mercoledì 1 giugno 2011

Padre Lombardi: la revoca del sequestro dei fondi conferma la correttezza con cui vuole operare lo Ior e la serietà dell'impegno della Santa Sede

La Santa Sede "apprezza la revoca del sequestro dei fondi dello Ior, disposta dalla Procura di Roma, perché conferma la correttezza con cui vuole operare lo Ior e la serietà dell'impegno con cui la Santa Sede, nell'aderire pienamente agli standard internazionali per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario, ha costituito tra l'altro l'Autorità di Informazione Finanziaria, dotandola di qualificate professionalità e di adeguati poteri per proseguire con decisione e coerenza il processo avviato". Lo dichiara alla Radio Vaticana il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI).

TMNews

REVOCA SEQUESTRO IOR: COMMENTO DI PADRE FEDERICO LOMBARDI ALLA RADIO VATICANA

Il Papa in Croazia. I dettagli sull'incontro con i rappresentanti della cultura, della vita pubblica e religiosa presso il Teatro nazionale croato

Lunedì 30 maggio si è tenuta nei locali del Teatro nazionale croato (foto) la riunione per preparare il programma dell'incontro di Benedetto XVI con i rappresentanti della vita pubblica e religiosa, programmato per sabato alle 18.00 presso lo stesso teatro. Il moderatore della riunione, dott. Željko Tanjić, ha sottolineato che trattandosi di un incontro pastorale, il momento centrale di tale incontro sarà il discorso del Papa. Il programma presso il Teatro nazionale croato in occasione dell'incontro del Papa con i rappresentanti della vita pubblica viene preparato da Krešimir Dolenčić per la regia, da Dinka Jeričević per la scenografia, e Saša Šekoranja per la decorazione floreale. Sono noti anche i dettagli relativi alla sistemazione interna del palco. Sullo sfondo del palco decorato a festa, vi sarà infatti il sipario di Vlahe Bukovca "Rinascita croata", utilizzato per le occasioni solenni, nonché la croce processionale dalla Cattedrale di San Lorenzo a Traù (Trogir). Per il tempo dell'arrivo dei più di 700 rappresentanti della vita pubblica e religiosa, è stato preparato un pre-programma nel quale parteciperanno gli attori drammatici Joško Ševo e Renata Sabljak Essi leggeranno brani tratti da note opere della letteratura croata. Dopo l'arrivo del Santo Padre si esibiranno i vocalisti dell'ensemble folcloristico "LADO". In seguito prenderà la parola mons. Želimir Puljić, arcivescovo di Zara e Presidente del Consiglio per la cultura della Conferenza Episcopale croata, nonché il dott. Niko Zurak, membro della Pontificia Accademia per la Vita. Si esibiranno anche Borivoj Martinić Jerčić e Aleksandar Milošev, dei Zagrebački solisti, in un duetto per violino e viola in Re maggiore, tempo "Romanza" del compositore di Ragusa di Dalmazia (Dubrovnik) del XVIII secolo Ivan Mana Jarnović. La parte centrale del programma sarà il discorso tenuto da Papa Benedetto XVI ai rappresentanti della società civile, del mondo della politica, delle scienze, della cultura e dell'imprenditoria, del Corpo Diplomatico e con i rappresentanti delle altre religioni. Il Santo Padre parlerà in italiano, mentre mons, Juraj Kolarić, prebendario della Cattedrale di Zagabria, professore emerito della Facoltà di Teologia cattolica di Zagabria, Presidente del Consiglio per la cultura dell'arcidiocesi di Zagabria, tradurrà in croato. Per tutto il tempo dell'incontro si esibirà l'arpista Branka Janjanin Magdalenić che eseguirà "Four Pieces for harp" del compositore croato Tomislav Uhlik. Alle 19.15 è prevista la partenza del Santo Padre in direzione di Trg bana Josipa Jelačića, dove parteciperà alla veglia con i giovani.

Papa.hr

Il Papa in Croazia. Il card. Puljic: Benedetto porti un po' di gioia nella nazione e nei Paesi vicini. Molti i pellegrini dalla Bosnia ed Erzegovina

