mercoledì 15 dicembre 2010

Domani la presentazione del Messaggio di Benedetto XVI per la 44° Giornata Mondiale della Pace. I temi e alcuni passi dei Messaggi dal 2006 al 2010

Verrà presentato domani mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Messaggio di Benedetto XVI per la 44° Giornata Mondiale della Pace, sul tema “Libertà religiosa, via per la pace”. All’evento interverranno il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, mons. Mario Toso, segretario del medesimo Pontificio Consiglio, mons. Anthony Frontiero e Tommaso Di Ruzza, officiali del dicastero vaticano.
“Nella verità, la pace”: è il titolo del primo Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale del 2006. Il Papa denuncia le menzogne che ostacolano la pace dal terrorismo al fanatismo religioso, dalla corsa agli armamenti alla povertà. La pace, avverte, non può essere ridotta “a semplice assenza di conflitti armati”. Questa, sottolinea, è invece il risultato di un ordine voluto da Dio in cui regnano in armonia la verità, la giustizia, la libertà e l’amore. E ribadisce “la ferma volontà della Santa Sede di continuare a servire la causa della pace” (
Giornata Mondiale della Pace 2006).
Per il Messaggio del primo gennaio del 2007, il Papa sceglie il tema “La persona umana, cuore della pace”. Il documento mette in guardia dalle “visioni riduttive dell’uomo”, dai “pregiudizi ideologici e culturali” che sfigurano la dignità dell’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio. Benedetto XVI invoca il rispetto della vita e della libertà religiosa di ciascuno. E sottolinea che la legge naturale può essere “la grande base per il dialogo tra gli uomini” e il “fondamentale presupposto per un’autentica pace” (
Giornata Mondiale della Pace 2007).
“Famiglia umana, comunità di pace”: è il tema per il Messaggio del 2008. Il Papa afferma che quanti osteggiano l’istituto famigliare rendono fragile la pace. La famiglia infatti è la “principale agenzia di pace”. Il Pontefice evidenzia che proprio in famiglia si apprende l’educazione alla convivenza pacifica. E del resto, si legge nel Messaggio, “l’umanità è una grande famiglia” giacché tutti siamo figli di Dio. Benedetto XVI chiede dunque che la famiglia sia “protetta dalla società e dallo Stato”. E avverte: “La negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità sull’uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace” (
Giornata Mondiale della Pace 2008).
Nel Messaggio per il 2009, il Papa lancia un appello a “combattere la povertà” per “costruire la pace”. Il Pontefice constata che la miseria, calpestando i diritti di centinaia di milioni di persone, favorisce e aggrava i conflitti. Il Messaggio denuncia “un aumento del divario tra ricchi e poveri”. Un dramma ancor più inaccettabile, ammonisce il Papa, perché avviene mentre cresce la spesa militare e non si arresta la corsa agli armamenti. Per combattere la povertà, è l’esortazione di Benedetto XVI, tutti possiamo fare qualcosa, innanzitutto cambiando “gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo” come anche le “strutture consolidate di potere che oggi reggono la società” (
Giornata Mondiale della Pace 2009).
Nel Messaggio di quest’anno, il Papa chiede con forza “il rispetto del creato”, auspicando una nuova “responsabilità ecologica” e una rinnovata solidarietà con quanti vivono in povertà. “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”, è il tema del documento che rammenta come oggi molti conflitti scaturiscano per ragioni ambientali, come l’accesso alle risorse naturali. Benedetto XVI ancora una volta indica come indispensabile il mutamento degli stili di vita ed auspica “l’adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralità dell’essere umano” (
Giornata Mondiale della Pace 2010).

Radio Vaticana

Il Papa erige una nuova diocesi in Brasile, nomina il nuovo arcivescovo di Santiago del Cile e il nuovo vescovo di Massa Marittima-Pombino

Papa Benedetto XVI ha eretto nello Stato brasiliano di Bahia la diocesi di Camaçari con territorio dismembrato dall’arcidiocesi di São Salvador da Bahia, rendendola suffraganea della medesima Chiesa Metropolitana. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede, riferendo anche che il Pontefice ha nominato primo vescovo della nuova diocesi mons. João Carlos Petrini, finora vescovo titolare di Auguro e ausiliare di São Salvador da Bahia.
Benedetto XVI ha anche accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Santiago del Cile presentata dal card. Francisco Javier Errázuriz Ossa, per raggiunti limiti di età. Il Papa ha nominato arcivescovo metropolita di Santiago del Cile mons. Ricardo Ezzati Andrello, Salesiano, finora arcivescovo di Concepción.
Il Papa ha pure nominato nuovo vescovo di Massa Marittima-Piombino mons. Carlo Ciattini, del clero di San Miniato, finora Rettore del Seminario diocesano di San Miniato e Vicario Giudiziale.

