mercoledì 11 aprile 2012

85° genetliaco di Benedetto XVI. Presentato al Papa 'La Gioia della Fede', il libro con cui 'Famiglia Cristiana' lo festeggia, e il numero speciale

Benedetto XVI, che il prossimo 16 aprile compie 85 anni, è festeggiato da Famiglia Cristiana con la pubblicazione di un volume donatogli personalmente questa mattina, durante l'Udienza generale in Piazza San Pietro, da don Antonio Sciortino, direttore responsabile della rivista, e don Giusto Truglia, direttore generale dell’apostolato paolino in Italia. Curato da Giuliano Vigini, il libro si intitola "La Gioia della Fede" (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2012, pagine 192, euro 9,90) e contiene omelie, catechesi e discorsi di Papa Ratzinger sui temi fondamentali della fede cristiana enunciati nel Credo. E' in vendita da domani insieme con Famiglia Cristiana. "Nell'Anno della Fede indetto da Benedetto XVI - scrive nella prefazione Giuliano Vigini, già autore di commenti alle Sacre Scritture - un impegno particolare di tutta la Chiesa sarà certamente dedicato a ravvivare e ad approfondire la conoscenza della dottrina cattolica: a cominciare dalla riproposta di lettura di due fondamentali testi di riferimento come il Catechismo (1992) e il Compendio (2005)". Spesso, infatti, "una fede spenta o assopita - come quella che sembra caratterizzare tanta parte della società occidentale - ha finito anche col rimuovere, appannare o deformare la conoscenza autentica dei contenuti della fede e dei valori irrinunciabili che la ispirano". Secondo il curatore del volume, "fra gli obiettivi che il Papa intende perseguire invitando a varcare 'la porta della fedè c'è, appunto, anche questo sforzo di aiutare tutti a imparare o a re-imparare la fede, per viverla con maggiore consapevolezza e maturità nella quotidianità della vita". Sullo stesso numero della rivista hanno trovato spazio quattro pagine di una selezione di messaggi augurali che i lettori hanno scritto al Pontefice, attraverso il sito internet o per posta, in occasione del compleanno. Tra le migliaia di quelli giunti, ci sono anche gli auguri dei cardinali Scola e Comastri, del vescovo Luciano Giovannetti e di don Francesco Soddu. Al Santo Padre, oltre a una copia speciale del libro, don Sciortino ha presentato il numero in uscita del settimanale. Il Santo Padre, interessato alle iniziative del settimanale, si è intrattenuto brevemente con la delegazione paolina per il cui tramite ha voluto far giungere a tutti i lettori di Famiglia Cristiana una speciale benedizione.

L'Osservatore Romano, Famiglia Cristiana.it

I vostri auguri

Auguri da tutto il mondo

VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Sarà presentato il nuovo 'Enchiridion della famiglia' con i numerosi interventi di Benedetto XVI sul tema

Un nuovo “Enchiridion della famiglia” sarà presentato nel corso del VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano (30 maggio - 3 giugno). Il testo, preparato dal Pontificio Consiglio per la famiglia, raccoglierà i più recenti insegnamenti della Chiesa sui temi della famiglia e della vita umana e comprenderà scritti e discorsi degli ultimi anni di Pontificato di Giovanni Paolo II, e, per la prima volta, quelli di Benedetto XVI, dal 17 maggio 2005 al 31 dicembre 2011. “Scopo della pubblicazione - scrive nella presentazione il card. Ennio Antonelli, presidente del dicastero vaticano - è quello di offrire un utile strumento di consultazione agli operatori della pastorale familiare, alle associazioni, ai movimenti pro-familia e pro-life, agli studiosi, ai docenti, ai politici”. I temi, che sono tutti indicizzati, vanno dalla teologia e antropologia della famiglia, all’educazione all’amore e preparazione al matrimonio, dall’etica della vita dal concepimento alla morte naturale ai diritti dei minori, dall’attenzione alle situazioni canonicamente irregolari ai matrimoni interreligiosi e tanti altri. Il volume, curato da padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio e Maria Milvia Morciano, sarà stampato in 5.000 copie e avrà il formato dell’Annuario pontificio. Il volume comprenderà anche un capitolo dedicato al card. Tarcisio Bertone, legato pontificio al VI Incontro Mondiale delle Famiglie (Città del Messico, 2009), i documenti dei dicasteri vaticani a partire dalla Congregazione per la Dottrina della Fede su temi delicati come aborto, divorzio e regolamentazione delle nascite, testi legislativi del diritto canonico e un appendice con scritti e discorsi del card. Antonelli. Risalta nel volume la quantità di interventi di Papa Ratzinger su questi argomenti che è superiore a quella dei primi cinque anni del Pontificato wojtyliano. Interessante notare, poi, che i temi della famiglia e della vita sono esplicitamente affrontati, in molti degli incontri di Benedetto XVI con gli ambasciatori, soprattutto quelli dei Paesi più avanzati.

