giovedì 16 settembre 2010

Il Papa: non si lasci oscurare il fondamento cristiano alla base della libertà. I britannici continuino a vivere l’onestà, il rispetto e l’equilibrio

Una mano tesa offerta “con amicizia” a tutto il popolo del Regno Unito, unita al ricordo delle sue “profonde radici cristiane tuttora presenti” e alla riconoscenza per molte figure che si sono adoperate “per il bene del regno” ponendosi a servizio dell’uomo, per la pace e contro la tirannia. Il Papa, giunto questa mattina ad Edimburgo, a Holyroodhouse, residenza della regina Elisabetta, ha tenuto il suo primo discorso. Benedetto XVI ha ricordato come grazie a monarchi cristiani, tra cui “straordinari Santi” quali Edoardo il Confessore e Margherita di Scozia, “il messaggio cristiano è diventato parte integrale della lingua, del pensiero e della cultura dei popoli di queste isole per più di un millennio. Il rispetto dei vostri antenati per la verità e la giustizia, per la clemenza e la carità – ha detto - giungono a voi da una fede che rimane una forza potente per il bene nel vostro regno, con grande beneficio di cristiani e non cristiani”. Figure come William Wilberforce e David Livingstone, che si impegnarono contro la tratta degli schiavi, Florence Nightingale nell’assistenza sanitaria, sono alcuni degli “esempi di questa forza per il bene”, come lo fu anche John Henry Newman, uno dei molti cristiani britannici della propria epoca “la cui bontà, eloquenza ed azione furono un onore per i propri concittadini”.
Riferendosi, poi, all’opposizione della Gran Bretagna alla “tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente agli ebrei che venivano considerati non degni di vivere”, Benedetto XVI ha sottolineato che “mentre riflettiamo sui moniti dell’estremismo ateo del XX secolo non possiamo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce in ultima analisi ad una visione monca dell’uomo e della società, e pertanto a una visione riduttiva della persona e del suo destino”. “Desidero, inoltre, ricordare l’atteggiamento del regime verso pastori cristiani e verso religiosi che proclamarono la verità nell’amore; si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione”, ha detto. Il Papa ha quindi rivolto l’attenzione al ruolo politico ed economico che il Regno Unito riveste a livello internazionale. Allo stesso modo, ha indicato come la Gran Bretagna abbia giocato “un ruolo essenziale nel forgiarsi del consenso internazionale del dopoguerra, il che favorì la fondazione delle Nazioni Unite e diede inizio ad un periodo di pace e di prosperità in Europa, sino a quel momento sconosciuto”. Ancora, ha ricordato la risoluzione pacifica del conflitto nell’Irlanda del Nord, con la firma degli Accordi del Venerdì Santo. Ed ha incoraggiato “quanti sono coinvolti a continuare a camminare coraggiosamente insieme sulla via tracciata verso una pace giusta e duratura”. “Il vostro governo e il vostro popolo – ha quindi riconosciuto – forgiano le idee che hanno tutt’oggi un impatto ben al di là delle isole britanniche”.
Di qui la necessità per loro di “agire con saggezza per il bene comune”. Allo stesso modo, ha osservato, “poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri e un’opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani. Possano tutti i britannici continuare a vivere dei valori dell’onestà, del rispetto e dell’equilibrio che hanno guadagnato loro la stima e l’ammirazione di molti”. Chiudendo il suo discorso il Pontefice ha auspicato che il Regno Unito, nel suo “sforzo di essere una società moderna e multiculturale”, “possa mantenere sempre il rispetto per quei valori tradizionali e per quelle espressioni culturali che forme più aggressive di secolarismo non stimano più, né tollerano più. Non si lasci oscurare il fondamento cristiano che sta alla base delle sue libertà". “Possa quel patrimonio, che ha sempre servito bene la Nazione, plasmare costantemente l’esempio del Suo governo e del Suo popolo nei confronti dei due miliardi di membri del Commonwealth, come pure della grande famiglia di nazioni anglofone in tutto il mondo”, ha concluso.

SIR, Radio Vaticana