi una croce sei discriminato. Noi vogliamo mostrare pubblicamente al nostra fede". Padre Lombardi, ripreso dalla sezione tedesca della Radio Vaticana, precisa poi che vi sono "alcuni noti autori, che si presentano particolarmente aggressive e si rivestono di argomentazioni scientifiche o culturali, ma in realtà non hanno il valore che ostentano". Ma ciò "non significa che il card. Kasper non conosca il grande valore della cultura britannica". Quanto all'espressione "terzo mondo", il senso dell'espressione sarebbe invece da riferire al "grande significato internazionale di Londra con la sua popolazione cosmopolita".

Oltretevere, Apcom

Il Papa nel Regno Unito. Domani Benedetto in Scozia e Inghilterra per affrontare le sfide centrali della Chiesa in Europa nel segno del card. Newman

Papa Benedetto XVI parte domani per un viaggio di quattro giorni nel Regno Unito che si preannuncia non facile ma che dimostra la volontà del Pontefice di affrontare di petto le sfide centrali della Chiesa Cattolica in Europa: dallo scandalo della pedofilia, su cui i media britannici hanno insistito molto alla vigilia dell'arrivo di Papa Ratzinger, alla secolarizzazione fino allo stallo delle relazioni ecumeniche con gli anglicani. Difficilmente, infatti, il Papa avrebbe potuto scegliere di presentarsi ad un 'pubblico' più difficile di una società britannica che oscilla tra ostilità e indifferenza. Eppure, allo stesso tempo, i rapporti tra Londra e il Vaticano sono particolarmente stretti e calorosi: i primi ministri britannici sono ospiti quasi abituali nel Palazzo Apostolico e i due governi hanno lavorato fianco a fianco a numerose iniziative di alto profilo sui temi dello sviluppo globale e della povertà, senza per questo rinunciare alla critica quando, ad esempio, una nuova legge sulle pari opportunità ha ridotto, a parere della Chiesa, la libertà di obiezione dei cattolici. Anche per questo a Londra si attende con particolare attenzione il discorso che il Papa pronuncerà a Westminster Hall di fronte a esponenti della società civile, del mondo accademico, culturale e imprenditoriale. Per quel che riguarda i cattolici inglesi, secondo quando mostrato da numerosi sondaggi in questi giorni, l'impatto delle rivelazioni di abusi sessuali commessi dai preti è stata forte. Non è un caso se un numero significativo dei biglietti per participare alle cerimonie presiedute dal Papa sono rimasti invenduti, anche se questo è dovuto soprattutto a causa del non piccolo 'contributo' obbligatorio chiesto ai fedeli. Ma alla luce della grandezza di queste sfide assume un'importanza ancora maggiore il 'filo rosso' scelto dal Pontefice per il suo viaggio: la figura del card. John Henry Newman, il teologo e pensatore anglicano convertitosi al cattolicesimo nella seconda metà del XIX secolo, con il quale Joseph Ratzinger sente una profonda affinità intellettuale e spirituale. Come ha chiarito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, la beatificazione che Benedetto XVI a Birmingham domenica 19 settembre, contravvenendo alla regola da lui stesso imposta di affidare a un suo delegato le beatificazioni, è il vero cuore del viaggio papale. Newman viene considerato un precursore del Concilio Vaticano II e una personalità capace di parlare al mondo della sua epoca senza per questo tagliare i ponti con la tradizione ma anzi riflettendo ed approfondendo il suo lascito: un percorso simile a quello che Papa Ratzinger cerca di proporre oggi alla società contemporanea. Ma a segnare il viaggio sarà anche il capitolo spinoso dei rapporti con gli anglicani, dopo che nello scorso autunno il Pontefice ha deciso di aprire le porte della Chiesa di Roma a quei gruppi che da tempo non si sentono più 'a casa' nella Comunità mondiale guidata spiritualmente, ma senza effettivi poteri di governo, dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. Le divisioni del mondo anglicano su temi come l'ordinazione delle donne al sacerdozio e all'episcopato, la benedizione delle relazioni omosessuali e, più in generale, l'atteggiamento da tenere di fronte al mondo secolarizzato sono profonde. Ma se molti gruppi anglicani conservatori o tradizionalisti hanno accolto favorevolmente, almeno a parole, l'offerta del Papa, in molti hanno considerato il suo gesto come un attacco a bruciapelo nei confronti di una comunità cristiana 'sorella' in difficoltà. E questa sarà solo una delle percezioni negative che il Papa dovrà cercare di disperdere nei suoi quattro giorni Oltremanica.

