sabato 23 gennaio 2010

Il Papa: i sacerdoti siano presenti nel mondo digitale, grande opportunità per i credenti, dandogli un'anima e nella fedeltà al messaggio evangelico

Lo sviluppo delle nuove tecnologie, in particolare il mondo del web, così come, ''nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale'' rappresentano ''una grande risorsa per l'umanità nel suo insieme e per l'uomo nella singolarità del suo essere e uno stimolo per il confronto e il dialogo''. E' quanto afferma Papa Benedetto XVI nel suo messaggio in occasione della 44° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà in tutte le Chiese domenica 16 maggio sul tema ''Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola''. Il contenuto del messaggio papale è stato reso noto oggi in Vaticano. Benedetto XVI nota, quindi, che le potenzialità del web, e dei ''crocevia creati dal fitto intreccio delle autostrade che solcano il cyberspazio'', si pongono anche come ''una grande opportunità per i credenti. Nessuna strada, infatti, - aggiunge - può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all'uomo''. Rivolgendosi poi direttamente ai sacerdoti ed invitandoli a svolgere con coraggio questa nuova forma di evangelizzazione e diffusione del Vangelo, il Papa aggiunge che ''i nuovi media offrono innanzitutto ai Presbiteri prospettive sempre nuove e pastoralmente sconfinate, che li sollecitano a valorizzare la dimensione universale della Chiesa, per una comunione vasta e concreta; ad essere testimoni, nel mondo d'oggi, della vita sempre nuova, generata dall'ascolto del Vangelo di Gesù, il Figlio eterno venuto fra noi per salvarci''. ''Per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunità'', scrive ancora il Papa, il presbitero deve prendere coscienza che gli stessi credenti in Cristo ''si esprimono ormai, sempre più spesso, attraverso le tante voci scaturite dal mondo digitale''. Da qui la necessità di ''annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali - sottolinea Papa Ratzinger - dell'apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l'evangelizzazione e la catechesi. Attraverso i moderni mezzi di comunicazione, il Sacerdote - aggiunge il Papa - potrà far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo''. Il web è “ormai uno strumento indispensabile” per l’annuncio del Vangelo: Benedetto XVI esorta con forza i sacerdoti ad essere testimoni di Gesù fino agli estremi confini della terra esplorando anche il mondo digitale. Per il sacerdote – scrive il Papa – si tratta di comprendere di essere all’inizio di una “storia nuova” in cui “la responsabilità dell'annuncio non solo aumenta, ma si fa più impellente e reclama un impegno più motivato ed efficace”: è così necessario occuparsi pastoralmente delle moderne tecnologie della comunicazione “moltiplicando il proprio impegno, per porre i media al servizio della Parola”. “Nessuna strada, infatti – sottolinea il Messaggio - può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all'uomo”. Non si tratta semplicemente di occupare il web – è un rischio da evitare afferma il Papa – ma di “dare un’anima” al mondo digitale “nella costante fedeltà al messaggio evangelico” che chiede al sacerdote di attuare il suo compito primario: “quello di annunciare Cristo”. Benedetto XVI pensa ai giovani che vivono all'interno di “grandi cambiamenti culturali” e chiede ai sacerdoti “un'attenzione particolare a chi si trova nella condizione di ricerca”, a “quanti non credono” o “sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche”. Ipotizza quindi che il web possa diventare “una casa di preghiera per tutti i popoli”, una sorta di “cortile dei gentili” del Tempio di Gerusalemme, dove entrare in contatto con “coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto”. “Anche nel mondo digitale – scrive il Pontefice - deve emergere che l'attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non è una cosa del passato e neppure una teoria erudita, ma una realtà del tutto concreta e attuale”: occorre mostrare “all'umanità smarrita di oggi, che Dio è vicino; che in Cristo tutti ci apparteniamo a vicenda”. Certo – sottolinea il Papa riferendosi ai rischi del mondo virtuale – “non bisogna dimenticare che la fecondità del ministero sacerdotale deriva innanzitutto dal Cristo incontrato e ascoltato nella preghiera; annunciato con la predicazione e la testimonianza della vita; conosciuto, amato e celebrato nei Sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia e della Riconciliazione”. Ma il web – conclude - resta “una grande opportunità per i credenti” offrendo “prospettive sempre nuove e pastoralmente sconfinate” per diventare “testimoni, nel mondo d'oggi, della vita sempre nuova, generata dall'ascolto del Vangelo di Gesù, il Figlio eterno venuto fra noi per salvarci”.

Asca, Radio Vaticana