mercoledì 21 gennaio 2009

Il Papa a San Giovanni Rotondo. Costituito il comitato per la preparazione della visita

Ieri a San Giovanni Rotondo si è costituito il comitato che si occuperà dell'organizzazione della visita pastorale di Papa Benedetto XVI nel centro garganico domenica 21 giugno. Il comitato è composto da otto elementi: il sindaco, il presidente del consiglio comunale, due consiglieri comunali, due esperti nell'organizzare eventi importanti e un rappresentante dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza e dei frati Cappuccini. Il 21 giugno prossimo il Santo Padre arriverà a San Giovanni Rotondo a bordo dell'elicottero e subito dopo si recherà a pregare sulla tomba di San Pio da Pietrelcina. Poi celebrerà la Santa Messa sul sagrato della vecchia chiesa e da lì reciterà la tradizionale preghiera dell'Angelus. Nel pomeriggio il Papa incontrerà il personale dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza e poi avrà un incontro con i giovani nella nuova chiesa. Tra i compiti del comitato organizzatore comunale c'è quello di assicurare la viabilità, la pubblica illuminazione ed anche la gestione dei rifiuti.

Il Papa nella Repubblica Ceca a settembre. L'annuncio della Conferenza Episcopale del Paese

Papa Benedetto XVI compirà un viaggio apostolico verso la fine di settembre la Repubblica Ceca, secondo quanto annunciato dalla Conferenza Episcopale Ceca a Praga. Il Pontefice, si precisa, ha promesso la visita ai vescovi cechi e moravi, che lo avevano invitato lo scorso gennaio. La data non è stata ancora ufficialmente confermata dal Vaticano. Si prevede che il viaggio possa durare due o al massimo tre giorni. La notizia è stata accolta con grandissima gioia dal popolo cristiano del Paese. Autorità civili e religiose si sono intanto attivate per preparare al meglio l’accoglienza da offrire al Santo Padre. La notizia del viaggo del Papa era già stata data dall'arcivescovo di Praga il card. Miloslav Vlk, alla vigilia di Natale, al portale Aktualne.cz, rilanciata poi dai media locali. "Il Papa dovrebbe trascorrere tre giorni nel Paese", aveva riferito il card. Vlkm che non aveva fornito ulteriori dettagli, affermando che la preparazione della visita era ancora in fase di discussione. "Il Vaticano pubblicherà tutte le informazioni sulla visita solo dopo che la preparazione sarà completata".

Il cordoglio di Benedetto XVI per la morte del Patriarca copto Ghattas: ha speso la sua vita al servizio di Dio

Cordoglio di Papa Benedetto XVI per la scomparsa di Sua Beatitudine il cardinale Stephanos II Ghattas (foto), Patriarca emerito di Alessandria dei Copti, avvenuta ieri al Cairo. "Prego il Signore di accogliere nella sua gioia e nella sua pace questo servitore fedele della Chiesa - scrive Benedetto XVI nel telegramma indirizzato al Patriarca di Alessandria dei Copti, Antonios Naguib - che prima come missionario, poi come vescovo e infine come patriarca, ha speso la sua vita con zelo e semplicità al servizio del popolo di Dio, in uno spirito di dialogo e di convivenza con tutti".

Il Papa benedice due agnelli nella memoria di Sant'Agnese e riceve la cittadinanza onoraria di Mariazell

