venerdì 26 giugno 2009

Anno Paolino. Il card. Montezemolo: il grande fervore spirituale uno dei traguardi principali. La nuova costruzione e il sepolcro di San Paolo

Raddoppio dei battesimi in Cina, aumento nel mondo di bambini e bambine ai quali è stato dato il nome di Paolo, miglioramento dei rapporti ecumenici grazie allo studio e alla riflessione sugli scritti paolini, grandi scambi e rapporti con comunità di preghiera di numerosi paesi anche non a maggioranza cattolica le cui delegazioni sono giunte a pregare sulla tomba di Paolo, russi, etiopi, bulgari, romeni ecc: sono alcuni degli aspetti emersi oggi durante la conferenza stampa in Vaticano sulla chiusura dell’Anno Paolino, tenuta dal card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo (nella foto con Benedetto XVI), arciprete della Basilica di San Paolo fuori Le Mura, e da Carlo Visconti, delegato per l’amministrazione della stessa Basilica pontificia. “I benefici spirituali di questo anno speciale – ha detto il card. Cordero – sono i più importanti e non è possibile ‘misurarli’ perché non potremo mai conoscere cosa avviene nelle anime. Ma è rilevante che numerosissimi pellegrini, nell’ultimo mese fino a 18 mila al giorno, hanno potuto accostarsi alla tomba dell’ ‘Apostolo delle Genti’ e pregare vedendone il sarcofago. Si è notato un grande fervore spirituale e questo è certamente, accanto all’accostamento al sacramento della confessione, uno dei traguardi principali di questo particolare ‘anno tematico’, come lo ha sin dall’inizio definito il Papa”. Un nuovo edificio sorgerà accanto alla Basilica di San Paolo fuori Le Mura, a Roma. “Si tratta di una costruzione necessaria per ospitare tutti quei servizi che non sono disponibili nel complesso della Basilica, dagli uffici ai magazzi, dagli spazi per i custodi e la gendarmeria ai laboratori, oltre agli spazi per l’accoglienza dei pellegrini. Siccome l’area contiene reperti archeologici reputati molto significativi, è previsto anche un museo coperto che raccoglierà una ‘Giovannopoli’, un portico e importanti reperti tra il V e il VII secoli di cui non esiste analogo esempio in Roma”. Il card. Cordero ha sottolineato l’importanza di “avere in custodia i resti di San Paolo, che sono un patrimonio spirituale non solo della cattolicità ma di tutta la cristianità, prova ne sia il gran numero di pellegrini, in gruppo o singoli, delle chiese sorelle cristiane che sono giunte a Roma per questo Anno Paolino”. Cordero ha accennato anche ai “possibili futuri lavori di apertura del sarcofago, sui quali il Papa sarebbe d’accordo, ma che richiedono tali e tanti interventi, compresi la demolizione dell’altare papale e del baldacchino di Arnolfo di Cambio, che al momento non è possibile programmare”. Tra le altre novità e iniziative che seguiranno all’Anno Paolino, “prolungandone gli insegnamenti spirituali e culturali”, il card. Cordero ha richiamato “lo speciale sito internet all’interno del quale l’Università Villanova, degli Stati Uniti, ha offerto un servizio di visita virtuale che costituisce un modernissimo e stimolante ausilio per conoscere meglio sia la basilica e i suoi tesori, sia lo stesso ‘Apostolo delle Genti’. Inoltre – ha aggiunto – ci sono iniziative cinematografiche. Una, ‘Damascus’ di un gruppo di americani e greci melchiti, sulla vita di San Paolo in chiave orientale. Un secondo film è in programma da parte di un gruppo tedesco di Monaco”. “L’apostolo – ha sottolineato il cardinale – è un gigante della fede e ha avuto il dono speciale di conoscere Cristo pur non avendolo mai visto di persona. Dei 5000 mila versetti del nuovo testamento ben 2000 sono suoi, a significare quanto la sua conoscenza sia importante per tutti coloro che si accostano alla Parola di Dio confrontandosi con le Sacre Scritture”. Cordero ha anche affermato che “l’Anno Sacerdotale non può fare a meno di San Paolo”. Tra le notizie sulla chiusura dell’Anno, il cardinale ha poi ricordato le 7 delegazioni inviate dal Papa nei luoghi paolini, vale a dire Terra Santa, Damasco, Tarso, Cipro, Atene, Malta e Libano. “Paolo – ha detto – oggi continua a parlare al mondo intero”.

SIR