domenica 11 gennaio 2009

Il Papa amministra il sacramento del Battesimo: il bambino è affidato dal Creatore ai genitori affinchè lo aiutino a essere un libero figlio di Dio

"Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinchè essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio". Lo ha sottolineato Benedetto XVI nell'omelia di questa mattina durante la Celebrazione Eucaristica con liturgia battesimale presieduta nella Cappella Sistina. "Solo se i genitori maturano tale consapevolezza - ha spiegato il Papa - riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pretesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso plasmandoli in base alle proprie idee e desideri, e l'atteggiamento libertario che si esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro desiderio e aspirazione, ritenendo cio' un modo giusto di coltivare la loro personalita'". "Con questo sacramento - ha spiegato Benedetto XVI, parlando del Battesimo dei bambini appena nati - il neo-battezzato diventa figlio adottivo di Dio, oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle forze oscure del maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre ed a sapersi rapportare a Lui con atteggiamento di figlio. E pertanto, quando, secondo la tradizione cristiana come oggi facciamo, si battezzano i bambini introducendoli nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti, non si fa loro violenza, ma si dona loro la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà che è propria dei figli di Dio; una libertà che dovra' essere educata e formata con il maturare degli anni, perche' diventi capace di responsabili scelte personali". "Siate consapevoli - ha esortato i genitori dei dodici nonati, tutti italiani - del dono ricevuto e non cessate di ringraziare il Signore che, con l'odierno sacramento, introduce i vostri bambini in una nuova famiglia, piu' grande e stabile, piu' aperta e numerosa di quanto non sia quella vostra: mi riferisco alla famiglia dei credenti, alla Chiesa, una famiglia che ha Dio per Padre e nella quale tutti si riconoscono fratelli in Gesu' Cristo. Affidate dunque i vostri figli alla bontà di Dio, che e' potenza di luce e di amore; ed essi, pur tra le difficolta' della vita, non si sentiranno mai abbandonati, se a Lui resteranno uniti. Preoccupatevi pertanto di educarli nella fede, di insegnar loro a pregare e a crescere come faceva Gesu' e con il suo aiuto, 'in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini'".