lunedì 2 marzo 2009

La formula dell’economista Benedetto XVI rilancia in tempi di crisi i Musei Vaticani

I Musei Vaticani resistono alla crisi che sta colpendo anche il settore del turismo: anche nel gennaio di questo anno, infatti, l’aumento dei visitatori fa tirare un sospiro di sollievo e le aspettative sembrano buone anche per i prossimi mesi. Le ragioni del successo vanno cercate nell’arrivo sulla tolda di comando del prof. Antonio Paolucci, toscano dal volto rassicurante, che ha letteralmente rivoluzionato uno dei musei più famosi al mondo anche per la suo immobilismo. Partita la sfida di Paolucci, anche le cariche più alte del Vaticano gli sono andate dietro. La sua formula è fatta di riorganizzazione generale, vendite online di biglietti (migliaia di contatti ogni giorno), apertura di nuovi percorsi museali, rilevamento della customer satisfaction, eventi culturali paralleli, decisa riduzione dei costi grazie a una attenta e gestione delle risorse, soprattutto del personale; ma anche di intuizioni e novità, come i cantieri di restauro aperti ai visitatori per dare a tutti la possibilità di capire che un museo è una realtà e non una mera raccolta di ciò che fu. Grandi sforzi sono stati fatti soprattutto per avvicinare questo museo vecchio di cinquecento anni ai giovani. Sono così aumentate in maniera considerevole le visite scolastiche: nella «cura Paolucci» i ragazzi pagano solo 4 euro per stupirsi di fronte al soffitto affrescato della Sistina, meno di una sosta al fastfood. Il vento di novità ha toccato anche il cruciale settore del merchandising, gestito non dai Musei direttamente, ma da una apposita direzione del Governatorato del Vaticano, denominata «Uvpr», che sta firmando una serie di accordi nazionali ed internazionali con altre realtà museali, riuscendo così a salvaguardare il posto di lavoro a decine di addetti alla vendita che guardavano con timore al proprio futuro. Perché anche ai Musei, come in tutte le altre attività economiche del Vaticano, viene applicata la parola d’ordine pronunciata dal Papa di fronte alla crisi: prima di tutto, solidarietà, sobrietà ed efficacia. E a quanto pare, la formula dell’economista Benedetto XVI sembra funzionare.