Asca

La Ducati dona al Papa due moto Multistrada 1200 con i colori del Vaticano. Verranno utilizzate dalla gendarmeria vaticana per il servizio di scorta

Le "rosse" di Borgo Panigale si fanno bianche e gialle per Papa Benedetto XVI. La Ducati ha donato al Pontefice due Multistrada 1200, personalizzate con i colori del Vaticano, che verranno utilizzate dalla gendarmeria vaticana per il servizio ufficiale di scorta. La consegna è avvenuta oggi nella villa di Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa, alla presenza di Carlo e Andrea Bonomi, presidente di Investindustrial, la società che controlla la casa motoristica bolognese, e Gabriele Del Torchio, numero uno di Ducati Motor Holding. I vertici del gruppo hanno consegnato le chiavi delle due moto personalmente al Pontefice e si sono fatti portavoce "del saluto, dell’ammirazione e della stima" di tutta la Ducati verso il Vaticano. "Siamo particolarmente onorati di aver avuto la possibilità di consegnare al Santo Padre le due Multistrada - commenta Del Torchio - questo incontro rappresenta per noi, per tutte le donne e gli uomini che lavorano in Ducati motivo di particolare orgoglio e di conferma dell’impegno profuso quotidianamente da tutta l’azienda". È la prima volta che la Gendarmeria vaticana utilizza delle moto per il servizio di scorta. Il dono, conferma il presidente di Ducati, è un "gesto simbolico con il quale vogliamo testimoniare l’apprezzamento di tutta l’azienda verso il Magistero del Sommo Pontefice, raccogliendone il messaggio di fiducia e speranza indirizzato al mondo del lavoro contenuto nell’Enciclica 'Caritas in veritate'". Che sia un’azienda italiana ad avere questo privilegio "è motivo di orgoglio e lustro per tutto il ’Made in Italy’ oltre a confermare l’eccellenza e la credibilità di un’azienda dinamica, solida e innovativa come Ducati".

Corriere della Sera.it

Benedetto XVI eleva alla dignità episcopale il rettore della Pontifica Università Lateranense e il presidente della Pontificia Accademia della Vita

Il Papa ha elevato alla dignità episcopale il Rettore della Pontificia Università Lateranense, don Enrico dal Covolo (nella foto con Benedetto XVI), assegnandogli la sede titolare episcopale di Eraclea. Dal Covolo è docente di Letteratura cristiana antica ed esperto di Padri della Chiesa. Dal 2002, è consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e fa parte del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Il Papa ha elevato alla dignità episcopale anche il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Ignacio Carrasco de Paula. Il Pontefice ha assegnato a questo sacerdote spagnolo della prelatura dell'Opus Dei la sede titolare episcopale di Tapso, ha reso noto questa mattina la Sala Stampa della Santa Sede. Mons. Carrasco de Paula è stato nominato presidente della Pontificia Accademia per la Vita il 30 giugno scorso ed è stato direttore dell'Istituto di Bioetica dell'Università del Sacro Cuore di Roma. L'ordinazione episcopale è prevista per sabato 9 ottobre nella Basilica Vaticana, presieduta dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano.

Il Papa nel Regno Unito. Al St. Mary’s University College Benedetto XVI dialogherà con 4mila studenti di fede, comunità, sport e amicizia

“Sono venuto al mondo perché abbiate la vita, e l'abbiate in abbondanza”: è il tema su cui verterà l’incontro di Benedetto XVI con i 4000 studenti di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord al St. Mary’s University College (foto), Twickenham, venerdì 17 settembre. Un incontro chiamato “The big Assembly” (il grande raduno) dagli organizzatori inglesi e al quale potranno aggiungersi anche i giovani studenti irlandesi, grazie al sito www.thepapalvisit.org.uk che lo trasmetterà on line. Nel salutare con soddisfazione l’iniziativa della messa in onda, mons. Brendan Kelly, responsabile della Commissione Scuola della Conferenza episcopale irlandese ha invitato gli studenti irlandesi a collegarsi e a partecipare all’incontro, “un’opportunità unica per le nostre scuole per fare esperienza dell’importanza dell’educazione cattolica nella società”. Quattro gli argomenti dell’incontro, che saranno introdotti dal presentatore della BBC, Andy Akinwolere: fede, comunità, sport e amicizia. “Il Papa parlerà ai giovani e alle persone più anziane – ha affermato il card. Seàn Brady, primate di tutta l’Irlanda, partito oggi alla volta di Edimburgo dove domani giungerà Benedetto XVI – le sue parole avranno una grande risonanza in tutte le nostre società soprattutto per quel che riguarda il rapporto tra fede e società civile e dialogo ecumenico”.