SIR

85° genetliaco di Benedetto XVI. Mons. Gänswein: salute nel corpo e nell’anima e l’abbondante benedizione di Dio in tutto ciò che fa

La prefazione al libro "Benedikt XVI. - Prominente über den Papst" ("Benedetto XVI. Persone famosi sul Papa"), presentato al Pontefice lunedì dell’Angelo, 9 aprile, a Castel Gandolfo, al termine della preghiera mariana Regina Caeli, da Edmund Stoiber, presidente della Baviera dal 1993 al 2007, è stata scritta da mons. Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI, autore di una delle testimonianze e curatore del volume edito da Media Maria Verlag, "che forse qualche lettore potrà considerare un po’ travolgente e incoraggiante, non intende affatto apparire sensazionale, ma vuole essere un modesto dono di compleanno per il Santo Padre". Gli autori, "personaggi della Chiesa, della politica, della cultura, dell’economia e dello sport", ''si sono dichiarati disponibili a scrivere un breve contributo, nel quale esprimono la loro visione personale della persona e dell'opera del Pontefice''. ''Potrebbe essere superfluo - precisa il segretario del Papa nella prefazione -, ma per motivi di correttezza è comunque opportuno sottolineare espressamente che quest'opera non è un lavoro compiacente commissionato 'dall'alto'. Gli autori non hanno ricevuto nessuna indicazione, tutti hanno avuto piena liberta' di dire la loro. Nessuna traccia di censura! Tutti hanno scritto ciò che avevano nel cuore e nella mente, e per questo ognuno se ne assume l'esclusiva responsabilità. Una cosa che però tutti hanno avuto a cuore è stato il desiderio sincero di rendere il più possibile giustizia a Papa Benedetto, senza però scrivere con i paraocchi. Anche il diktat del 'politicamente corretto' non ha avuto spazio. Detto in maniera positiva: ciò che gli autori hanno avuto davanti agli occhi e che è servito loro come orientamento è stata la richiesta di 'quell'anticipo di simpatia, senza il quale non c'è alcuna comprensione', per esprimersi con le parole del Santo Padre''. "Verso questa richiesta - conclude il segretario - si sono sentiti tutti obbligati per convinzione e per inclinazione. Le autrici e gli autori augurano al Santo Padre, per il suo ottantacinquesimo compleanno, salute nel corpo e nell'anima e l'abbondante benedizione di Dio in tutto ciò che fa".

Asca, Agi

Le testimonianze raccolte in un libro curato da mons. Georg Gänswein: venti personalità per Papa Benedetto

Accolti a Pasqua nell'Ordinariato di Nostra Signora di Walshingham circa 200 ex anglicani. Newton: il vostro cammino modello della vita cristiana