L'arcivescovo di Sarajevo, il card. Vinko Puljic, spera che Benedetto XVI porti questo fine settimana un po' di gioia in Croazia e nei Paesi vicini. Il viaggio papale di due giorni “sarà un messaggio significativo per la Nazione croata, sia in Croazia che in Bosnia ed Erzegovina”, ha dichiarato alla Radio Cattolica Croata e a Radio MIR Medjugorje. “Sono felice che Benedetto XVI venga in Croazia per la prima volta come Papa”, ha commentato il card. Puljic. “In particolare, sono contento per la Giornata delle Famiglie che verrà a celebrare. Penso che sia una realtà positiva, ma temo che la popolazione della Croazia non l'apprezzi abbastanza”. Il porporato ha anche sottolineato che molti pellegrini delle vicine Bosnia ed Erzegovina si sono già iscritti alla veglia di preghiera giovanile di sabato nella piazza Ban Josip Jelacic di Zagabria e alla celebrazione della Messa di domenica nell'ippodromo della stessa città, e che molte parrocchie stanno organizzando viaggi in autobus. Il card. Puljic ha esortato i mezzi di comunicazione affinché, “nella loro copertura elettronica o sulla stampa, rendano presente questo importante evento in tutte le famiglie, perché si ripercuota nel modo più profondo possibile come rinnovamento spirituale e rinnovamento della fede, e in qualche modo curi l'opinione pubblica, che è stanca della negatività”. L'arcivescovo di Sarajevo ha anche espresso la speranza che i mezzi di comunicazione “portino davvero qualcosa di positivo in un clima che fiacca. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci dia gioia”.

Zenit

Benedetto XVI incontra il governatore generale dell'Australia. L'accoglienza dei rifugiati e le problematiche ambientali al centro del colloquio

Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, nello Studio dell’Aula Paolo VI, la signora Quentin Bryce (foto), governatore generale dell’Australia, che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, e mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - si sono ricordati il contributo della Chiesa cattolica alla società australiana, l’accoglienza dei rifugiati ed altri temi di mutuo interesse. Ci si è inoltre soffermati sull’attuale situazione internazionale e regionale, con particolare riferimento ai disastri naturali e alle problematiche ambientali, nonché al dialogo interreligioso”.

Radio Vaticana

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: UDIENZA AL GOVERNATORE GENERALE DELL’AUSTRALIA

La Procura di Roma revoca il sequestro preventivo dello Ior. Fondamentali l'Autorità di informazione finanziaria e la Legge preventiva volute dal Papa

"Si sono verificati rilevanti mutamenti sul piano normativo ed istituzionale che hanno ridisegnato il contesto entro cui occorre valutare la permanenza o meno delle ragioni poste a base del decreto". Scrivono così il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Rocco Fava nel decreto che revoca il sequestro preventivo dei 23 milioni di euro dello Ior il 17 settembre scorso. Nell'inchiesta sono indagati il presidente dell'Istituto per le Opere di Religione, Ettore Gotti Tedeschi, e il direttore generale, Paolo Cipriani. L'accusa è di alcune omissioni in relazione alla normativa antiriciclaggio. Il gip, in dicembre, aveva confermato il sequestro. Secondo quanto spiegano gli inquirenti nel documento i fondi dello Ior verranno "ricollocati" nella "identica situazione nella quale si trovavano 'prima' delle disposizioni impartite dallo Ior in data 6 settembre 2010 alla Banca Credito Artigiano di eseguire due bonifici, il primo di 3 milioni di euro verso Banca del Fucino ed il secondo di 20 milioni verso JP Morgan Frankfurt, disposizioni che per le modalità con cui erano state impartite e per le omissioni informative che le caratterizzavano sono state ritenute riconducibili alle fattispecie di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 55 del D.Lgs. n. 231 del 2007 e non hanno avuto effettivo seguito per effetto del sequestro preventivo". I "rilevanti mutamenti" intervenuti sono "in primo luogo" il fatto che il 30 dicembre 2010 è "stata emanata e pubblicata dallo Stato della Città del Vaticano la 'Legge concernente la prevenzione il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo' che da un lato ha introdotto dettagliate disposizioni penali in materia di riciclaggio (Capo II e Capo III), misure per prevenire il finanziamento del terrorismo e per attuare il congelamento dei fondi e delle risorse economiche (Capo IV)". Inoltre sono stati previsti "obblighi di adeguata verifica (Capo V), obblighi di registrazione e conservazione e di segnalazione (Capo VI e Capo VII) e dall'altro ha istituito l'Autorità di informazione finanziaria (A.I.F.) con compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di scambio 'a condizioni di reciprocità' di informazioni in materia di operazioni sospette 'con Autorità di altri Stati che perseguono le medesime finalità di prevenzione e contrasto del riciclaggio". La nuova normativa varata dal Vaticano è stata accompagnata, secondo i pubblici ministeri romani, da una Lettera Apostolica in forma di 'Motu Proprio' del Pontefice "per la prevenzione e il contrasto di attività illegali in campo finanziario e monetario". Questo atto ha costituito da una parte l'Aif e dall'altra ha stabilito che questa autorità "eserciti i suoi compiti nei confronti dei Dicasteri della Curia Romana e di tutti gli Organismi ed Enti dipendenti della Santa Sede, tra cui rientra lo Ior, svolgenti le attività di natura economico-finanziaria analiticamente descritte nell'articolo 2 della legge CXXVII e che è stato corredato dallo Statuto l'Autorità di Informazione finanziaria". Rispetto al futuro di quei 23 milioni di euro che erano stati sequestrati ed a quale condotta lo Ior dovrà attenersi, i pm ricordano che la Banca d'Italia, con una lettera del 18 maggio scorso, ha informato la Procura di Roma che "in una comunicazione di recente indirizzata all'intero sistema bancario, essa ha ribadito 'che la normativa antiriciclaggio nel frattempo emanata dallo Stato della Città del Vaticano non modifica il regime applicabile allo Ior, quale banca insediata in uno stato extracomunitario a regime riciclaggio non equivalente'". L'inchiesta che vede indagati Gotti Tedeschi e Cipriani potrebbe chiudere entro l'estate. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio, dopo la decisione di dissequestrare i 23 milioni di euro dello Ior, in seguito ad una istanza dei difensori, le verifiche proseguiranno. Intanto, anche grazie alla collaborazione dell'istituto del Vaticano una operazione di spostamento fondi, nei mesi scorsi, ha dato il via ad alcuni accertamenti della Guardia di finanza, nucleo speciale di polizia valutaria. Quello è stato uno dei segnali per cui i magistrati ritengono che i "mutamenti" normativi e istituzionali intervenuti, possano di fatto cambiare in meglio, e di molto, i rapporti.

