sabato 8 agosto 2009

Motu Proprio del Papa per l'approvazione del nuovo statuto dell'Ufficio del Lavoro vaticano. Tra le nuove norme incentivi a dipendenti con figli

Incentivi alla maternità e alle famiglie numerose e parità di trattamento tra uomini e donne sull'età, 67 anni, di pensionamento: sono alcune delle novità previste dal nuovo 'diritto del lavoro' del Vaticano. Dopo una lunga preparazione degli uffici vaticani, il Papa ha firmato lo scorso 7 luglio la Lettera Apostolica in forma di Motu proprio "Venti anni orsono", con il quale riordina - dopo venti anni, appunto - il funzionamento dell'Ufficio del lavoro della Sede Apostolica (ULSA). Il documento è stato distribuito in questi giorni ai circa 4.600 dipendenti tra ecclesiastici, religiosi e laici. Diminuita, nel corso degli anni, l'attività di tribunale chiamato a dirimere controversie nate tra amministrazioni e personale, l'ufficio è ora "preposto alla promozione e al consolidamento della comunità di lavoro della Sede apostolica". "Oltre ad essere allineata a molte tra le iniziative adottate di recente in Italia - dai bonus per ogni nuova nascita, alla rivalutazione degli assegni per il nucleo familiare, soprattutto per nuclei numerosi o a reddito non elevato, per famiglie che hanno disabili o che assistono disabili, ai bonus annuali per le scuole materne, agli assegni annuali per sostenere le spese per i libri scolastici - la normativa vaticana è andata oltre", spiega a L'Osservatore Romano il direttore dell'ULSA Massimo Bufacchi, "prevedendo, per esempio, nel contesto dei provvedimenti a favore della maternità, permessi speciali retribuiti per quanti devono recarsi in Paesi fuori d'Italia per svolgere pratiche di adozione". Mancano, in Vaticano, asili nido 'ad hoc' per le dipendenti: "L'interesse delle potenziali fruitrici era modesto. Le mamme che lavorano sanno come organizzarsi, con nonne, parenti, o altre strutture più comode perché più vicine a casa. Per questo - spiega Bufacchi - nel quadro dei provvedimenti per la famiglia, è stato inserito il bonus per le scuole materne". Quanto all'età pensionabile, "in Vaticano non c'è mai stata differenza di età pensionabile tra uomo e donna. Per chi prenderà servizio dal 2010, uomo o donna che sia, l'età di pensione è stata fissata a 67 anni, e anche in questo siamo avanti". Oltre il Portone di bronzo è femminile il 19% del personale. Anche in Vaticano non è del tutto risolta, invece, la questione del precariato. "E' prevista dalle normative la stipula di contratti a termine per rispondere ad esigenze specifiche, circoscritte nel tempo o rispondenti ad esigenze particolari", spiega il direttore dell'Ulsa. "Per quanto ne sappiamo, nel caso in cui le esigenze si trasformano in attività ordinarie, e l'attività è stata svolta in modo soddisfacente, il rapporto di lavoro diviene a tempo indeterminato". Esistono poi, "in misura molto limitata" contratti di collaborazione professionale, così come "attività affidate a ditte esterne". Assegnate - assicura Bufacchi - "previa verifica che 'abbiano tutte le carte in regola', dunque anche quelle del personale".

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