"Il Papa ha annunciato personalmente che si sta preparando per andare nella Terra Santa", e "la sua è una decisione coraggiosa". Lo afferma in un editoriale pubblicato dalla Radio Vaticana padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. "Vi sono le incertezze della situazione politica, le numerose divisioni interne ai vari campi - sottolinea - vi sono le tensioni continue di una regione percorsa da conflitti e recentissimamente segnata da una guerra che ha devastato la striscia di Gaza e ferito profondamente il suo popolo. Il processo di pace stenta a fare passi risolutivi. Ombre o diffidenze tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato fra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica. Ma bisogna andare lo stesso. Anzi - osserva il portavoce vaticano - forse proprio per tutti questi motivi è urgente andarvi. Per pregare nei punti più cruciali del confronto fra l'odio e l'amore: là dove la riconciliazione sembra umanamente impossibile. Per ricordare che il nome e la vocazione di Gerusalemme è di essere 'città della pace', di incontro dei popoli nel nome di un Dio di salvezza, di pace e di amore per tutti". Benedetto XVI "porta in sé il desiderio di recarsi a Gerusalemme". "Benché in precedenza vi sia già stato - conclude padre Lombardi - sente l'importanza di recarvisi di nuovo come capo di una comunità di credenti, che possano pellegrinare in unione spirituale con lui e per mezzo di lui ai luoghi delle radici della loro fede. Non a caso Paolo VI iniziò proprio dalla Terra Santa la serie dei viaggi internazionali dei Papi e Giovanni Paolo II ne seguì i passi ponendo segni indimenticabili di riconciliazione e di speranza di pace".