giovedì 11 giugno 2009

Corpus Domini. Il Papa: l'Eucaristia ci rende capaci di vivere fedelmente la comunione con Dio. Rischio secolarizzazione anche nella Chiesa

Circa 20 mila fedeli hanno accolto Benedetto XVI in piazza San Giovanni, dove il Pontefice ha celebrato la Santa Messa nella solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore sul sagrato della Basilica Lateranense, sua Cattedrale come vescovo di Roma.
Il Cenacolo, la Pasqua celebrata da Gesù con i discepoli, “l’istituzione dell’Eucaristia come anticipazione e accettazione da parte di Gesù della sua morte”. Sono le immagini evocate da Benedetto XVI nell'omelia per spiegare il “Sacrificio eucaristico” che si rinnova nelle parole: “Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue ”. Un sacrificio nel quale si “realizza l’espiazione dei peccati” ma che si completa nella nuova alleanza, confermata “non con sacrifici di animali” bensì con il sangue di Gesù, divenuto “sangue della nuova alleanza”. Gesù è “mediatore” di un nuovo patto, “al tempo stesso – aggiunge il Papa – vittima degna di Dio perché senza macchia, e sommo sacerdote che offre se stesso, sotto l'impulso dello Spirito Santo, ed intercede per l’intera umanità”. "La Croce è pertanto mistero di amore e di salvezza, che purifica, come dice la Lettera agli Ebrei, la coscienza dalle 'opere morte', cioè dai peccati, e ci santifica scolpendo l’alleanza nuova nel nostro cuore; l’Eucaristia, rinnovando il sacrificio della Croce, ci rende capaci di vivere fedelmente la comunione con Dio". Il Papa ha poi rivolto ai fedeli romani l’invito rivolto a “essere l’anima di questa nostra città, fermento di rinnovamento, pane spezzato per tutti, soprattutto per coloro che versano in situazioni di disagio, di povertà e di sofferenza fisica e spirituale”. Benedetto XVI ha ribadito “l’importanza di restare, come Chiesa, in ascolto della Parola di Dio”, nella preghiera e “con la pratica della lectio divina”, e di essere una comunità, come quella della diocesi di Roma, “caratterizzata da una pluralità di culture e di esperienze diverse” ma resa una “grazie alla nostra sincera partecipazione alla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia”. Ai sacerdoti ha chiesto invece di “essere Eucaristia”. “Solo dall’unione con Gesù potete trarre quella fecondità spirituale che è generatrice di speranza nel vostro ministero pastorale”, ha detto Benedetto XVI citando san Leone Magno: "la nostra partecipazione al corpo e al sangue di Cristo non tende a nient’altro che a diventare ciò che riceviamo".
"Se questo è vero per ogni cristiano, lo è a maggior ragione per noi sacerdoti”, il commento del Papa, che ha proseguito: “Essere Eucaristia! Sia proprio questo il nostro costante desiderio e impegno, perché all’offerta del corpo e del sangue del Signore che facciamo sull’altare, si accompagni il sacrificio della nostra esistenza”, per attingere dall’Eucaristia “quell’amore libero e puro che ci rende degni ministri del Cristo e testimoni della sua gioia”. E’ questo, secondo, il Papa, “che i fedeli attendono dal sacerdote: l’esempio cioè di una autentica devozione per l’Eucaristia; amano vederlo trascorrere lunghe pause di silenzio e di adorazione dinanzi a Gesù come faceva il Santo Curato d’Ars, che ricorderemo in modo particolare durante l’ormai imminente Anno Sacerdotale”. “Non bisogna dare per scontata” la “fede” nella “reale presenza di Cristo nell’Eucaristia”, perché “c’è oggi il rischio di una secolarizzazione strisciante anche all’interno della Chiesa, che può tradursi in un culto eucaristico formale e vuoto, in celebrazioni prive di quella partecipazione del cuore che si esprime in venerazione e rispetto per la liturgia”. "E’ sempre forte – ha aggiunto Benedetto XVI - la tentazione di ridurre la preghiera a momenti superficiali e frettolosi, lasciandosi sopraffare dalle attività e dalle preoccupazioni terrene”. Citando poi l’implorazione del Padre Nostro, "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", il Papa ha spiegato che oltre al riferimento “al pane d’ogni giorno” questa domanda “potrebbe alludere anche al pane ‘sopra-sostanziale" al pane "del mondo a venire": di qui il riferimento all’Eucaristia, con la quale “il cielo viene sulla terra, il domani di Dio si cala nel presente e il tempo è come abbracciato dall’eternità divina”. Poi una preghiera rivolta alla tradizionale processione eucaristica da San Giovanni a Santa Maria Maggiore: “Resta con noi Gesù! Libera questo mondo dal veleno del male, della violenza e dell’odio che inquina le coscienze”.
La celebrazione del Corpus Domini si è conclusa con la benedizione eucaristica nella piazza di Santa Maria Maggiore, dopo la tradizionale processione lungo via Merulana che il Papa ha guidato restando in ginocchio su un piccolo autocarro attrezzato con un inginocchiatoio e l'Ostensorio.