Papa Ratzinger ha benedetto questa mattina, al termine dell'Udienza generale del mercoledì, due agnelli vivi, presentati dal Capitolo Lateranense, la cui lana sarà utilizzata per confezionare i sacri Palli. Si tratta di una tradizione antica, legata alla memoria liturgica di Sant'Agnese, giorno in cui la Basilica della Santa pagava al Laterano il suo canone annuale, consistente appunto in due agnelli. Il Pallio è un'insegna liturgica indossata dal Papa e dagli arcivescovi metropoliti nelle loro Chiese e in quelle delle loro Province. E' costituito da una fascia di lana bianca su cui spiccano sei croci di seta nera, rosse nel Pallio del Pontefice. La benedizione e la consegna dei nuovi Palli ai metropoliti viene tradizionalmente fatta dal Papa il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Questa mattina Papa Benedetto XVI ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria di Mariazell. Dopo l’Udienza generale, il Pontefice si è intrattenuto con una delegazione austriaca composta dal sindaco della città, Helmut Pertl, dal vescovo di Graz-Seckau, mons. Egon Kapellari, e dal rettore del Santuario mariano di Mariazell, padre Karl Schauer. Il conferimento della cittadinanza del Comune austriaco giunge a distanza di due anni dalla visita del Papa al Santuario mariano per gli 850 anni della fondazione. “Mariazell - ha detto il Papa ai presenti, ricordando la pioggia che accompagnò il suo viaggio apostolio nel settembre 2007 - è molto più di un posto: è l’attualizzazione di storia viva di un pellegrinaggio della fede e della preghiera nei secoli”. Mariazell, ha aggiunto, “vive sempre in me”.E nei ricordi, ha concluso, “torno sempre a fare una sosta a Mariazell, proprio perché sento come la Madre, qui, ci venga incontro e ci riunisca tutti”.

La visita a Gaza del nunzio apostolico in Terra Santa per portare la solidarietà e l'aiuto del Papa

Il nunzio apostolico in Israele e Terra Santa, mons. Antonio Franco, ha visitato oggi la striscia di Gaza per consegnare personalmente un aiuto inviato da Benedetto XVI. ''Ho visitato il centro di Gaza, dove ho visto molta distruzione. I danni piu' gravi, tuttavia, sono nelle zone periferiche. Da ciò che vedo mi pare anche che il ritiro israeliano sia in via di completamento'', ha dichiarato mons. Franco al SIR della CEI. ''Abbiamo celebrato la Messa nella parrocchia della Santa Famiglia, gremita di fedeli - riferisce - ho portato loro la vicinanza, la preghiera e la solidarieta' del Papa anche attraverso un suo aiuto personale volto ad alleviare le sofferenze di questi giorni. La solidarietà è fondamentale in questo momento perchè è strumento utile a creare le condizioni di pace e di riconciliazione''. ''Nella popolazione - ha aggiunto - si percepisce la speranza che questa tregua regga, che si riprenda la vita piu' o meno normale e che si facciano sforzi per arrivare alla pace vera. C'è voglia di pace la gente è stanca di questa situazione e di incertezza del domani''. In questa prospettiva, l'ingresso di Barack Obama ieri alla Casa Bianca potrebbe segnare una svolta: ''Speriamo che la politica - ha detto mons. Franco - cerchi, almeno un poco, di concentrarsi sulle sofferenze delle persone cercando di dare loro risposte, senza cadere in giochi di potere e di interessi. E' urgente occuparsi dei diritti, delle esigenze e delle aspirazioni del popolo. E credo che Obama ieri lo abbia sottolineato: servono soluzioni vere ai problemi che affliggono l'umanità''.

Il card. Tettamanzi: accogliamo con gioia e gratitudine la decisione del Papa di tenere a Milano il VII Incontro Mondiale delle Famiglie