SIR

Il Papa indica in Maria Addolorata un esempio per giovani, malati e sposi. La Fanfara dei bersaglieri lo saluta prima del rientro a Castel Gandolfo

Nei saluti finali dell'Udienza generale Benedetto XVI ha raccomandato l’esempio della Beata Vergine Maria Addolorata, di cui ricorre oggi la memoria, che "con fede sostò presso la croce di suo Figlio". “Cari giovani, non abbiate paura di restare anche voi come Maria presso la Croce. Il Signore vi infonderà il coraggio di superare ogni ostacolo nella vostra quotidiana esistenza. E voi, cari ammalati, possiate trovare in Maria conforto e sostegno per apprendere dal Signore Crocifisso il valore salvifico della sofferenza. Voi, cari sposi novelli, rivolgetevi con fiducia nei momenti di difficoltà alla Vergine Addolorata, che vi aiuterà ad affrontarli con la sua materna intercessione”.
Una rappresentanza della gloriosa Fanfara del Corpo ha accompagnato 200 aderenti all'Associazione Nazionale Bersaglieri (foto) che partecipavano all'Udienza nell'Aula Paolo VI. Al termine dei saluti hanno potuto così offrire al Papa una breve esecuzione della loro caratteristica marcia, la stessa che eseguiranno il 20 settembre per ricordare la presa di Porta Pia, quando ad ascoltarli vi saranno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il segretario di Stato della Santa Sede, card. Tarcisio Bertone. Le note hanno così salutato la partenza di Benedetto XVI che dopo l'Udienza ha lasciato il Vaticano per far rientro a Castelgandolfo.

Agi, Radio Vaticana

Benedetto XVI: in India, Pakistan e Afghanistan prevalga il rispetto della libertà religiosa, la riconciliazione e la pace

Un appello affinchè "il rispetto della libertà religiosa e la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull'odio e la violenza" è stato lanciato questa mattina da Benedetto XVI che, al termine dell'Udienza Generale nell'Aula Paolo VI in Vaticano, ha espresso "preoccupazione" per "gli avvenimenti verificatisi in questi giorni in varie regioni dell'Asia Meridionale, specialmente in India, in Pakistan e in Afghanistan". "Prego per le vittime", ha assicurato il Papa.

Agi


Il Papa: la Chiesa debitrice a donne coraggiose e ricche di fede come Chiara d'Assisi, capaci di dare un decisivo impulso per il suo rinnovamento

Un nuovo omaggio di Benedetto XVI alle donne, che “coraggiose” offrono “un decisivo impulso per il rinnovamento della Chiesa”. Il Papa ha continuato le catechesi sulle grandi figure femminili della Chiesa, e questa mattina, nel corso dell’Udienza generale in Aula Paolo VI ha presentato la figura di Santa Chiara d’Assisi, “una delle sante più amate”. La sua testimonianza, ha sottolineato, “ci mostra quanto la Chiesa tutta sia debitrice a donne coraggiose e ricche di fede come lei, capaci di dare un decisivo impulso per il rinnovamento della Chiesa”. Chiara vissuta nel 1200, ha ricordato il Papa, di famiglia nobile e aristocratica, a 18 anni, destinata al matrimonio, “con un gesto audace, ispirato dal profondo desiderio di seguire Cristo e dall’ammirazione per Francesco”, suo contemporaneo, lascia la casa paterna, e con l’amica Bona di Guelfuccio raggiunge segretamente i frati minori alla Porziuncola, e da lì a breve si trasferisce nella chiesa di San Damiano, dove in un piccolo convento, resta per oltre 40 anni fino alla morte, nel 1253, praticando “in modo eroico le virtù che dovrebbero contraddistinguere ogni cristiano”, ha raccomandato il Santo Padre: ovvero “l’umiltà, lo spirito di pietà e di penitenza, la carità”. “Pur essendo la superiora, ella voleva servire in prima persona le suore malate, assoggettandosi anche a compiti umilissimi: la carità, infatti, supera ogni resistenza e chi ama compie ogni sacrificio con letizia”. L'amicizia di Chiara e Francesco, come quella tra molti Santi nella storia della Chiesa è “un aspetto bello e importante: quando due anime pure e infiammate dall’amore di Cristo si incontrano, traggono dall’amicizia uno stimolo per percorrere la strada della perfezione”, diventando “realmente un solo spirito”. Un tratto caratteristico della spiritualità francescana, cui Chiara fu molto sensibile, è “la radicalità della povertà associata alla fiducia totale nella provvidenza divina” tanto che ottenne dal Papa il “privilegiunm paupertatis”. Questo, ha spiegato Benedetto XVI, fa capire come “anche nel Medioevo il ruolo donne non fosse secondario ma considerevole”. Chiara è anche “la prima donna nella storia della Chiesa che ha composto una regola scritta sottoposta all’approvazione del Papa, perché il carisma di Francesco d’Assisi fosse conservato in tutte le comunità femminili che si andavano stabilendo numerose già ai suoi tempi e che desideravano ispirarsi all’esempio di Francesco e di Chiara", che seppero trarre “dalla reciproca amicizia uno stimolo fortissimo per percorrere la via della perfezione”. Come Chiara e le sue compagne, ha proseguito il Papa, “innumerevoli donne nel corso della storia sono state affascinate dall'amore per Cristo”. E “la Chiesa tutta, per mezzo della mistica vocazione nuziale delle vergini consacrate, appare ciò che sarà per sempre: la sposa bella e pura di Cristo”. La sua vita di Chiara è segnata da alcuni eventi prodigiosi, come l’allontanamento dei saraceni “tramite la sola ostensione del Santissimo Sacramento”. Benedetto XVI ha infine sottolineato che “sono i Santi che cambiano il mondo in meglio e lo trasformano in modo duraturo, immettendo le energie che solo l’amore ispirato dal Vangelo può suscitare. I santi sono i grandi benefattori dell’umanità", che “parlano al nostro cuore e ci offrono un esempio di vita cristiana da imitare”.

