venerdì 18 settembre 2009

Hilarion: grande stima di questo Papa 'politicamente scorretto', lo sostieniamo nella difesa dei valori cristiani. Spero sia lui a incontrare Kirill

La Chiesa Ortodossa russa nutre "grande stima" per Papa Benedetto XVI: lo ha sottolineato l'arcivescovo Hilarion, il nuovo ministro degli Esteri del Patriarcato moscovita che stamane ha incontrato il Papa a Castel Gandolfo. L'esponente ortodosso ha lodato un Pontefice che sa essere politicamente scorretto nel campo dei valori e della morale. Vedendo nella cooperazione su tematiche quali vita, famiglia e ecologia una "vastissima possibilità di cooperare" tra ortodossia e cattolicesimo, divisi da oltre mille anni. "Sosteniamo il Papa nel suo impegno per la difesa dei valori cristiani", ha detto Hilarion, incontrando un gruppo di giornalisti presso la nuova Chiesa russa di Santa Caterina, a Roma. "Lo sosteniamo anche quando le sue coraggiose dichiarazioni - ha aggiunto - suscitano reazioni negative da parte di alcuni uomini politici o personalità pubbliche o sono osteggiate e a volte travisate da parte di alcuni mass media. Riteniamo che il capo della più grande Chiesa cristiana non debba curarsi di essere politicamente corretto, né possa conformarsi alla mentalità dominante o cercare di essere gradito. Crediamo invece che egli abbia il dovere della testimonianza della verità. Siamo quindi con lui anche quando la sua parola incontra opposizione". "Ho detto oggi al Papa - ha proseguito Hilarion - che dobbiamo sviluppare la nostra collaborazione in tutti i campi. Cogliere e portare a frutto la vastissima possibilità di cooperare che oggi ci si offre. Per noi è evidente che oggi la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica non possono più essere concorrenti come è stato in passato, ma al contrario devono essere alleate, aprirsi alla cooperazione. Davanti a noi si apre un campo vastissimo, nel quale il Signore ci chiede di lavorare: il campo del mondo scristianizzato di oggi. Il relativismo morale, il materialismo pratico, il secolarismo militante, l'edonismo, il consumismo sfrenato, tutte queste caratteristiche del pensiero e più ancorea dell'ethos contemporaneo - secondo l'arcivescovo russo - sono in realtà altrettante sfide che la nostre società lancia a tutti i cristiani. A queste sfide, tutti noi cristiani, e in particolare ortodossi e cattolici, possiamo e dobbiamo rispondere insieme. Insieme possiamo proporre i valori spirituali e morali della fede cristiana. Insieme possiamo offrire la nostra visione cristiana della famiglia, della procreazione, di un amore umano fatto non solo di piacere, affermare il nostro concetto di giustizia sociale, di una più equa distribuzione dei beni, di un impegno per la salvaguardia dell'ambiente, per la difesa della vita umana e della sua dignità". Il ministro degli Esteri del Patriarcato ortodosso russo non è spaventato dall'idea che, su questioni controverse come l'aborto o la famiglia, all'interno del cattolicesimo mondiale ci siano posizioni molto differenziate. "Sono cosciente che all'interno della Chiesa cattolica ci siano posizioni molto diverse. C'è però, nella teologica cattolica, il concetto di magistero della Chiesa, cioè la posizione ufficiale della gerarchia", ha puntualizzato Hilarion. "Quando dico che le posizioni di cattolici e ortodossi coincidono sulle questioni morali, naturalmente mi riferisco al Magistero". L'arcivescovo Hilarion ha poi risposto alle domande dei cronisti sulle divergenze ecclesiologiche tra cattolici e ortodossi sul 'primato petrino', ossia il ruolo del Papa che l'ortodossia non riconosce come preminente dal punto di vista canonico. Tema che sarà al centro dell'incontro della commissione mista cattolico-ortodossa previsto a Cipro ad ottobre. "Non potrei dire se riusciremo ad arrivare ad una formulazione accettabile, ma certamente ci proveremo", ha tagliato corto il ministro degli Esteri del patriarcato moscovita. Non c'è ancora una data per un incontro tra il Papa e il Patriarca ortodosso russo che rappresenterebbe una pietra miliare nel cammino di riavvicinamento tra Roma e Mosca. Ma l'arcivescovo Hilarion, auspica comunque che questo avvenga tra i due leader attuali della Chiesa Cattolica e dell'Ortodossia russa, Benedetto XVI e Kirill. "Personalmente spero che presto o tardi si realizzi il tanto atteso incontro", ha detto Hilarion. "Non sarei oggi in grado di parlare oggi né del tempo né del luogo in cui questo incontro avverrà, ma posso dire con responsabilità che da entrambe le parti c'è il desiderio di preparare con grande cura questo incontro affinché esso segni un grande balzo in avanti delle nostre relazioni". Ai giornalisti che gli domandavano un giudizio sullo stato dei rapporti tra il Patriarcato ortodosso russo e la Chiesa Cattolica, Hilarion ha precisato: "Certamente c'è un miglioramento dei rapporti tra le nostre due Chiese che coincide anche con l'elezione di Benedetto XVI. Sarei contento - ha aggiunto - se fosse questo Papa a incontrarsi con questo Patriarca". Quanto ai motivi che impediscono, allo stato attuale, di realizzare questo incontro, il responsabile del dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato moscovita ha citato, quale "problema principale", quello delle "tensioni" in Ucraina occidentale. Al proposito Hilarion ha ripercorso la storia dei rapporti tra greco-cattolici, detti sprezzantemente 'uniati' da Mosca per rimarcare il loro legame di unità con Roma, e ortodossi fedeli alla Russia, nel secolo scorso in Ucraina. Quando ai greco-ortodossi vennero requisite le chiese da parte del regime comunista, nel 1946, si trattò di una "grande ingiustizia storica", ha detto l'arcivescovo, ma quando, negli anni Ottanta, i greco-ortodossi se ne riappropriarono, "quello che purtroppo poteva essere un modo per rimediare all'ingiustizia divenne una nuova ingiustizia", secondo Hilarion, perché le chiese vennero riprese "con forza" e gli ortodossi si ritrovarono - e si trovano tuttora - senza luoghi di culto, ridotti a celebrare il culto divino, a volte, "nei boschi". "Certamente nella nostra Chiesa ortodossa tanti non capirebbero una situazione nella quale, permanendo questo conflitto in Ucraina occidentale, il Papa e il Patriarca si incontrassero e si stringessero la mano. Dobbiamo quindi prevedere - è la conclusione del ministro degli Esteri del Patriarcato russo - quali passi concreti possono risolvere queste situazione e fare che non ci sia una tensione come esiste ancora oggi. Quando questa situazione sarà risolta questo incontro potrà realizzarsi".

Apcom