L’annuncio del VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano nel 2012, dato da Benedetto XVI domenica scorsa al termine dell'Incontro Mondiale di Città del Messico, è stato fonte di «gioia e gratitudine». A sottolinearlo è il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, in un’intervista a Radio Vaticana. «Pensando alla ricchezza cristiana, umana, ecclesiale e civile che ci verrà donata da questo Incontro – dice il porporato -, ci aspettiamo di essere ulteriormente stimolati a proseguire il nostro impegno di pastorale familiare». Il tema scelto per prossimo raduno mondiale delle famiglie fa riferimento a dimensioni «fondamentali per la vita della famiglia». «Il lavoro – prosegue il cardinale – è uno dei valori fondamentali della persona, non soltanto della persona in se stessa, ma colta nella sua dimensione relazionale. La dimensione sociale della famiglia trova il suo alimento nell’impegno quotidiano, nel lavoro – dove il lavoro non può essere visto semplicemente come un fattore economico per la sussistenza della famiglia, ma come uno dei fattori essenziali e decisivi dell’opera educativa». D’altra parte, prosegue Tettamanzi, «non si può parlare del lavoro in questa visione antropologica se non si pensa anche al necessario alternarsi tra lavoro e riposo. Quindi, il tema della festa diventa un elemento fondamentale per una realizzazione veramente umana e cristiana dello stesso momento lavorativo». Commentando poi il ruolo delle famiglie nella società, Tettamanzi auspica, da parte delle istituzioni, «il riconoscimento non verbale, ma concreto, effettivo – attraverso l’apprezzamento e la promozione dei diritti e delle responsabilità fondamentali – di ogni famiglia e di tutte le famiglie insieme». In Italia, conclude il cardinale, una delle maggiori sfide resta quella della natalità: «Un amore vero e fecondo si coglie innanzitutto nell’opera educativa. Allora, parlare così frequentemente dell’emergenza educativa deve diventare un impegno concreto».

Il cardinale Tettamanzi: accogliamo con gioia e gratitudine la decisione del Papa di tenere a Milano il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie - l'intervista di Radio Vaticana

La preghiera per le famiglie e il sollievo ai malati nei saluti di Benedetto XVI all'Udienza generale

Nei saluti in lingua spagnola, al termine dell'Udienza generale di questa mattina nell'Aula Paolo VI in Vaticano, Papa Benedetto XVI ha ricordato il VI Incontro Mondiale delle Famiglie, che si è chiuso domenica a Città del Messico, e ha dato appuntamento ai pellegrini per il 2012 a Milano. ''Il Signore - ha detto il Pontefice - sostenga con la sua grazia tutte le famiglie affinchè in esse regni la fede viva, il rispetto reciproco, l'amore sincero e la reciproca comprensione''.
''Proseguire nell'impegno di recare sollievo ai malati, testimoniando costantemente la cultura della vita'': è invece l'esortazione rivolta ai rappresentanti dell'Ospedale dei Pellegrini di Napoli. ''Saluto inoltre - ha detto il Pontefice durante i saluti ai pellegrini di lingua italiana - i rappresentanti dell'Ospedale dei Pellegrini di Napoli e li esorto a proseguire nell'impegno di recare sollievo ai malati, testimoniando costantemente la cultura della vita''.

Il Papa all'Udienza generale: la nostra responsabilità è rendere visibile al mondo l'unità e credibile la nostra fede

