lunedì 5 ottobre 2009

Mons. Eterović: la riconciliazione, sorgente di pace e giustizia, cuore della riflessioni che devono accrescere la speranza per i popoli dell'Africa

“L’insegnamento sulla riconciliazione, sorgente della pace e della giustizia”: questo “il cuore della riflessione” del Sinodo sull’Africa. È quanto ha ricordato questa mattina mons. Nikola Eterović (nella foto con Benedetto XVI), segretario generale del Sinodo dei vescovi, nella sua relazione all’apertura dei lavori dell’assise sinodale. Rivolgendosi ai 244 Padri sinodali, mons. Eterović ha spiegato che “l’insegnamento sulla riconciliazione presuppone l’annuncio della Buona Notizia e la sua assimilazione”. Per questo, ha aggiunto, “di fronte a tanti esempi di conflitti, di violenza e anche di odio, sembra urgente intraprendere una nuova evangelizzazione anche là ove la Parola di Dio è stata già annunciata”. In Africa, ha ricordato il segretario generale del Sinodo, “la situazione varia da un Paese all’altro. Dall’Egitto, Etiopia ed Eritrea, ove si è mantenuta la continuità del cristianesimo con i tempi apostolici, fino all’Africa sub-sahariana ove alcune Chiese particolari hanno celebrato 500 anni della fondazione, mentre altre hanno ricordato il primo secolo dell’evangelizzazione. Se si va dalla costa verso l’interno del continente vi sono Paesi in cui i primi missionari sono venuti appena 50 anni fa”. Mons. Eterović ha poi ribadito che “tutti i cristiani sono chiamati” all’“urgente e permanente compito” di “riconciliarsi con Dio e con il prossimo”. “La disponibilità alla riconciliazione – ha detto mons. Eterović – è il barometro della profondità dell’evangelizzazione. Solamente da un cuore riconciliato con Dio, possono spuntare iniziative di carità e di giustizia nei riguardi del prossimo e della società intera”. Il segretario generale ha poi ricordato il tema dell’assemblea sinodale: “La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13.14)”. “Tali impegnative parole – ha spiegato – che sono al contempo una constatazione della dignità cristiana e un invito a viverla sempre meglio, sono indirizzate a tutti i cristiani, oggi in modo particolare a quelli dell’Africa. Essi sanno che la risposta affermativa presuppone la conversione”. Per mons. Eterović, “la Chiesa cattolica in Africa deve illuminare ancora di più le complesse realtà del continente, diventando sempre di più il sale della terra africana, immettendo il gusto divino nelle realtà di ogni giorno”. In Africa, ha detto, “la Chiesa è assai dinamica”. È necessario, ha concluso mons. Eterović, che “tale crescita quantitativa diventi sempre di più anche qualitativa” per “avvicinarsi all’ideale” di essere “sale della terra e luce del mondo”. “Le riflessioni dell’Assemblea sinodale contribuiscano a far crescere la speranza per i popoli africani e per il Continente nel suo insieme”. All’inizio dei lavori mons. Eterović ha invitato i Padri sinodali a fare propria “la preghiera mariana composta da Benedetto XVI per accompagnare la preparazione dell’assise sinodale e per implorare l’abbondanza di grazie dello Spirito Santo allo scopo di ottenere un rinnovato dinamismo della Chiesa disposta a servire sempre meglio gli uomini di buona volontà del continente africano”. Questo “auspicio di Vostra Santità”, ha detto il segretario generale, “si sta realizzando. Ne sono testimoni i rappresentanti degli Episcopati di tutti i continenti che volentieri hanno accettato la nomina pontificia per partecipare all’Assise sinodale, significando la loro vicinanza alla Chiesa cattolica in Africa, parte promettente della Chiesa universale”. Essi, ha aggiunto mons. Eterović, “insieme con i loro confratelli d’Africa, sono disposti a pregare, a dialogare, a riflettere sul presente e sul futuro della Chiesa cattolica nel continente africano”. In questo modo, “si inseriscono nel processo sinodale di dare e di ricevere, di partecipare alle gioie e ai dolori, alle speranze e alle preoccupazioni, condividendo i doni spirituali per l’edificazione di tutta la Chiesa”. Il segretario generale del Sinodo dei vescovi ha sottolineato l’importanza del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola, lo scorso marzo. In tale occasione, ha detto, il Papa “ha idealmente aperto i lavori dell’Assemblea speciale per l’Africa” consegnando l’“Instrumentum laboris”. “Considerata l’importanza del messaggio apostolico per tutta l’Africa, come pure per le riflessioni sinodali”, “è sembrato assai utile”, ha detto mons. Eterović, dare ai Padri sinodali i discorsi tenuti dal Papa in terra africana. Questi documenti, ha spiegato il segretario del Sinodo, “saranno di grande aiuto ai Padri sinodali”. Mons. Eterović ha poi offerto alcuni dati statistici della Chiesa in Africa, sottolineando la crescita del numero dei cattolici (nel 2007: circa 165.000.000). Il vescovo ha anche parlato dei diversi ambiti in cui è impegnata la Chiesa cattolica, tra cui la pastorale della salute. “La Chiesa – ha ricordato – è in prima linea nella lotta contro il diffondersi dell’Aids. Essa è pure assai attiva nella cura dei malati di Aids”. Tuttavia, “non bisogna dimenticare che i dati statistici mostrano che la malaria è la causa maggiore di decessi nel continente”. Da qui l’appello alla comunità internazionale a “dedicare più energie e mezzi sia per prevenire la sua diffusione, sia per trovare un valido rimedio a tale e assai diffusa infermità”.