TMNews

Il Papa ai giovani polacchi: rendete grazie a Dio per la vita e la Beatificazione di Giovanni Paolo II, straordinario pellegrino nella fede

Nei saluti in varie lingue al termine dell’Udienza generale di questa mattina, parlando ai polacchi, Benedetto XVI ha rivolto un pensiero particolare ai giovani che sabato prossimo si incontreranno a Lednica. “Renderete grazie a Dio per la vita e per la Beatificazione di Giovanni Paolo II, padre, guida, sacerdote e amico dei giovani – ha detto il Papa -. Egli costruiva la casa sulla roccia che è Cristo! Seguiva la voce del Vangelo. Perseverava nella preghiera e nell’adorazione dell’Eucaristia. Per ogni uomo aveva il cuore aperto. Soffriva con Cristo. Era un straordinario pellegrino nella fede”. “Vi ispiri – ha concluso - il motto dell’incontro: ‘Giovanni Paolo II – Ciò che conta è la santità!’. Di cuore benedico il vostro cammino verso la santità”.

SIR

Benedetto XVI: pregate affinché il mio viaggio in Croazia porti molti frutti spirituali e le famiglie cristiane siano della terra e luce del mondo

Salutando i pellegrini croati, al termine dell’Udienza generale di questa mattina, Benedetto XVI ha ricordato il suo prossimo viaggio apostolico internazionale: “Sabato e domenica prossima mi recherò a Zagabria in Croazia per celebrare con voi la Giornata delle famiglie cattoliche croate”. “Mentre attendo con gioia questo incontro - ha aggiunto -, vi invito a pregare affinché il mio viaggio in quella cara terra porti molti frutti spirituali e le famiglie cristiane siano sale della terra e luce del mondo”.

SIR

Il Papa: la preghiera rende operante dentro la realtà corrotta del peccatore la misericordia divina, capace di un amore fino al dono totale di sè

