sabato 26 settembre 2009

Vespri a Praga. Il Papa: la Chiesa chiede solo di poter essere al servizio di tutti. Solo l’amore di Cristo rende efficace l’azione apostolica

Il Papa si è fermato in preghiera, inginocchiandosi, per alcuni munti davanti alle reliquie di San Venceslao, patrono della Repubblica Ceca. E' stato il primo omaggio di Benedetto XVI entrando nella Cattedrale Cattedrale dei Santi Vito, Venceslao e Adalberto dove erano presenti oltre duemila persone, tra vescovi, sacerdoti, religiosi, seminaristi ed esponenti del volontariato. Il Papa è stato accolto alla porta d'oro dal Prevosto. Dopo il saluto dell'arcivescovo Miloslav Vlk il Papa ha presieduto la celebrazione dei Vespri. La Cattedrale è il cuore stesso della Chiesa nella Repubblica Ceca: una stupenda mole gotica che con le sue torri innalzate verso il cielo attirano con forza l’anima in alto. Qui sono custodite le reliquie di tanti martiri che lungo i secoli hanno dato la loro testimonianza di fede in questa terra. Una cattedrale tolta dal regime comunista a una Chiesa cui è solo permesso di usarla. “Lei viene a visitare i suoi fratelli che sono in difficoltà – ha detto nel suo saluto il cardinale arcivescovo di Praga Miloslav Vlk – noi non siamo una grande Chiesa. Se lei viene da noi, non può esserci altro motivo che quello di confortarci”.
Il Papa ha parlato dei tanti “vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli, che hanno resistito con eroica fermezza alla persecuzione comunista, giungendo persino al sacrificio della vita” traendo forza dal Vangelo.
“Si sono lasciati affascinare da Gesù” che ha detto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15, 20). “L’eroismo dei testimoni della fede ricorda che solo dalla conoscenza personale e dal legame profondo con Cristo è possibile trarre l’energia spirituale per realizzare appieno la vocazione cristiana. Solo l’amore di Cristo rende efficace l’azione apostolica, soprattutto nei momenti della difficoltà e della prova”. Benedetto XVI invita questa comunità a restare unita nell’amore, ad avere “un cuore solo e un’anima sola” ad essere “un corpo ben strutturato che ha Cristo come Capo, e nel quale ogni membro agisce in armonia con il tutto”. “L’amore – ha aggiunto - risplenda in ogni vostra parrocchia e comunità, nelle varie associazioni e movimenti”. "La società reca ancora le ferite causate dall'ideologia atea e vi è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale". "In questo contesto - ha detto Benedetto XVI - si rende urgente un rinnovato impegno da parte di tutte le componenti ecclesiali per rafforzare i valori spirituali e morali nella vita della società odierna".
Papa Ratzinger ha ricordato il "lungo inverno della dittatura comunista" e quando "le vostre comunità cristiane dopo il lungo inverno della dittatura comunista, 20 anni fa hanno ripreso ad esprimersi liberamente quando il vostro popolo, con gli eventi avviati dalla manifestazione studentesca del 17 novembre del 1989, ha riacquistato la propria libertà. Voi avvertite però che anche oggi non è facile vivere e testimoniare il Vangelo". "La Chiesa - ha ricordato il Papa - non domanda privilegi ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico". Per Benedetto XVI "è sempre utile ripeterlo". Nell'omelia, il Papa ha lodato l'impegno della chiesa locale su molti fronti, in particolare nell'ambito caritativo con le Caritas. "La vostra attività pastorale - ha raccomandato - abbracci con particolare zelo il campo dell'educazione delle nuove generazioni. Le scuole cattoliche promuovano il rispetto dell'uomo; si dedichi attenzione alla pastorale giovanile anche fuori dell'ambito scolastico, senza trascurare le altre categorie di fedeli". Il Papa ha ricordato infine alcune ricorrenze: i 280 anni della canonizzazione di San Giovanni Nepomuceno, ucciso per non svelare i segreti del confessionale, l’80° della dedicazione di questa Cattedrale intitolata a San Vito, un giovane “che preferì il martirio piuttosto che tradire Cristo”; e ancora il 20° anniversario della canonizzazione di Sant’Agnese di Praga, una principessa boema che scelse la povertà per seguire Gesù. Benedetto XVI invita tutti i credenti a seguire questi esempi per essere sale “che dona sapore alla vita”.

Apcom, Agi, Radio Vaticana