giovedì 27 agosto 2009

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Il comitato organizzatore illustra gli ultimi preparativi. Mons. Chiarinelli: è l'incontro con una persona cara

Il 6 settembre s'avvicina e a pochi giorni dalla visita pastorale del Papa a Viterbo e Bagnoregio, il vescovo Lorenzo Chiarinelli (foto) fa il punto. “Un fatto che non va banalizzato – osserva – i cui valori sono molteplici, ecclesiale, sociale e culturale”. Circa diecimila i fedeli che assisteranno alla Celebrazione Eeucaristica e all'Angelus a Valle Faul. Suddivisi in settori. Settemila troveranno posto a sedere, gli altri, per lo più giovani, saranno in piedi in fondo. Previsti spazi per le autorità, malati e portatori d'handicap. A spiegare i dettagli stamani in conferenza stampa, insieme a mons. Chiarinelli, don Flavio Valeri e don Emanuele Germani del comitato organizzatore. Ognuno accederà con biglietti gratuiti precedentemente distribuiti in proporzione a tutta la diocesi. Duemila a Viterbo. I primi inizieranno ad arrivare già dalle sette del mattino, accesso a porta Faul, mentre i viterbesi passeranno da via San Giovanni Decollato, rimessa a nuovo per l'occasione. Altre cinquemila persone assisteranno alle celebrazioni dal maxischermo posizionato in piazza Martiri d'Ungheria. In entrambe le postazioni, un gran numero di sacerdoti garantirà a tutti i presenti di poter ricevere la Comunione. Grazie alla Coldiretti saranno distribuite dodicimila bottigliette d'acqua. In confezioni speciali, con il logo della visita papale, mentre il comitato consegnerà berretti e bandane, oltre al libretto per la celebrazione, il numero della rivista Vita e l'edizione speciale de L'Osservatore Romano dedicata alla visita. “E' l'incontro con una persona cara – sottolinea il vescovo Chiarinelli – in una città che ha accolto cinquanta Papi. La città ha aderito in maniera entusiasta e tutti gli enti si stanno dando un gran da fare. La visita porta con se una forte valenza culturale, fede e ragione, il credere e non credere. Non bisogna avere una visione riduttiva. Il Papa non viene per bonificare un territorio”. Riferimento ai lavori in corso a Viterbo. “E' normale – continua il vescovo – che quando si riceve un ospite si prepara tutto al meglio. Non è qui per questo e nemmeno per l'aspetto spettacolare. Che c'è, essendo un evento, ma non si può banalizzare”. La struttura da cui il Papa celebrerà la Santa Messa si ispira, nelle intenzioni del progettista Santino Tosini, alla fede e arte. Con l'altare e la gradinata che scende in una sorta di collegamento fra il centro dove si svolge la liturgia e i fedeli.

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