Una grande mobilitazione della Chiesa della capitale messicana ha consentito di arrivare puntuali all’appuntamento del sesto Incontro mondiale delle famiglie. Il ringraziamento lo ha espresso il cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico, al termine della processione che sabato scorso ha raggiunto la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, collocata accanto ad una delle vie di maggiore scorrimento della capitale del Paese centroamericano. A mezzogiorno in punto, le sette di sera in Italia, il cardinale, insieme agli ausiliari per le otto zone pastorali, ha pregato per la riuscita dell’evento e per ringraziare del lavoro che è stato svolto. La preparazione dura infatti da tre anni, dal giorno dopo la chiusura dell’appuntamento del 2006 a Valencia.Sul piano logistico è stato messo in atto uno sforzo straordinario per l’accoglienza dei pellegrini, sensibilizzando le parrocchie, le associazioni, i singoli nuclei familiari affinché aprano le loro case, trovando ampia risposta. Gli iscritti all’Incontro mondiale sono oltre settemila, tra cui duecento vescovi e venti cardinali, cui si aggiungeranno migliaia di fedeli per la festa delle famiglie di sabato 17 gennaio sulla spianata della Basilica di Guadalupe e la Messa di chiusura del 18 gennaio nello stesso luogo.
Dal punto di vista dei contenuti, il lavoro preparatorio ha visto coinvolto il Pontificio Consiglio per la famiglia, in costante contatto con la diocesi della capitale, per realizzare quella sintesi tra prospettive teologiche e pastorali che rappresenta da sempre una delle chiavi di maggiore riuscita di questi appuntamenti mondiali. È stato avviato e portato a termine uno straordinario sforzo di elaborazione e di sintesi pubblicando dei testi preparatori sui diversi «valori» che sfidano la vita familiare a livello sociale e politico. Sono stati realizzati quindici diversi sussidi sui «valori» relativi alla vita familiare nel suo complesso e per ciascuna delle persone che la compongono. Tra i sussidi si parla ad esempio dei «valori del dominio di sé», dei «valori» della corporeità, della comunicazione umana, della sofferenza, dell’impegno nella società e, per finire, dei valori dell’onestà e della probità in campo politico contro la corruzione. Si tratta di temi che raccolgono l’insieme delle sfide sia nelle società del Primo mondo sia nei Paesi degli altri continenti e che nel lavoro comune del Pontificio Consiglio e dell’arcidiocesi di Città del Messico, sono stati individuati come prevalenti.
Un altro degli aspetti molto curati, soprattutto in queste ultime settimane, ha riguardato la comunicazione dell’Incontro mondiale delle famiglie. Oltre al logo ed al manifesto sono stati preparati degli spot radio e televisivi, per sensibilizzare l’arcidiocesi messicana in particolare ed il resto del Paese centroamericano. Accessibili attraverso il sito internet dell’evento (www.emf2009.com) gli spot sono liberamente fruibili. In proposito si devono considerare i grandi numeri della realtà locale: la sola Città del Messico è oggi una megalopoli di oltre ventidue milioni di abitanti, un quinto della popolazione dell’intero Paese.