giovedì 21 maggio 2009
Il Papa in Terra Santa. Il nunzio in Giordania: le perplessità politiche sul viaggio fugate dalla sua testimonianza di pellegrino
La scelta della Giordania, come “prima sosta del suo pellegrinaggio”, “la visita alla moschea di Amman” sono stati gesti “molto apprezzati” dalla comunità musulmana giordana e dai Reali che hanno fatto “ulteriormente migliorare l’atteggiamento dei musulmani nei riguardi dei cristiani”. A parlare è il nunzio apostolico in Giordania e Iraq, mons. Francis A. Chullikat, che, in un’intervista all'agenzia SIR, ripercorre i momenti salienti del pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa. “Il dialogo interreligioso – dichiara il nunzio - ha ricevuto, dalla visita papale, uno stimolo in più. Il principe Ghazi Bin Muhammed Bin Talal, consigliere del re in materia di religione, ha apprezzato la visita alla moschea di Benedetto XVI, un gesto di rispetto verso i musulmani. Da questo incontro ci attendiamo frutti positivi anche perché la popolazione musulmana è rimasta contenta”. Una gioia condivisa con i cristiani locali vista l’accoglienza riservata al Papa. “Il Papa – aggiunge mons. Chullikat – ha ricordato che sulla pace e sull’unità, si può costruire e ri-costruire, ma è andato anche oltre, parlando della speranza e della volontà necessarie a questa opera di riedificazione. Le perplessità di natura politica che hanno accompagnato la preparazione di questo viaggio – conclude - sono state fugate dalla sua testimonianza di pellegrino”.