Agi, Radio Vaticana, SIR

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. L'ambasciatore spagnolo: il governo sostiene e lavora per la riuscita dell'evento

L'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, Francisco Vázquez Vázquez, ha rivelato che il governo di José Luis Rodríguez Zapatero sosterrà decisamente l'organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si celebrerà a Madrid nell'agosto 2011, e infatti ha già iniziato a mobilitarsi. Durante un incontro con i giornalisti questo martedì nella sede dell'ambasciata, il rappresentante di Madrid in Vaticano ha confessato che nell'ultima settimana si è svolta una riunione tra il primo vicepresidente del Governo, María Teresa Fernández de la Vega, e il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, per iniziare ad analizzare i dettagli. “C'è una sintonia concreta”, ha dichiarato Vázquez, spiegando che il governo spagnolo nominerà un rappresentante per il coordinamento degli aspetti organizzativi necessari. Secondo l'ambasciatore, ex senatore e presidente della Federazione Spagnola di Municipi e Province (FEMP), “attualmente è prevista la partecipazione di 1,5 milioni di giovani” di tutti i continenti, per cui è un evento che non ha solo una rilevanza spirituale. Anche se non lo ha detto esplicitamente, il diplomatico ha fatto intendere che le differenze su alcuni punti fondamentali tra il governo di Zapatero e i rappresentanti della Chiesa Cattolica non dovrebbero intaccare l'organizzazione dell'evento, che verrà preceduto, ha confermato, da incontri di giovani in varie diocesi spagnole. “Sarà molto importante”, ha sottolineato alla stampa compiendo un bilancio dei suoi tre anni come rappresentante di Madrid presso il Papa. Per il momento, l'ambasciata spagnola a Roma sta raccogliendo tutte le informazioni utili sulle ultime Giornate Mondiali della Gioventù. “Non escludo che in quell'occasione il Papa si rechi a Santiago de Compostela, perché questo Papa è un grande europeista”, ha affermato Vázquez, che ha lasciato spazio alle confidenze rivelando che quando ha consegnato le sue lettere credenziali Benedetto XVI gli aveva espresso l'intenzione di visitare la tomba di San Giacomo. Vázquez, sindaco di La Coruña dal 1983 al 2006, ammette che gli piacerebbe che il Papa si recasse Santiago nel 2010, in occasione dell'Anno Santo Giacobeo, ma riconosce che non c'è stato il tempo sufficiente per preparare il viaggio – in genere i preparativi richiedono più di un anno –, motivo per il quale considera più probabile che questa abbia luogo nel contesto del viaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Zenit

Il Papa a San Giovanni Rotondo. Il dossier di 'Radio Vaticana'

"Padre Pio è stato anzitutto un uomo di Dio. Fin da bambino, egli si è sentito chiamare da Lui e ha risposto "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6,5). Così l'amore divino ha potuto prendere possesso della sua umile persona e farne uno strumento eletto dei suoi disegni di salvezza. Sia lodato Dio, che in ogni tempo sceglie anime semplici e generose per compiere grandi cose (Lc 1,48-49)!"

Papa Benedetto XVI, 14 ottobre 2006

Dossier

Il Papa: spiritualmente presente al pellegrinaggio Macerata-Loreto. Possiate fare esperienza di Cristo e sperimentare l'intercessione di Maria

In occasione del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto del prossimo 13 giugno, Papa Benedetto XVI ha inviato un telegramma a mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, in cui afferma che sarà “spiritualmente presente” al “significativo evento” promosso dal movimento di Comunione e liberazione unitamente alla diocesi di Macerata, alla prelatura di Loreto e alle altre associazioni ecclesiali. Il Pontefice rivolge il suo “beneaugurante saluto” ai partecipanti, chiamati at riflettere sul tema “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente” e “formula fervidi voti che quanti prenderanno parte al cammino notturno di preghiera e riflessione possano fare gioiosa esperienza di Cristo e sperimentare la materna intercessione della Vergine Maria Madre di speranza”. Il Papa conclude il suo messaggio invocando sui presuli, sacerdoti e pellegrini che parteciperanno all’evento “copiose grazie celesti” e invia “speciale benedizione apostolica”. Proprio ieri Benedetto XVI ha benedetto e acceso, a Roma, la fiaccola della pace del Pellegrinaggio che arriverà sabato a Macerata e che oggi passerà per le tendopoli de L’Aquila.