Durante la Settimana Santa 58 fedeli di una parrocchia anglicana di Darlington, nel nord dell’Inghilterra, hanno fatto formalmente ingresso nella Chiesa Cattolica insieme al loro pastore. Si tratta della parrocchia di St. James guidata da 23 anni dal reverendo Ian Grieves che nei prossimi mesi sarà ordinato sacerdote cattolico. A presiedere la solenne celebrazione nella parrocchia cattolica di St. Anne, riferisce il quotidiano cattolico locale The Catholic Herald, c’era mons. Keith Newton (foto), già vescovo in servizio attivo dal 2002 in seno alla Comunione anglicana e nominato da Benedetto XVI primo ordinario del nuovo Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham istituito nel 2011 ai sensi della Costituzione Apostolica “Anglicanorum Coetibus. “Il cammino che avete intrapreso il Mercoledì delle Ceneri e nei seguenti giorni di Quaresima fino al vostro ingresso in piena comunione con la Chiesa Cattolica è un modello per tutta la vostra vita cristiana”, ha sottolineato nell’omelia il presule, ordinato sacerdote nella Chiesa Cattolica il 15 gennaio 2011 dall’arcivescovo di Westminster Vincent Nichols. “Per ciascuno di voi ha significato lasciare quanto vi era familiare per fare un passo avanti nella fede, nella consapevolezza di essere accompagnati da Gesù che alla vigilia della sua morte aveva pregato per l’unità dei suoi discepoli”. Soffermandosi sul tema dell’unità, mons. Newton ha quindi rilevato come questa meta tanto agognata per gli anglicani desiderosi di entrare in comunione con Roma sia stata raggiunta “in modo inatteso”: “Alla nostra preghiera ha risposto il Santo Padre in persona con la Costituzione Apostolica ‘Anglicanorum Coetibus’. Abbiamo quindi percorso questo cammino verso una maggiore unità nella Chiesa di Cristo, un’unità nella fede e nella comunione rappresentata da Pietro tra noi, ricordo visibile dell’unità della Chiesa di Cristo. Un’unità che, come ha ricordato il Papa a Westminster Abbey, è una particolare responsabilità del vescovo di Roma”, ha concluso mons. Newton. In tutto nel Regno Unito circa 200 ex anglicani sono entrati quest’anno nell’Ordinariato personale di Nostra Signora Walsingham. Essi si aggiungono ai 900 accolti nella Chiesa Cattolica nel 2011, tra i quali 61 sacerdoti e cinque ex vescovi anglicani.

Radio Vaticana

E' morto il card. Luis Aponte Martínez. Il cordoglio di Benedetto XVI: ha servito con generosità episcopale e dedizione la causa del Vangelo

Un vescovo che ha vissuto la stagione del Concilio portandone il respiro nella sua diocesi, servendo con generosità episcopale e “dedizione la causa del Vangelo”. Benedetto XVI ricorda con queste parole il cardinale arcivescovo emerito di San Juan di Porto Rico, Luis Aponte Martínez (foto), spentosi ieri nel suo Paese all’età di 89 anni. Nel telegramma di cordoglio, il Papa sottolinea anche la “grande serenità” con la quale il porporato ha sopportato la lunga malattia con la quale ha convissuto fino agli ultimi istanti. Dopo la morte, lo scorso 7 aprile, del card. Moussa I Daoud, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali e patriarca emerito di Antiochia dei Siri, e del decesso del card. Martinez, il Collegio cardinalizio si riduce a 210 membri: 123 elettori e 87 (ultraottantenni) non elettori.

Radio Vaticana, TMNews

È stato il primo porporato portoricano. La morte del card. Luis Aponte Martínez

Il Papa benedice la campana di San Giorgio, Patrono di Campobasso. Il parroco: mi ha chiesto che clima fa in Molise, forse per pianificare la visita

Una giornata da ricordare, un evento unico per il Molise e per la città di Campobasso. Durante l'Udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro, il Papa ha benedetto la campana di San Giorgio accompagnata nella Santa Sede dai pellegrini molisani. La campana, realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone lo scorso 28 marzo, è un omaggio al Santo Patrono di Campobasso e che per la prima volta è stata svelata ai fedeli durante le festività pasquali nella chiesa di San Leonardo del capoluogo regionale. La campana è una preziosa realizzazione della Fonderia Marinelli, pesa 170 chili ed è stata abilmente decorata con una immagine di San Giorgio, una della Madonna del Sorriso, la Chiesa di San Giorgio e numero iscrizioni. Oggi l’evento in Vaticano è stato seguito da un nutrito gruppo di fedeli che hanno accompagnato l’opera-simbolo del Santo Patrono a Roma per assistere alla benedizione di Papa Benedetto XVI. "E’ stata una cerimonia commovente – ha commentato Don Luigi Di Nardo, parroco della parrocchia di San Leonardo a Campobasso – e noi tutti siamo rimasti molto colpiti dall’affetto e dalla cordialità che Papa Benedetto XVI ci ha dimostrato. Con me erano presenti circa cinquanta fedeli, siamo partiti questa mattina presto da Campobasso e siamo stati ricevuti per primi sotto l’Arco delle Campane del Vaticano. Ho avuto modo di scambiare qualche parola con il Pontefice e lui mi ha chiesto informazioni sul clima da noi in Molise: ho avuto l’impressione che ci tenesse a saperlo per pianificare una sua visita nella nostra regione così come ha anticipato qualche mese fa. Può darsi che la cosa sia abbastanza imminente". La campana di San Giorgio rientrerà questa sera a Campobasso e nei prossimi giorni sarà collocata nel campanile della Chiesa di San Giorgio in tempo per l’inaugurazione che si terrà il prossimo 23 aprile, festa patronale nel capoluogo di regione, e che sarà celebrata dal vescovo della diocesi di Campobasso-Bojano mons. Giancarlo Maria Bregantini.

