Lunedì 29, durante la Celebrazione Eucaristica della solennità dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI imporrà il Pallio a 34 Arcivescovi metropoliti nominati nell'ultimo anno. I presuli portano questa stola bianca di lana sulle spalle per rappresentare il Buon Pastore che porta sulle spalle l'agnello fino a dare la vita, come ricordano le sei croci nere sul pallio. Il Pallio ha la forma di una fascia circolare in lana bianca dalla quale pendono sul petto e sulla schiena due parti rettangolari, sulle quali spiccano sei croci in seta nera. In genere viene adornata con tre fibbie metalliche, che ricordano i chiodi della Passione. La differenza rimane anche nel pallio attuale. Quello indossato da Benedetto XVI a partire dalla solennità dei Santi Pietro e Paolo 2008 riprende la forma del Pallio usato fino a Giovanni Paolo II, sebbene con foggia più larga e più lunga, e con il colore rosso delle croci. La differente forma del Pallio papale rispetto a quello dei metropoliti mette in risalto la diversità di giurisdizione che dal Pallio è significata. La lana di cui sono fatti i Palli proviene da agnelli allevati dai monaci trappisti della comunità delle Tre Fontane a Roma. Dopo la benedizione del Papa, il 21 gennaio, memoria di Sant'Agnese, in una cappella del Palazzo Apostolico, gli agnelli vengono allevati dalle religiose benedettine della comunità romana di Santa Cecilia. L'emblema di Sant'Agnese è un agnello per la similitudine del suo nome in latino "Agnes" con la parola latina agnello, “agnus”.Ogni anno, il Martedì Santo gli agnelli sono tosati e la lana, preparata dalle religiose, viene utilizzata per confezionare il Pallio. Il Pallio è simbolo di comunione con il successore di Pietro e della sollecitudine che gli Arcivescovi devono avere come pastori che si caricano la pecora sulle spalle.
Zenit, L'Osservatore Romano