giovedì 5 gennaio 2012

Il filosofo ateo Norbert Hoerster: cari amici illuministi della Fondazione Giordano Bruno, io sto con Benedetto XVI, non con le scimmie

Può un ateo di ferro, in un colpo solo, criticare "l'idea di illuminismo" dei suoi colleghi, il loro "nuovo ateismo" basato sull'evoluzionismo di Dawkins, difendere il Papa e la Chiesa e insegnare che l'uomo è diverso da una scimmia? Sì, se quell'ateo è Norbert Hoerster. Sono passati poco più di tre mesi dal viaggio di Papa Benedetto XVI in Germania e già si vedono i primi risultati dello storico intervento del 22 settembre al Bundestag. Norbert Hoerster, già professore di Filosofia del Diritto e sociale presso l'università di Mainz, ha scritto un articolo al vetriolo su uno dei più prestigiosi quotidiani tedeschi, dove annuncia che lascerà la Fondazione Giordano Bruno, "officina del pensiero per l'umanesimo e l'illuminismo" che riunisce scienziati, filosofi e artisti. Hoerster, come riporta Avvenire traducendo il suo articolo, dichiara di essere "appena uscito da quella consulta perché non posso identificarmi con l'idea di 'illuminismo' sostenuta dalla presidenza, in particolare dal suo portavoce, Michael Schmidt-Salomon". Hoerster critica innanzitutto la posizione della Fondazione nei confronti della Chiesa e del Papa. "Non c'è bisogno di essere un veneratore del Papa – continua – per trovare criticabile il fatto che Schmidt-Salomon dichiari (...) che questo Papa sia da condurre "davanti a un tribunale internazionale" e che abbia "un influsso disastroso sulla politica mondiale". (...) Quanto sia fuorviante questa posizione è chiaro anche in virtù di una frase pubblicata su internet dalla stessa Fondazione, secondo la quale il Papa sarebbe 'un uomo che istiga milioni di uomini in tutto il mondo a rapporti sessuali non protetti provocando effetti mortali'. Esiste forse qualcosa che lo attesti? Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che 'l'atto sessuale può avvenire esclusivamente nel matrimonio' e questa è anche la posizione del Papa. Non saprei dire a quanti milioni di effetti mortali può aver portato finora l'atto sessuale consumato all'interno del matrimonio". Ma è ancora più interessante la critica di Hoerster al "nuovo ateismo" che la Fondazione propugna riprendendo ciecamente le affermazioni del biologo Richard Dawkins. "Per quale motivo la teoria darwiniana dell'evoluzione, presupposta la sua giustezza, confuterebbe la fede in Dio? Ciò che quella teoria confuta è soltanto (...) il racconto biblico della creazione. Non vedo proprio per quale motivo la teoria evoluzionistica possa confutare o sostituire la fede in Dio. teorie evolutive non potrebbero essere legate a un intelligente principio ordinativo del mondo o essere addirittura il risultato di un cosciente atto creativo? Perché il mondo è programmato al punto tale che la vita segue proprio le leggi dell'evoluzione? Non è forse presuntuoso attendersi che una sola branca della scienza offra una spiegazione esaustiva della vita? (...) Un pensatore che si consideri un filosofo come Schmidt-Salomon, indicato dalla stampa come il 'capo degli atei di Germania', proprio in nome dell'illuminismo dovrebbe affrontare la filosofia della religione in maniera un po' più approfondita". L'ultimo durissimo affondo di Hoerster riguarda la nuova ideologia dei diritti degli animali e la presunta somiglianza tra la scimmia e l'uomo. "Non vedo perché le ricerche sul fenomeno dell'omosessualità nel contesto animale abbiano una rilevanza minima circa la questione se lo Stato possa vietare un simile comportamento tra gli uomini. E non credo che un uomo, anche non del tutto ragionevole, potrà mai far dipendere, per esempio, la sua posizione rispetto al divorzio da quanto frequentemente accada lo stesso comportamento nel contesto delle diverse specie di scimmie. A proposito di scimmie. Trovo fuorviante il fatto che ci si adoperi con veemenza affinché vengano riconosciuti dallo Stato ai cosiddetti ominidi i tipici diritti umani fondamentali. Le scimmie non hanno bisogno, per esempio, di alcun diritto in tema di libertà religiosa. Non necessitano neppure del diritto alla vita". "Per Schmidt-Salomon & Co. un uomo è nient'altro che 'il parente prossimo degli scimpanzé'. Che cosa 'contraddistingue particolarmente dal punto di vista biologico' l'uomo 'da tutti gli altri animali', anche dalle scimmie? La risposta è semplice: 'L'uomo - così Schmidt-Salomon - è la scimmia che sa scimmiottare al meglio!'. (...) Devo ammettere che quando leggo la 'Critica della ragion pura' di Kant, oppure ascolto il secondo atto del 'Tristano e Isotta' di Wagner mi risulta difficile capire quanto sostenuto da Schmidt-Salomon».

Tempi.it

L'articolo di Norbert Hoerster