SIR

I vescovi irlandesi: Benedetto XVI ha chiesto che venga fatta giustizia sugli abusi, che vengano prevenuti e che si aiuti la guarigione delle vittime

Papa Benedetto XVI ha esortato la Chiesa irlandese e i cattolici dell'isola ''a continuare a stabilire la verità di ciò che è accaduto e perchè; a garantire che venga fatta giustizia per tutti; a vedere se le misure messe in atto per prevenire il ripetersi degli abusi siano pienamente applicate e aiutare il processo di guarigione alle vittime degli abusi ancora in vita''. E' quanto affermano la Conferenza Episcopale irlandese nel comunicato finale del suo ''Summer General Meeting''. Nel comunicato, i vescovi di Irlanda ricordano gli incontri che il card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh e primate di Irlanda e mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, hanno avuto la scorsa settimana in Vaticano con Papa Ratzinger e con i responsabili di Congregazioni vaticane per parlare del ''contenuto e dell'impatto del rapporto Ryan'', che ha mostrato come, per decenni, abusi e violenze a danni dei minori siano stati 'endemici' nelle scuole cattoliche dell'isola. ''Abbiamo vergogna, siamo umiliati e chiediamo scusa se il nostro popolo si è allontanato così tanto dagli ideali cristiani'', scrivono i vescovi irlandesi nel comunicato, esprimendo ''profonda tristezza'' per gli abusi che migliaia di minori hanno subito negli anni '40-80' in istituti religiosi irlandesi. Proprio mentre i vescovi si riunivano, a Dublino migliaia di persone sono scese per strada per manifestare la loro solidarietà alle vittime. ''Il Rapporto Ryan - si legge ancora nel comunicato - rappresenta la più recente e inquietante incriminazione di una cultura che è stata prevalente nella Chiesa cattolica in Irlanda, per troppo tempo. Crimini odiosi sono stati perpetrati contro i più innocenti e i più vulnerabili, e sono stati commessi atti vili con effetti duraturi nella vita con il pretesto della missione di Gesù Cristo. Questo rappresenta un grave atto di tradimento della fiducia, che il nostro popolo ha riposto da sempre nella Chiesa. Per questo chiediamo perdono''. ''Abbiamo bisogno di tempo per riflettere ulteriormente sui dettagli'' del Rapporto Ryan, a cui i vescovi hanno dedicato ampio spazio durante il loro incontro. ''La nostra prima reazione - si legge nel comunicato - è di una profonda tristezza per le sofferenze di tanti, provate per così lungo tempo. Vogliamo invitare le vittime ad impegnarsi con noi per vedere come possiamo aiutare coloro che sono stati abusati. Vogliamo rispondere come pastori, nonostante le carenze a volte delle nostre precedenti risposte pastorali. Invitiamo tutta la Chiesa ad unirsi con noi in preghiera per il benessere e la pace della mente per tutti coloro che hanno sofferto''.

Asca

Le nomine del Papa. Mons. Boccardo il nuovo nunzio a Parigi. Mons Filoni e il card. Pell in lizza verso posti importanti nella Curia

Sarà mons. Renato Boccardo, nato il 21 dicembre 1952 a Torino, il nuovo ambasciatore del Papa nella Parigi di Sarkozy. Il prelato piemontese attualmente è segretario del Governatorato, lo cioè dell’ente che si occupa del territorio e della Città del Vaticano, di cui è Presidente un altro piemontese, il cardinale Lajolo. Renato Boccardo sarà sostituito nel suo incarico attuale da monsignor Viganò. Il suo predecessore a Parigi, monsignor Fortunato Baldelli, è stato chiamato a Roma, a rimpiazzare il cardinale americano Stafford alla Penitenzieria, dimessosi per ragioni di età. Non sarà questo l’unico cambiamento in vista nella Curia, anche se il ricambio procede con più lentezza del previsto. Il numero due del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, mons. Crepaldi, lascerà il Vaticano, per andare come vescovo a Trieste. Potrebbe sostituirlo un salesiano, Mario Toso, Rettore magnifico dell’Università Salesiana. Ma secondo voci autorevoli dovrebbe avvenire un altro “cambio” di grande portata. L’attuale sotituto alla Segreteria di Stato, mons. Ferdinando Filoni, già nunzio a Baghdad ai tempi della guerra, potrebbe assumere il ruolo di Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, sostituendo l’attuale “Papa rosso”, l’indiano Ivan Dias, molto malato. Non si fanno ipotesi per la sua successione. Mentre si parla dell’attuale arcivescovo di Sidney, George Pell, come di un possibile candidato per succedere al card. Giovanni Battista Re alla guida della Congregazione per i Vescovi.

Marco Tosatti, San Pietro e dintorni