“Rendere visibile al mondo il dono dell’unità, che rende credibile la nostra fede”. E’ questa, per il Papa, la “nostra responsabilità” di credenti, in cammino verso quella “piena unità” che è “la vita e la missione stessa della Chiesa nel mondo”. Una consegna impegnativa, quella affidata ai fedeli dal Papa durante l’Udienza generale di questa mattina, interamente dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si concluderà domenica 25 gennaio, Festa della Conversione di San Paolo. “L’unità è anzitutto un dono del Signore”, ha ricordato Benedetto XVI, secondo il quale – ha aggiunto fuori testo – “solo uscendo da noi verso Cristo, solo nella relazione con Lui possiamo divenire realmente uniti”. Di qui “l’urgenza di operare in tutti i modi possibili per giungere a questo obiettivo grande”, realizzando così l’auspicio del profeta Ezechiele, tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno: “Essere riuniti nella tua mano”. Una “parabola dell’unità”, l’ha definita il Santo Padre, esortando a “lavorare e fare tutto il possibile perché si compia l’unità tra tutti i discepoli di Cristo, perché la nostra mano diventi strumento della mano unificante di Dio”. Il “futuro” del movimento ecumenico, “verso il traguardo della piena unità”, richiede per il Pontefice “pazienza e perseveranza”. “La ragione del movimento dell’unità è la fedeltà alla vocazione di Dio”, ha spiegato il Papa ricordando gli insegnamenti del Concilio: “Non c’è ecumenismo vero – ha aggiunto – senza l’interiore conversione, perché il desiderio dell’unità nasce e matura nel rinnovamento della mente, nell’applicazione di se stessi e nel pieno esercizio della carità”. Di qui “l’esigenza imprescindibile di un autentico rinnovamento interiore in tutte le componenti del popolo di Dio”, e l’auspicio che la Settimana per l’unità sia “uno stimolo alla conversione sincera e all’ascolto sempre più docile della Parola di Dio, per una fede sempre più profonda”. La Settimana è anche, per il Papa, “occasione propizia per ringraziare il Signore per quanto ha fatto per riavvicinare i cristiani” e per “proseguire con salda convinzione e reale speranza a intrattenere relazioni fraterne e rispettose con tutte le tradizioni delle chiese cristiani di Oriente e di Occidente”. La Chiesa Cattolica, ha sottolineato il Papa ripercorrendo il cammino ecumenico compiuto nell’anno appena trascorso, “si è sforzata di non venire meno all’impegno di compiere ogni sforzo tendente a ricomporre la piena unità”, registrando “segno di convergenza spirituale incoraggianti”, come i tre incontri del Papa con Bartolomeo I, e l’“evento straordinario” della partecipazione di quest’ultimo al Sinodo dei vescovi. “Perché tra le chiese e le comunità ecclesiali continui il dialogo per la verità, indispensabile per dirimere le divergenze, e il dialogo nella carità, che condiziona il dialogo teologico e aiuta a vivere insieme per una testimonianza comune”. Con queste parole il Papa ha concluso la catechesi di oggi. “Che si affretti il giorno della piena comunione tra i cristiani – l’auspicio di Benedetto XVI – quando tutti i discepoli celebreranno insieme l’Eucaristia, sacrificio divino per la vita e la salvezza del mondo”. “Coltivare un più attento ascolto della Parla di Dio e una più intensa preghiera per l’unità”, l’esortazione del Papa per la Settimana, affinché “prosegua, e se possibile si intensifichi, l’impegno e il dialogo ecumenico”. “Ogni comunità – ha ammonito il Papa – cresca nel bene dell’unità, grazie alle attività pastorali e alle assemblee di preghiera comune, che vanno facendosi sempre più numerose, soprattutto in questo periodo”. “Nel contesto dell’Anno Paolino – ha detto nella parte finale dell’udienza il Pontefice - non possiamo non rifarci a quanto ha scritto San Paolo a proposito dell’unità della Chiesa”, in particolare nella lettera agli Efesini. “Facciamo nostro” quanto scritto da san Paolo - l’invito del Papa – che “ha speso la sua vita interamente unito al Signore e per l’unità del suo mistico corpo che è la Chiesa, rendendo col martirio una testimonianza di fedeltà e di amore per Cristo”. Benedetto XVI ha inoltre reso “grazie” al Signore “per tutti gli incontri che, l’anno scorso, mi ha donato di avere e per quelli durante i miei viaggi apostolici, per i gesti di fraternità, per il dialogo teologico che si è sviluppato”. Oltre agli incontri personali con Bartolomeo I, il Papa ha citato quelli con i due “katholikoi” della chiesa apostolica armena, Karekin II e Aram I, e poi ha aggiunto: “Ho condiviso il dolore del Patriarcato di Mosca per la dipartita dell’amato fratello in Cristo, sua Santità il patriarca Alessio II, e continuo ad essere in comunione di preghiera con i nostri fratelli che si preparano ad eleggere il nuovo patriarca. “Con i cristiani d’Occidente –ha detto il Papa – prosegue il confronto”, nella comune “testimonianza che i cristiani offrono in un mondo sempre più diviso e posto di fronte a tante sfide di carattere sociale, culturale, economico ed etico”.

21 gennaio 2009 Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani - il testo integrale della catechesi del Papa

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