sabato 26 settembre 2009

Conferenza stampa del Papa in volo verso Praga su libertà e verità, dialogo credenti-agnostici, etica e economia e il secondo libro su Gesù

L’incontro fra le culture e il “dialogo intellettuale fra credenti e agnostici”; la dittatura comunista e la “resistenza laica e cattolica”; i vent’anni dalla “rivoluzione di velluto” e il nesso tra libertà e verità contrapposti a totalitarismo e menzogna; la secolarizzazione e la Chiesa cattolica come “minoranza creativa” che può “determinare il futuro” grazie alla sua eredità “viva”, spirituale e culturale; la necessità di “trovare nuovi modelli di economia responsabile” affermata nell’ultima enciclica e la seconda parte del libro su Gesù che potrebbe uscire, “ma è un speranza”, a primavera. Volo AZ 4000, l’aereo papale verso Praga è decollato da mezz’ora quando Benedetto XVI raggiunge sorridente i giornalisti e risponde ad alcune domande preparate alla vigilia della partenza, anticipando i temi che affronterà da oggi a lunedì nella Repubblica Ceca, "per la costruzione dell’Europa dobbiamo essere molto attenti al messaggio che viene da questo Paese".
Il Papa ha ricordato l'ex presidente ceco Vaclev Havel, secondo cui ''ha dato all'Europa un messaggio di cosa è libertà e di come dobbiamo vivere ed elaborare la libertà''. ''Come ha detto Havel - ha spiegato Benedetto XVI - la dittatura è basata sulla menzogna e se se la menzogna andasse separata, se nessuno mentisse più, se viene alla luce la verità c'è anche libertà. Così è elaborato questo nesso tra libertà e verità perchè libertà non è libertinismo nè arbitrarietà''.
I cristiani sappiano essere ''minoranza creativa'' e dialoghino da credente anche con gli ''agnostici'' perche' ''ambedue hanno bisogno gli uni degli altri''. ''Gli agnostici non devono essere mai contenti di non sapere se Dio esiste o meno - ha detto il Pontefice - ma devono essere in ricerca e sentire la grande eredità della fede. Il cattolico sia sempre in ricerca''. Quanto ai credenti, invece, poichè ''normalmente le minoranze creative determinano il futuro'', ''la Chiesa Cattolica deve comprendere come minoranza creativa che ha una eredità di valori che non sono del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale e devono renderli presenti nel dibattito pubblico e la nostra lotta è per un concetto vero di libertà e di pace che contribuiscono in divesi settori''. Di qui l'esortazione papale: ''Agnostici e credenti dialoghino; ambedue hanno bisogno gli uni degli altri''.
E' necessario ''trovare nuovi modelli di una economia responsabile sia nei singoli paesi che nell'umanità intera'' all'indomani della crisi globale. ''L'etica è un principio interiore dell'economia - ha detto il Pontefice - che non funziona se non tiene conto dei valori umani della solidarietà, della responsabilità reciproca. Integrare l'etica nella costruzione dell'economia. E' la grande sfida di questa umanità. Spero di aver contribuito a questa sfida con la mia Enciclica "Caritas in veritate"''. ''Il dibattito in corso - ha concluso - è incoraggiante. Il senso di responsabilità sia più forte della volontà del profitto e più forte dell'egoismo''.
Benedetto XVI infine ha detto di stare meglio con il polso destro e di aver proseguito il suo lavoro sul secondo libro su Gesù di Nazareth. "Sono andato avanti con il libro - ha detto - ma ho ancora molto da fare tra la bibliografia e il resto. Spero di terminare nella prossima primavera, ma questa è una speranza". Il Papa ha confidato di aver provato "pena" e di aver sperimentato "il dono della pazienza" per non aver potuto "scrivere per sei settimane. Ora posso mangiare e scrivere - ha concluso - e sto andando avanti con il lavoro del libro".

Corriere della Sera.it, Asca