Primonumero.it

Il Papa: ragazzi di Milano, vivete la fede con entusiasmo e preparatevi all'Incontro Mondiale delle Famiglie. Benedetta l'Icona della Sacra Famiglia

''Cari amici, vivete la fede con entusiasmo e preparatevi spiritualmente al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà nella vostra città dal 30 maggio al 3 giugno''. E' il saluto che Papa Benedetto XVI ha rivolto a 6mila ragazzi arrivati dalla diocesi di Milano al termine dell'Udienza generale in Piazza San Pietro. ''In questo cammino vi sia di aiuto l'immagine della Sacra Famiglia che ho poc'anzi benedetto e che passerà nelle vostre case'', ha proseguito il Papa dopo aver imposto la sua benedizione sull'icona mariana che accompagnerà le giornate dell'appuntamento milanese. Sempre ai giovani, citando in particolare gli “adolescenti” della diocesi di Cremona, durante i saluti in lingua italiana che come di consueto concludono l’appuntamento del mercoledì il Papa ha raccomandato di essere “sempre più consapevoli che solo il Signore Gesù può rispondere completamente alle aspirazioni di felicità e alla ricerca del bene nella vostra vita”. “Sentiamo la gioia pasquale!”, ha esclamato poi Benedetto XVI a braccio, per commentare l’entusiasmo dei giovani, che lo hanno acclamato e ripetutamente applaudito.
“Nella Santa Famiglia di Nazaret il cielo incontra la terra e la Trinità divina trova la più perfetta immagine umana", ha affermato stamattina il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a margine dell’Udienza generale del mercoledì, nel corso della quale Benedetto XVI ha consegnato l’immagine simbolo del VII Incontro Mondiale delle famiglie a mons. Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012. L’icona in questione è un mosaico di 115 per 130 centimetri, realizzato dall’artista gesuita Marko Rupnik, che raffigura la Sacra Famiglia e la Santissima Trinità rappresentata attraverso la mano del Padre da cui provengono fasci di luce sulle persone della Santa Famiglia e dalla quale discende su Maria il fuoco dello Spirito Santo. In piedi, in grembo a Maria seduta, cammina sulle mani di lei, verso di noi, Gesù; accanto a lei San Giuseppe, in piedi, rivolge lo sguardo a Dio Padre. Ai lati di Giuseppe e Maria il paradiso terrestre e la Gerusalemme celeste, a dire che la Sacra Famiglia è al centro della storia della salvezza. Il card. Antonelli sottolinea che oggi le famiglie sono chiamate ad essere unite e aperte, a preparare i figli per il loro futuro e la loro missione, senza trattenerli con amore possessivo”. “Nell’icona le pietre, gli smalti, i colori e la luce - nota ancora il cardinale - concorrono a dare alla materia uno splendore pieno di energia, evocando un mondo trasfigurato, vivificato dallo Spirito”. Anche le vesti, hanno nell’immagine, il loro significato: Maria, infatti “sopra la tunica blu, colore dell’umanità, indossa un manto porpora, orlato di rosso, colore che l’antichità cristiana ha sempre attribuito a Dio: si vuole così indicare che Maria con la divina maternità è stata unita a Dio in modo singolarissimo”. Al contrario, “Gesù veste una tunica rossa, simbolo della divinità che da sempre gli appartiene, e sopra di essa un manto blu, per indicare l’umanità che ha assunto nel grembo di Maria”; san Giuseppe porta vesti a colori più tenui, adeguati al suo “riserbo” e “laboriosità”, ovvero “un manto verde, colore del mondo creato e una tunica ocra, colore della missione paterna”. Il card. Antonelli indica, infine, un altro particolare significativo: l’arco ogivale tronco, che “incornicia l’icona”, “sottolinea la direttrice verticale”, e “colloca la Santa Famiglia al centro della storia della salvezza, indicata con il suo inizio nel paradiso terrestre, una fioritura di colori vivaci, rossi, verdi, gialli, nel pennacchio di sinistra, e con il suo compimento nella Gerusalemme celeste, intessuta di ori e marmi policromi nel pennacchio di destra”.

SIR

Il Papa: oggi il Risorto entra nelle case e nei cuori nonostante a volte le porte siano chiuse. Solo Lui può ribaltare le pietre sepolcrali dell'uomo

Udienza generale questa mattina in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Benedetto XVI, proveniente in elicottero dalla residenza pontificia di Castel Gandolfo, ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nella catechesi il Papa ha incentrato la sua meditazione sul significato della Risurrezione di Cristo. Alla luce della Pasqua, ha detto Benedetto XVI, il cuore è "pervaso di gioia spirituale, anche se il cielo è grigio", come effettivamente era sulla Piazza. "rinnovo a ciascuno di voi un cordiale augurio pasquale: in tutte le case e in tutti i cuori risuoni l’annuncio gioioso della Risurrezione di Cristo, così da far rinascere la speranza". Il Papa ha voluto "mostrare la trasformazione che la Pasqua di Gesù ha provocato nei suoi discepoli. Partiamo dalla sera del giorno della Risurrezione. I discepoli sono chiusi in casa per paura dei giudei. Il timore stringe il cuore e impedisce di andare incontro agli altri, incontro alla vita". Gesù “entra a porte chiuse, sta in mezzo a loro e dona la pace che rassicura: ‘Pace a voi’”, un “saluto comune che ora acquista un significato nuovo, perché opera un cambiamento interiore; è il saluto pasquale, che fa superare ogni paura ai discepoli”. “La pace che Gesù porta – ha spiegato Benedetto XVI - è il dono della salvezza che Egli aveva promesso durante i suoi discorsi di addio: ‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore’. In questo giorno di Risurrezione, Egli la dona in pienezza ed essa diventa per la comunità fonte di gioia, certezza di vittoria, sicurezza nell’appoggiarsi a Dio”. Dopo questo saluto, Gesù mostra ai discepoli le ferite delle mani e del fianco, “segni di ciò che è stato e che mai più si cancellerà: la sua umanità gloriosa resta ‘ferita’”. “Questo gesto – il commento del Papa - ha lo scopo di confermare la nuova realtà della Risurrezione: il Cristo che ora sta tra i suoi è una persona reale, lo stesso Gesù che tre giorni prima fu inchiodato alla croce”. E reale, allora, comincia ad essere la gioia provata dagli Apostoli, come pure quella “pace” che Gesù ripete stando fra loro: “È un dono, il dono che il Risorto vuole fare ai suoi amici, ed è al tempo stesso una consegna: questa pace, acquistata da Cristo col suo sangue, è per loro ma anche per tutti, e i discepoli dovranno portarla in tutto il mondo". “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”: queste parole mostrano che “Gesù risorto è ritornato tra i discepoli per inviarli”. “Lui ha completato la sua opera nel mondo, ora tocca a loro seminare nei cuori la fede perché il Padre, conosciuto e amato, raccolga tutti i suoi figli dalla dispersione”, ha spiegato il Papa, secondo il quale “con il dono dello Spirito Santo che proviene dal Cristo risorto ha inizio un mondo nuovo. Con l’invio in missione dei discepoli, si inaugura il cammino nel mondo del popolo della nuova alleanza, popolo che crede in Lui e nella sua opera di salvezza, popolo che testimonia la verità della risurrezione. Questa novità di una vita che non muore, portata dalla Pasqua, va diffusa ovunque, perché le spine del peccato che feriscono il cuore dell’uomo, lascino il posto ai germogli della Grazia”. “Anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale”. “Solo Lui – ha affermato - può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza”. È quanto hanno sperimentato i due discepoli che il giorno di Pasqua erano in cammino verso Emmaus. "Essi parlano di Gesù, ma il loro volto triste esprime le speranze deluse, l'incertezza e la malinconia. Avevano lasciato il loro paese per seguire Gesù con i suoi amici, e avevano scoperto una nuova realtà, in cui il perdono e l'amore non erano più solo parole, ma toccavano concretamente l'esistenza. Gesù di Nazaret aveva reso tutto nuovo, aveva trasformato la loro vita. Ma ora Lui era morto e tutto sembrava finito". Ma all'improvviso, Gesù si unisce ai due discepoli, che però non lo riconoscono. Hanno sentito le voci della risurrezione e le riferiscono, ma non sono convinti. Allora Gesù, "con pazienza", spiega loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui, "offrendo la chiave di lettura fondamentale di essa, cioè Lui stesso e il suo Mistero pasquale: a Lui le Scritture rendono testimonianza". "Intanto erano giunti al villaggio, probabilmente alla casa di uno dei due". Gesù fa come se dovesse andare più lontano, ma poi si ferma poiché gli chiedono: "Resta con noi". "Anche noi sempre di nuovo dobbiamo dire al Signore con ardore: 'Resta con noi!'". "Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro": i gesti compiuti da Gesù nell'Ultima Cena aprirono gli occhi ai discepoli. "La presenza di Gesù, dapprima con le parole, poi con il gesto dello spezzare il pane, rende possibile ai discepoli il riconoscerlo". "Questo episodio ci indica due luoghi privilegiati dove possiamo incontrare il Risorto che trasforma la nostra vita: l'ascolto della Parola, in comunione con Cristo, e lo spezzare il Pane; due luoghi profondamente uniti tra loro poiché Parola ed Eucaristia si appartengono così intimamente da non poter essere comprese l'una senza l'altra". Dopo questo incontro, i due discepoli fecero ritorno a Gerusalemme per dire agli Undici che "davvero il Signore è risorto". "Rinasce in loro l'entusiasmo della fede, l'amore per la comunità, il bisogno di comunicare la buona notizia. Il Maestro è risorto e con Lui tutta la vita risorge; testimoniare questo evento diventa per essi una insopprimibile necessità". Il Tempo pasquale, l’esortazione del Papa, “sia per tutti l’occasione propizia per riscoprire con gioia ed entusiasmo le sorgenti della fede”. Per il Santo Padre “si tratta di compiere lo stesso itinerario che Gesù fece fare ai due discepoli di Emmaus, attraverso la riscoperta della Parola di Dio e dell’Eucaristia, cioè andare col Signore e lasciarsi aprire gli occhi al vero senso della Scrittura e alla sua presenza nello spezzare il pane”. “Il culmine di questo cammino, allora come oggi, è la Comunione eucaristica”, ha detto il Papa, in cui “Gesù ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, per essere presente nella nostra vita, per renderci nuovi, animati dalla potenza dello Spirito Santo”. “L’esperienza dei discepoli – degli undici nel Cenacolo e dei due sulla via di Emmaus – ci invita a riflettere sul senso della Pasqua per noi”, le parole di Benedetto XVI. Di qui l’invito finale della catechesi: “Lasciamoci incontrare da Gesù risorto! Lui, vivo e vero, è sempre presente in mezzo a noi; cammina con noi per guidare la nostra vita sulla via del Bene. Abbiamo fiducia nel Risorto che ha il potere di dare la vita, di farci rinascere come figli di Dio, capaci di credere e di amare. La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio”.

AsiaNews, SIR, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Le parole di Benedetto XVI sull'appello alla disobbedienza dei parroci austriaci: per il leader un'apertura. Da Roma ai vescovi nessun diktat

Il Papa ha rotto il silenzio sulla dissidenza nata tra i preti cattolici europei e, nell'omelia della tradizionale Messa del Crisma, lo scorso Giovedì Santo, ha parlato apertamente del manifesto alla disobbedienza che da alcuni mesi sta raccogliendo adesioni in Austria e, al contempo, sta allarmando i vertici della Santa Sede. Il tono di Benedetto XVI è stato argomentativo, come è solito del Papa teologo, ma le conclusioni sono state un ribadire la posizioni ufficiale dottrinale davanti alle riforme ecclesiologiche proposte dai ribelli, a partire dall'introduzione del sacerdozio femminile. Il sacerdote che guida la fronda, però, in un'intervista all'agenzia TMNews ha salutato la "apertura" di Papa Ratzinger, il suo riconoscimento della buona fede dei preti austriaci e, pur contestando l'impossibilità di modificare il magistero ecclesiastico, ha accolto con favore la presa di posizione pubblica del Papa, attribuibile, a suo avviso, al fatto che le proposte di riforma hanno ormai attecchito anche in altri paesi europei, a partire dall'Irlanda, scossa a partire dal 2010 da un epocale scandalo pedofilia. La 'Pfarrer Initiative' (iniziativa dei parroci) è stata lanciata nel 2006 da mons. Helmut Schueller, 59 anni, oggi parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorf. In passato è stato presidente della Caritas austriaca e vicario generale del cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn. La sua fama, però, nasce dopo. Quando, finito il sodalizio con Schönborn, ha pubblicato un "appello alla disobbedienza" che chiede, tra l'altro, il sacerdozio femminile, la comunione ai divorziati risposati, l'abolizione dell'obbligo del celibato, il maggior ruolo dei laici nella vita ecclesiale sacramentale. Interpellato da TMNews, mons. Schueller commenta la "spiegazione aperta" del Papa vedendo il bicchiere mezzo pieno. "Il Papa - ha detto il sacerdote dal suo villaggio di Probstdorf - ci riconosce l'intenzione di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa e dal desiderio di guardare al suo futuro. Poi, tuttavia, afferma, citando Giovanni Paolo II, che il Magistero non può essere modificato, ad esempio su questioni come il sacerdozio femminile. Noi, e molti fedeli, su questo non siamo d'accordo. Nel corso dei secoli la Chiesa ha già modificato il proprio insegnamento su molti punti. Ma nel complesso - ha detto Schueller - il tono del Papa non era aspro". Schueller ha ribadito che alla sua iniziativa hanno aderito ormai oltre 400 sacerdoti, pari a un decimo del clero austriaco, e, per un recente sondaggio della Gfk-Umfrage, il 72% dei preti austriaci "simpatizza" con l'appello. E, soprattutto, il movimento è uscito fuori dall'Austria. In Irlanda, in particolare, la Association of Catholic Priests è cresciuta esponenzialmente in seguito all'esplodere dello scandalo pedofilia nell'isola. E anche in Francia il gruppo "per una vera obbedienza al Vangelo" sta raccogliendo consensi. E inoltre gruppi sono nati in Germania, Slovacchia, Australia, America Latina, Stati Uniti, Africa. Per il leader dei preti ribelli "è probabilmente questa internazionalizzazione che ha spinto Ratzinger ad affrontare per la prima volta pubblicamente il tema della disobbedienza austriaca". Per mons. Schueller, ad ogni modo, è significativo che il Papa non abbia affrontato il gruppo ribelle con una scomunica. "E' consapevole - afferma - che qui in Austria su questi temi c'è discussione e che le nostre idee sono seguite da molti fedeli. E che la questione, di conseguenza, non si può risolvere con una sanzione". Da Vienna, intanto, il card. Schönborn ha salutato le parole del Papa come "un incoraggiamento per la Chiesa austriaca". L'ex allievo del Papa è stato però molto attivo in questi mesi nel tentare di ricomporre quello che egli stesso ha paventato come un inizio di scisma. Lo scorso 23 gennaio, lo ha rivelato Guido Horst su Vatican Insider, Schönborn, accompagnato dai vescovi di Salisburgo, Graz e St. Poelten, aveva incontrato i vertici della Segreteria di Stato e ee della Curia romana per affrontare assieme la disobbedienza di Schueller e dei suoi ormai numerosi seguaci. Il Papa peraltro aveva parlato dei 'disobbedienti' anche con il ministro degli Esteri autriaco, Michael Spinderegger, che aveva ricevuto a inizio settembre in Vaticano. La diocesi di Vienna, peraltro, ha annunciato di recente la prossima pubblicazione di un volume del teologo viennese Jan-Heiner Tueck che contiene, tra l'altro, contributi di Schönborn e Schueller. Ai vescovi austriaci non è arrivato alcun diktat dal Vaticano che ordini di intervenire contro i preti che fanno parte della "Pfarrer Initiative", ha confermato a Vatican Insider Michael Prüller, portavoce dell'arcivescovo di Vienna, che è stato informato dei contenuti della lettera arrivata da Roma. A scrivere di una lettera “esplosiva” che chiedeva di “fare qualcosa” contro i parroci austriaci che hanno lanciato l'appello alla disobbedienza è stato, alla vigilia di Pasqua, il sito cattolico austriaco Kath.net. Secondo Prüller, la lettera arrivata nelle settimane scorse da Roma non conterrebbe niente di più del resoconto dell'incontro avuto dai vescovi austriaci in Vaticano sulla questione dei parroci 'ribelli' lo scorso gennaio. “Non contiene alcuna direttiva su come va affrontata la Pfarrer Initiative”, spiega il portavoce del porporato austriaco, “viene ripetuta l'importanza del fatto che non ci può essere un 'appello alla disobbedienza'”, come detto sin dall'inizio della vicenda dallo stesso Schönborn, da ultimo in un'intervista alla tv austriaca andata in onda il Venerdì Santo. Tuttavia, aggiunge il portavoce, il fatto che Benedetto XVI abbia parlato direttamente della "Pfarrer Initiative" “evidenzia l'importanza di affrontare questo 'appello'” e “quanto la vicenda stia a cuore anche al Papa e a Roma”. Per Prüller, l'omelia del Papa è “molto meditata” e non è una “condanna”: “Benedetto XVI riflette su cosa sia la vera obbedienza e come questa aiuti a chiarire quale sia la volonta' di Dio”.

TMNews, Vatican Insider

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. Nelle librerie l'audiolibro con la voce di Ugo Pagliai. Per 24 ore sarà possibile scaricarlo via internet

Benedetto XVI scrive a penna ma i suoi scritti viaggiano con le tecnologie più innovative. Sarà da oggi nelle librerie il primo audio libro del “Gesù di Nazaret. Dall’ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione”, mentre, con buona probabilità entro aprile, la Libreria Editrice Vaticana trasformerà in e-book tutte le catechesi delle Udienze generali, tenute da Papa Ratzinger dall’elezione, nel 2005, ad oggi. Il primo audiolibro da un testo di Joseph Ratzinger è affidato alla voce di Ugo Pagliai, uno dei più noti interpreti del teatro italiano, e coprodotto da Emons audiolibri e Libreria Editrice Vaticana. In nove ore e 53 minuti la voce di Pagliai rende fruibile a tutti una delle fatiche più riuscite di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: la seconda parte del racconto della vita di Gesù, spiegato grazie alle fonti storiche e alla fede della Chiesa, in dialogo con l’esegesi e le scienze bibliche. Non è un testo facile, e l’impresa non è completamente assimilabile alle letture pubbliche della Bibbia che si praticano in Italia da anni, anche in contesti ecumenici. L’attore, noto al grande pubblico anche grazie alle sue interpretazioni in diversi sceneggiati televisivi degli anni Settanta, tra cui “Il segno del comando” e “L’amaro caso della Baronessa di Carini”, ha spiegato a L’Osservatore Romano di aver scelto lo stile "Less is more". Ha infatti applicato alla lettura del libro di Papa Ratzinger lo stesso criterio consigliato per il canto degli inni nella liturgia delle ore: pensare al significato di quello che si sta dicendo, senza dare un’intenzione particolare alla voce ed evitando di calcare in modo artefatto sulle sillabe perché, come sa chi ha consuetudine con la preghiera comune, dall’attenzione partecipe al sentimentalismo stucchevole il passo è breve. "La lettura risulta scorrevole - commenta il direttore della LEV, don Giuseppe Costa, - e devo dire che quando ho ascoltato la lettura della Passione mi è venuta la pelle d’oca per la capacità di Pagliai di far rivivere il racconto". Grazie a quest’iniziativa, si potrà quindi ascoltare il libro del Papa inserendo un cd nello stereo o indossando un paio di cuffie in auto, nel traffico, in metropolitana, o magari cucinando e mettendo in ordine la casa. Il cd mp3 sarà da oggi in libreria a 19,90 euro; fino ad oggi invece il file è anche scaricabile dal sito www.emonsaudiolibri.it al costo di 10,90 euro. L’audiolibro dovrebbe essere presentato a Roma nei primi giorni della prossima settimana, quando Benedetto XVI festeggerà l’85° compleanno e il settimo di Pontificato, 19 aprile. Una data possibile per l’evento è il 17. Prossima sfida per l’editrice del Papa sarà a breve lo sbarco su e-book delle catechesi del mercoledì, tenute da Benedetto XVI alle udienze generali.

Il Secolo XIX