Il Velino, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Il Papa nel Regno Unito. Joseph Ratzinger-Benedetto: nel card. Newman la coscienza, che lo portò al cattolicesimo, è centrale perchè lo è la verità

L'evento più significativo del prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito è la beatificazione del card. John Henry Newman (foto), domenica prossima. Fin da giovane, Joseph Ratzinger ha sempre considerato il teologo e letterato inglese un modello da seguire e si è soffermato più volte sulla sua teologia della coscienza. Newman “nello stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero”: Joseph Ratzinger confida che, fin dagli anni giovanili, ha sempre avuto una predilezione per il grande teologo e letterato inglese. Nel libro-intervista, “Il sale della Terra”, il futuro Benedetto XVI definisce il prossimo Beato un modello e, nel volume “Cielo e Terra”, si sofferma sul tema della coscienza, cuore della sua ricerca spirituale. “La coscienza – scrive il card. Ratzinger – è centrale per Newman, perché lo è la verità”. La sua attenzione per la coscienza, rileva, si inscrive “nella linea di Agostino, non in quella della filosofia soggettivistica moderna”. E ricorda che, quando fu eletto cardinale, Newman “confessò che la sua intera vita era stata una battaglia contro il liberalismo”. Per lui, aggiunge il futuro Pontefice, la coscienza “non significa autodeterminazione del soggetto”, “in un mondo senza verità”. Significa “piuttosto la presenza percepibile ed imperativa della voce nella verità del soggetto stesso”. E nota che in una lista delle virtù, Newman “sottolinei la preminenza della verità sulla bontà, o per dirlo in modo a noi più comprensibile: la preminenza della verità sul consenso, sull’accettabilità per il gruppo”. Di Newman, Benedetto XVI parla anche nell’ultima visita ad Limina dei vescovi inglesi e gallesi nel febbraio scorso: "Il cardinale Newman ci ha lasciato un esempio eccezionale di fedeltà rivelata seguendo quella kindly light”, quella luce gentile, “ovunque lo conducesse anche a un considerevole costo personale”. “Grandi scrittori e comunicatori della sua statura e della sua integrità – è il suo auspicio – sono necessari nella Chiesa oggi e spero che la devozione a lui ispirerà molti a seguirne le orme”. Giustamente, constata Benedetto XVI, è stata prestata molta attenzione all'attività accademica di Newman, “ma è importante ricordare che egli si considerava soprattutto un sacerdote”. Tra i pensieri di Papa Ratzinger su Newman, anche un discorso pronunciato in occasione del centenario della morte del futuro Beato, nel 1990. In un Simposio promosso dal Centro degli Amici di Newman, il card. Ratzinger rileva che il nuovo Beato spiegava “l’esistenza dell’uomo a partire dalla coscienza, ossia nella relazione tra Dio e l’anima”. Per il teologo inglese, “era chiaro che questo personalismo non rappresentava nessun cedimento all’individualismo, e che il legame alla coscienza non significava nessuna concessione all’arbitrarietà”. Proprio in quanto “uomo della coscienza”, ribadisce, Newman “era divenuto un convertito; fu la sua coscienza che lo condusse dagli antichi legami e dalle antiche certezze dentro il mondo per lui difficile e inconsueto del cattolicesimo”. Il futuro Papa sottolinea l’affinità tra Agostino e Newman, in particolare nel loro cammino di conversione. “Una strada che dura tutta la vita”. La fede, annota Joseph Ratzinger, “è sempre sviluppo, e proprio così maturazione dell’anima verso la Verità”.

Radio Vaticana