Asca
venerdì 3 luglio 2009
Barack Obama: il Papa una figura di grande cultura e sensibilità. Non sarà un semplice incontro con un capo di stato. I temi del colloquio
Saranno i temi della ''pace in Medio Oriente, della lotta alla povertà, dei cambiamenti climatici e dell'immigrazione'' al centro del colloquio del prossimo 10 luglio tra Papa Benedetto XVI e Barack Obama (foto). A spiegarlo è lo stesso presidente Usa che, in un'intervista al quotidiano Avvenire, spiega che ''sebbene politicamente veda l’incontro come un colloquio con un capo di governo straniero, mi rendo conto che, naturalmente, è molto di più''. "Ho avuto una meravigliosa conversazione telefonica con il Papa subito dopo le elezioni". "Capisco bene quale influenza il Papa abbia, ben oltre i confini della Chiesa Cattolica. Il Pontefice gode del mio massimo rispetto personale, come figura che unisce una grande cultura a una grande sensibilità. L’opera che ha svolto per il dialogo fra le fedi è notevole. E immagino abbia già sperimentato il rischio che deriva dal mettere insieme, a confronto, gruppi di posizioni opposte, come si è visto in Israele. Ma bisogna essere convinti del fatto che avviare il processo, far partire il dialogo, può portare a maggiore comprensione fra chi è stato su fronti diversi. Spero che con il Santo Padre saremo in grado di trovare temi sui quali avere una duratura collaborazione: dalla pace in Medio Oriente alla lotta alla povertà, dai cambiamenti climatici all’immigrazione. Tutti ambiti nei quali il Papa ha assunto una leadership straordinaria". ''Con gli israeliani - spiega infatti il presidente Usa - siamo stati molto chiari nel dire che gli insediamenti vanno fermati, ma sappiamo che non sarà facile. Con Netanyahu, però, c'è un dialogo costruttivo mentre i palestinesi hanno la responsabilità di interrompere la violenza''. Quanto ai suoi non semplici rapporti con i vescovi statunitensi, Obama assicura che difenderà ''sempre con forza il diritto dei vescovi di criticarmi, anche con toni appassionati. E - annuncia - vorrei ospitarli alla Casa Bianca per parlare dei temi che ci uniscono e ci dividono''. ''Conosco le preoccupazioni dell'obiezione di coscienza - aggiunge -. Presto varerò nuove linee guida che difendano questo diritto, non meno garantiste di quelle proposte da Bush''.