Zenit, Radio Vaticana

Presentato al Papa il presepe messicano per l'Aula Paolo VI. In dono anche due dvd, tre pubblicazioni e la tessera n°1 dell'Azione Cattolica

Da Londra è giunto mons. Andrew Summersgill con altri componenti del comitato organizzatore del viaggio compiuto dal Pontefice nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre scorsi, per consegnare due dvd: il primo dedicato al viaggio e il secondo più specifico sulla beatificazione di John Henry Newman. Il governatore dello Stato messicano di Guanajuato, Juan Manuel Oliva Ramírez, ha presentato al Papa il dono del presepe per l'Aula Paolo VI (foto), realizzato secondo la tradizione popolare di quella regione. A sua volta la cittadinanza di Gualdo Tadino ha offerto una pianta di biancospino, destinata ai Giardini Vaticani, che in modo inspiegabile fiorisce puntualmente a metà gennaio dal 1342, secondo una tradizione legata al Beato Angelo, protettore della città. I ragazzi dell'Azione Cattolica hanno augurato "Buon Natale" al Papa con un gesto particolare: Beatrice, di San Benedetto del Tronto, insieme a Leonardo e Rebecca, di Tivoli, gli hanno donato la tessera numero 1 dell'associazione. Benedetto XVI ha quindi salutato i componenti della commissione "Quo principia" della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che sta lavorando alla traduzione in lingua tedesca del Messale Romano. Tre pubblicazioni sono state donate al Pontefice durante l'Udienza generale: un volume dedicato al martirologio della Chiesa croata "nella seconda guerra mondiale e sotto il comunismo" è stato presentato da don Ante Bakovic, testimone diretto della persecuzione, accompagnato dal card. Puljic, arcivescovo di Sarajevo; un'agenda del 2011 illustrata con alcune tra le più significative immagini dell'archivio del Servizio fotografico de L'Osservatore Romano è stata offerta dal direttore don Giuseppe Colombara; infine, il giornalista e scrittore Andrea Tornielli ha consegnato il volume "Benedetto XVI, il Papa della gioia", realizzato da Systema Europa in un'edizione limitata di 500 esemplari.

L'Osservatore Romano

Per Benedetto XVI si esibiscono quattro equilibristi partecipanti al Congresso internazionale della Pastorale per i circensi e i fieranti

Finale inconsueto per l’Udienza generale di questa mattina, svoltasi in Aula Paolo VI di fronte a circa 7mila fedeli. Quattro equilibristi si sono esibiti (foto), a torso nudo e in pantaloni bianchi, per quasi dieci minuti davanti al Papa, incuriosito: si tratta dei fratelli Pellegrini, vincitori del Clown d’Oro al Festival di Mosca e di Montecarlo, che prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana hanno fatto un “numero” di abilità che prevedeva diversi figure ed esercizi. Rivolgendosi poi ai pellegrini di lingua italiana, Benedetto ha salutato in particolare i fedeli della diocesi di Città di Castello, la città natale di Santa Veronica Giuliani, al centro della catechesi odierna, accompagnati dal vescovo Domenico Cancian in occasione dell’inizio delle celebrazioni commemorative del 350° anniversario della nascita della Santa. Un saluto particolare il Papa lo ha poi indirizzato ai partecipanti al Congresso internazionale della Pastorale per i circensi e i fieranti. Infine, un pensiero per i giovani, diretto “specialmente” ai ragazzi dell’Azione Cattolica, presenti nell'Aula, a cui ha augurato di “disporre i vostri cuori ad accogliere Gesù, che viene a salvarci con la potenza del suo amore”. Il Papa ha anche salutato brevemente il vescovo tedesco Walter Mixa.