Udienza Generale questa mattina in Piazza San Pietro, dove Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nella catechesi il Papa, continuando il ciclo sulla preghiera, ha incentrato la sua meditazione sulla figura del Profeta Mosè.
“Il grande profeta e condottiero del tempo dell’Esodo ha svolto la sua funzione di mediatore tra Dio e Israele facendosi portatore, presso il popolo, delle parole e dei comandi divini, conducendolo verso la libertà della Terra Promessa, insegnando agli Israeliti a vivere nell’obbedienza e nella fiducia verso Dio durante la lunga permanenza nel deserto, ma anche, e direi soprattutto, pregando”. Prega per il faraone quando Dio, con le piaghe, tentava di convertire il cuore degli egiziani, chiede la guarigione della sorella, prega quando il fuoco stava per divorare l’accampamento, “vede Dio e parla con Lui faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico”. In particolare, Benedetto XVI si è soffermato su quando, mentre Mosè è sul Sinai in attesa di avere la Legge, il popolo chiede ad Aronne di fare il vitello d’oro. “Stanco di un cammino con un Dio invisibile, ora che anche Mosè, il mediatore, è sparito, il popolo chiede una presenza tangibile, toccabile, del Signore, e trova nel vitello di metallo fuso fatto da Aronne, un dio reso accessibile, manovrabile, alla portata dell’uomo. È questa una tentazione costante nel cammino di fede: eludere il mistero divino costruendo un dio comprensibile, corrispondente ai propri schemi, ai propri progetti”. Per questo, Dio rivela a Mosè quanto sta accadendo e dice: “Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione”. “Come con Abramo a proposito di Sodoma e Gomorra, anche ora Dio svela a Mosè che cosa intende fare, quasi non volesse agire senza il suo consenso”. In realtà, con quel “lascia che la mia ira si accenda” Dio vuole che Mosè intervenga e gli chieda di non farlo, “rivelando così che il desiderio di Dio è sempre la salvezza. Come per le due città dei tempi di Abramo, la punizione e la distruzione, in cui si esprime l’ira di Dio come rifiuto del male, indicano la gravità del peccato commesso; allo stesso tempo, la richiesta dell’intercessore intende manifestare la volontà di perdono del Signore. Questa è la salvezza di Dio, che implica misericordia, ma insieme anche denuncia della verità del peccato", cosicchè "il peccatore, riconosciuto e rifiutato il proprio male, possa lasciarsi perdonare" da Dio. "La preghiera di intercessione rende così operante, dentro la realtà corrotta dell’uomo peccatore, la misericordia divina, che trova voce nella supplica dell’orante e si fa presente attraverso di lui lì dove c’è bisogno di salvezza". E quando, dopo la distruzione del vitello d’oro, Mosè torna sul monte per chiedere di nuovo la salvezza per Israele, dice al Signore di erdonare il peccato del popolo, “altrimenti, cancellami dal tuo libro”. “Con la preghiera, desiderando il desiderio di Dio, l’intercessore entra sempre più profondamente nella conoscenza del Signore e della sua misericordia e diventa capace di un amore che giunge fino al dono totale di sé". “I Padri della Chiesa hanno visto in Mosè che sta sulla cima del monte che sta faccia a faccia con Dio e si fa intercessore per il suo popolo, offre se stesso, una prefigurazione di Cristo, che sull’alta cima della croce realmente sta davanti a Dio, non solo come amico, ma come Figlio e offre il suo cuore trafitto, si fa cancellare e, come dice san Paolo, porta i nostri peccati per salvarci”, ha osservato Benedetto XVI. L’intercessione di Cristo “è non solo solidarietà, ma è identificazione con noi, porta tutti noi nel suo corpo e così tutta la sua esistenza di Uomo e di Figlio è grido al cuore di Dio, è perdono, ma è perdono che trasforma e rinnova”. "Penso - ha concluso il Papa - che dobbiamo meditare questa realtà: Cristo sta davanti alla faccia di Dio e prega per me, ha sofferto e soffre per me, si è identificato con me prendendo il nostro corpo, l'anima umana e ci invita a entrare in questa sua identità facendoci con Lui un solo corpo e un solo spirito".

AsiaNews, SIR

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Il Papa ad Aquileia e Venezia. I vescovi: visita al di là di ogni aspettativa, il suo prezioso Magistero sarà valorizzato per il Convegno ecclesiale

I vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto ringraziano in una lettera Benedetto XVI per la visita pastorale ad Aquileia e Venezia. Richiamando la bellezza e la gioia dell'incontro delle genti del Nordest con il Papa, i vescovi affermano tra l'altro: ''Come molti hanno rilevato, credenti e non credenti, e come gli stessi mass media hanno messo in evidenza, la Sua visita pastorale in queste terre del Nordest è andata oltre ogni aspettativa. In modo particolare la Santa Messa nel parco di San Giuliano è stata un'intensa azione di grazia prima ancora che per lo straordinario convenire di popolo, per l'actuosa participatio dei fedeli''. I vescovi assicurano poi che il ''prezioso Magistero'' offerto dal Papa in quei giorni sarà sicuramente approfondito e valorizzato, soprattutto nella seconda fase di preparazione verso il Convegno ecclesiale di Aquileia previsto nell'aprile 2012: ''Intendiamo assumere tutte le indicazioni da Lei proposte nella Basilica di Aquileia, nell'omelia al Parco di San Giuliano e a Venezia. Ci è ben chiaro che ciò di cui ha sete l'uomo di oggi è l'incontro personale, nella comunità cristiana, con Cristo Risorto che solo, nel suo splendore, può dare senso e pienezza alla vita. Il secondo Convegno di Aquileia intende comunicare a tutti gli abitanti del Nordest del futuro questa speranza affidabile. Sarà di grande aiuto per noi anche l'attenta assimilazione del Suo insegnamento veneziano, in modo speciale del Suo intervento presso lo Studium Generale Marcianum che, per il carattere peculiare di Venezia, ha avuto una portata universale''.

Asca