Asca, Adnkronos
martedì 21 settembre 2010
Il Vaticano: perplessità per l'iniziativa della Procura di Roma sullo Ior, più volte ribadita la volontà di piena trasparenza. Fiducia nel presidente
''Perplessità e meraviglia per l'iniziativa della Procura di Roma''. Ad esprimerla, con una nota diramata questo pomeriggio, è la Segreteria di Stato della Santa Sede che ricorda che da parte vaticana si è sempre seguito ''la chiara volontà, più volte manifestata da parte delle autorità della Santa Sede, di piena trasparenza per quanto riguarda le operazioni finanziarie dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior)''. Un'azione questa, si puntualizza da parte vaticana, che ''richiede che siano messe in atto tutte le procedure finalizzate a prevenire terrorismo e riciclaggio di capitali''. Proprio per questo, si ricorda, ''le autorità dello Ior da tempo si stanno adoperando nei necessari contatti e incontri, sia con la Banca d'Italia sia con gli organismi internazionali competenti - Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) e Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi) - per l'inserimento della Santa Sede nella cosiddetta White List''. Da qui la ''perplessità e meraviglia'' da parte della Santa Sede per l'iniziativa della Procura di Roma, ''tenendo conto che i dati informativi necessari sono già disponibili presso l'ufficio competente della Banca d'Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani''. ''Quanto poi agli importi citati - si legge nella nota della Segreteria di Stato - si fa presente che si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior. La Santa Sede tiene perciò a esprimere - si conclude - la massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior''. La Procura di Roma ha ordinato il sequestro di 23 milioni di euro da due conti intestati allo Ior presso il Credito Artigiano Spa. L'ordine firmato dal gip Maria Teresa Covatta, su richiesta dell'aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Fava riguarda l'ordine di trasferimento della cifra su due conti: 20 milioni verso la Jp Morgan e 3 milioni verso la Banca del Fucino. Le operazioni, segnalate dagli ispettori della Banca d'Italia avrebbero violato la normativa europea anti riciclaggio. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati iscritti nel registro degli indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e un altro dirigente dello stesso Istituto per le Opere di Religione. L'ipotesi adottata dai magistrato è quella di omissioni legate alla violazione delle norme del decreto 231/2007, direttiva Ue adottata appunto per prevenire operazioni di riciclaggio. A segnalare l'irregolarità dell'operazione disposta dallo Ior era stata l'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia il 15 settembre scorso, bloccando anche l'operazione 'sospetta" per il tempo di cinque giorni lavorativi allo scopo sia di informare l'autorità giudiziaria sia di consentire a questa gli accertamenti. Accertamenti che sono sfociati nel provvedimento firmato dal gip Maria Teresa Covatta e che ha dato in sostanza il via all'inchiesta.