Il Papa: far crescere nella vita cristiana l’unione con Dio abbandonandoci alla sua volontà con totale fiducia, tenendo lo sguardo fisso al Paradiso

Riscaldare il cuore con l’Eucaristia, nella certezza che la morte non è “l’ultima parola” sull’esistenza umana: all’Udienza generale di questa mattina nell'Aula Paolo VI, Benedetto XVI ha riproposto alla Chiesa contemporanea il segreto di Santa Veronica Giuliani. Il Papa ha parlato diffusamente dell’intensa vita spirituale di questa importante mistica del XVII secolo, della quale il prossimo 27 dicembre si ricorderà il 350° anniversario della nascita. Ardere d’amore per Cristo, con tutta l’intensità che le fibre umane consentono, al punto di riuscire a “vederlo” e in qualche modo a squarciare il velo del Paradiso. Per Veronica Giuliani questo fu un reale traguardo dell’anima. Il suo cuore, innamorato di Gesù dall’adolescenza alla morte, che la colse nel 1727 dopo 50 anni vissuti nel monastero umbro delle Clarisse di Città di Castello, fu il luogo, ha raccontato il Papa, in cui si intrecciarono “grandi sofferenze e alcune esperienze mistiche legate alla Passione di Gesù”. Dal suo Diario di 22 mila pagine, manoscritte senza cancellature né correzioni, quasi che il flusso interiore dell’anima si fosse impresso carta, emerge, ha spiegato Benedetto XVI, la radice di “una spiritualità marcatamente cristologico-sponsale”. “E’ l’esperienza di essere amata da Cristo, Sposo fedele e sincero, e di voler corrispondere con un amore sempre più coinvolto e appassionato. In lei tutto è interpretato in chiave d’amore, e questo le infonde una profonda serenità. Ogni cosa è vissuta in unione con Cristo, per amore suo, e con la gioia di poter dimostrare a Lui tutto l’amore di cui è capace una creatura”. L’immagine di Gesù a cui Veronica “è profondamente unita” è quella che lo vede “nell’atto di offrirsi al Padre” per la salvezza della Chiesa e dell’umanità. Lei, ha detto il Papa, cerca di imitarlo, “prega, soffre, cerca la ‘povertà santa’, come ‘esproprio’, perdita di sé, proprio per essere come Cristo”. “Il suo cuore si dilata a tutti ‘i bisogni di Santa Chiesa’, vivendo con ansia il desiderio della salvezza di ‘tutto l’universo mondo’...Animata da un’ardente carità, dona alle sorelle del monastero attenzione, comprensione, perdono; offre le sue preghiere e i suoi sacrifici per il Papa, il suo vescovo, i sacerdoti e per tutte le persone bisognose, comprese le anime del purgatorio...La nostra Santa concepisce questa missione come uno ‘stare in mezzo’ tra gli uomini e Dio, tra i peccatori e Cristo Crocifisso”. In un crescendo di elevazione mistica, Santa Veronica rivive anche nella percezione dei sensi l’esperienza della Crocifissione e delle stimmate. Eppure, ha osservato il Pontefice, tale straordinaria elevazione non si traduce in egoismo spirituale: “Rispetto alla predicazione dell’epoca, incentrata non raramente sul ‘salvarsi l’anima’ in termini individuali, Veronica mostra un forte senso ‘solidale’, di comunione con tutti i fratelli e le sorelle in cammino verso il Cielo, e vive, prega, soffre per tutti”. Colpisce, ha proseguito Benedetto XVI, la piena adesione delle visioni alla Sacra Scrittura, dove “l’intensità non comune” dell’esperienza della Santa “guida a una lettura più profonda” del Testo sacro. Così, quando Veronica Giuliani si sofferma su un passaggio di San Paolo, è come se le parole dell’Apostolo vivessero attraverso la sua persona, arrivando ad affermare: “'Niente mi potrà separare dalla volontà di Dio, né angustie, né pene, né travagli, né disprezzi, né tentazioni, né creature, né demoni, né oscurità, e nemmeno la medesima morte, perché, in vita e in morte, voglio tutto, e in tutto, il volere di Dio’. Così siamo anche nella certezza che la morte non è l’ultima parola, siamo fissati nella volontà di Dio e così, realmente, nella vita per sempre”. In sostanza, ha concluso il Papa, la mistica seicentesca “ci invita a far crescere, nella nostra vita cristiana, l’unione con il Signore, abbandonandoci alla sua volontà con fiducia completa e totale, e l’unione con la Chiesa, Sposa di Cristo; ci invita a partecipare all’amore sofferente di Gesù Crocifisso per la salvezza di tutti i peccatori; ci invita a tenere lo sguardo fisso al Paradiso, meta del nostro cammino terreno, dove vivremo assieme a tanti fratelli e sorelle la gioia della comunione piena con Dio; ci invita a nutrirci quotidianamente della Parola di Dio per riscaldare il nostro cuore e orientare la nostra vita. Le ultime parole della Santa possono considerarsi la sintesi della sua appassionata esperienza mistica: ‘Ho trovato l’Amore, l’Amore si è lasciato vedere!’”.

Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa