mercoledì 11 aprile 2012

Le parole di Benedetto XVI sull'appello alla disobbedienza dei parroci austriaci: per il leader un'apertura. Da Roma ai vescovi nessun diktat

Il Papa ha rotto il silenzio sulla dissidenza nata tra i preti cattolici europei e, nell'omelia della tradizionale Messa del Crisma, lo scorso Giovedì Santo, ha parlato apertamente del manifesto alla disobbedienza che da alcuni mesi sta raccogliendo adesioni in Austria e, al contempo, sta allarmando i vertici della Santa Sede. Il tono di Benedetto XVI è stato argomentativo, come è solito del Papa teologo, ma le conclusioni sono state un ribadire la posizioni ufficiale dottrinale davanti alle riforme ecclesiologiche proposte dai ribelli, a partire dall'introduzione del sacerdozio femminile. Il sacerdote che guida la fronda, però, in un'intervista all'agenzia TMNews ha salutato la "apertura" di Papa Ratzinger, il suo riconoscimento della buona fede dei preti austriaci e, pur contestando l'impossibilità di modificare il magistero ecclesiastico, ha accolto con favore la presa di posizione pubblica del Papa, attribuibile, a suo avviso, al fatto che le proposte di riforma hanno ormai attecchito anche in altri paesi europei, a partire dall'Irlanda, scossa a partire dal 2010 da un epocale scandalo pedofilia. La 'Pfarrer Initiative' (iniziativa dei parroci) è stata lanciata nel 2006 da mons. Helmut Schueller, 59 anni, oggi parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorf. In passato è stato presidente della Caritas austriaca e vicario generale del cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn. La sua fama, però, nasce dopo. Quando, finito il sodalizio con Schönborn, ha pubblicato un "appello alla disobbedienza" che chiede, tra l'altro, il sacerdozio femminile, la comunione ai divorziati risposati, l'abolizione dell'obbligo del celibato, il maggior ruolo dei laici nella vita ecclesiale sacramentale. Interpellato da TMNews, mons. Schueller commenta la "spiegazione aperta" del Papa vedendo il bicchiere mezzo pieno. "Il Papa - ha detto il sacerdote dal suo villaggio di Probstdorf - ci riconosce l'intenzione di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa e dal desiderio di guardare al suo futuro. Poi, tuttavia, afferma, citando Giovanni Paolo II, che il Magistero non può essere modificato, ad esempio su questioni come il sacerdozio femminile. Noi, e molti fedeli, su questo non siamo d'accordo. Nel corso dei secoli la Chiesa ha già modificato il proprio insegnamento su molti punti. Ma nel complesso - ha detto Schueller - il tono del Papa non era aspro". Schueller ha ribadito che alla sua iniziativa hanno aderito ormai oltre 400 sacerdoti, pari a un decimo del clero austriaco, e, per un recente sondaggio della Gfk-Umfrage, il 72% dei preti austriaci "simpatizza" con l'appello. E, soprattutto, il movimento è uscito fuori dall'Austria. In Irlanda, in particolare, la Association of Catholic Priests è cresciuta esponenzialmente in seguito all'esplodere dello scandalo pedofilia nell'isola. E anche in Francia il gruppo "per una vera obbedienza al Vangelo" sta raccogliendo consensi. E inoltre gruppi sono nati in Germania, Slovacchia, Australia, America Latina, Stati Uniti, Africa. Per il leader dei preti ribelli "è probabilmente questa internazionalizzazione che ha spinto Ratzinger ad affrontare per la prima volta pubblicamente il tema della disobbedienza austriaca". Per mons. Schueller, ad ogni modo, è significativo che il Papa non abbia affrontato il gruppo ribelle con una scomunica. "E' consapevole - afferma - che qui in Austria su questi temi c'è discussione e che le nostre idee sono seguite da molti fedeli. E che la questione, di conseguenza, non si può risolvere con una sanzione". Da Vienna, intanto, il card. Schönborn ha salutato le parole del Papa come "un incoraggiamento per la Chiesa austriaca". L'ex allievo del Papa è stato però molto attivo in questi mesi nel tentare di ricomporre quello che egli stesso ha paventato come un inizio di scisma. Lo scorso 23 gennaio, lo ha rivelato Guido Horst su Vatican Insider, Schönborn, accompagnato dai vescovi di Salisburgo, Graz e St. Poelten, aveva incontrato i vertici della Segreteria di Stato e ee della Curia romana per affrontare assieme la disobbedienza di Schueller e dei suoi ormai numerosi seguaci. Il Papa peraltro aveva parlato dei 'disobbedienti' anche con il ministro degli Esteri autriaco, Michael Spinderegger, che aveva ricevuto a inizio settembre in Vaticano. La diocesi di Vienna, peraltro, ha annunciato di recente la prossima pubblicazione di un volume del teologo viennese Jan-Heiner Tueck che contiene, tra l'altro, contributi di Schönborn e Schueller. Ai vescovi austriaci non è arrivato alcun diktat dal Vaticano che ordini di intervenire contro i preti che fanno parte della "Pfarrer Initiative", ha confermato a Vatican Insider Michael Prüller, portavoce dell'arcivescovo di Vienna, che è stato informato dei contenuti della lettera arrivata da Roma. A scrivere di una lettera “esplosiva” che chiedeva di “fare qualcosa” contro i parroci austriaci che hanno lanciato l'appello alla disobbedienza è stato, alla vigilia di Pasqua, il sito cattolico austriaco Kath.net. Secondo Prüller, la lettera arrivata nelle settimane scorse da Roma non conterrebbe niente di più del resoconto dell'incontro avuto dai vescovi austriaci in Vaticano sulla questione dei parroci 'ribelli' lo scorso gennaio. “Non contiene alcuna direttiva su come va affrontata la Pfarrer Initiative”, spiega il portavoce del porporato austriaco, “viene ripetuta l'importanza del fatto che non ci può essere un 'appello alla disobbedienza'”, come detto sin dall'inizio della vicenda dallo stesso Schönborn, da ultimo in un'intervista alla tv austriaca andata in onda il Venerdì Santo. Tuttavia, aggiunge il portavoce, il fatto che Benedetto XVI abbia parlato direttamente della "Pfarrer Initiative" “evidenzia l'importanza di affrontare questo 'appello'” e “quanto la vicenda stia a cuore anche al Papa e a Roma”. Per Prüller, l'omelia del Papa è “molto meditata” e non è una “condanna”: “Benedetto XVI riflette su cosa sia la vera obbedienza e come questa aiuti a chiarire quale sia la volonta' di Dio”.

TMNews, Vatican Insider