Il Papa all'Acea: la produzione di beni e servizi non sia legata solo alla ricerca del profitto economico, ma anche alla promozione del bene di tutti
Ci troviamo in ''un periodo denso di difficoltà, caratterizzato da una grave crisi internazionale che ha portato il mondo a ripensare un modello di sviluppo basato soprattutto sulla finanza e sul profitto, per orientarsi a rimettere al centro dell'azione dell'uomo la sua capacità di produrre, di innovare, di pensare e costruire il futuro''. Lo ha detto Bendetto XVI ricevendo in Vaticano dirigenti e personale dell'Acea, l’Azienda comunale energia e ambiente, che da poco ha concluso le celebrazioni per i cento anni di fondazione. Facendo riferimento all'Enciclica "Caritas in veritate", il Papa ha sottolineato che ''è importante che cresca la consapevolezza circa la necessità di una più ampia 'responsabilità sociale' dell'impresa, che spinga a tenere nella giusta considerazione le attese e i bisogni dei lavoratori, dei clienti, dei fornitori e dell'intera comunità, e ad avere una particolare attenzione verso l'ambiente''. Da qui l'invito che ''la produzione di beni e servizi non sarà legata esclusivamente alla ricerca del profitto economico, ma anche alla promozione del bene di tutti. Mi rallegro perchè la storia di questi cento anni non si traduce soltanto nei termini numerici di una sempre maggiore competitività, ma anche in un impegno morale che tende a perseguire il benessere della collettività''. ''Guardare a Cristo, l'uomo perfetto'', e ''prendere sempre come esempio il suo agire, per poter crescere in umanità, e così realizzare una Città dal volto sempre più umano, nella quale ognuno è considerato persona, essere spirituale in relazione con gli altri''. ''L'adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralità dell'essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita''. ''Anche a Roma - ha detto il Pontefice -, come in ogni grande Città, si avvertono gli effetti di una cultura che esaspera il concetto di individuo: spesso si vive chiusi in se stessi, ripiegati sui propri problemi, distratti dalle tante preoccupazioni che affollano la mente e rendono l'uomo incapace di cogliere le semplici gioie presenti nella vita di ciascuno. La custodia della creazione, compito affidato dal Creatore all'umanità, implica anche la custodia di quei sentimenti di bontà, generosità, correttezza e onestà che Dio ha posto nel cuore di ogni essere umano, creato a sua ''immagine e somiglianza''. Ai vertici dell'Acea il Papa ha quindi rivolto l'apprezzamento per la competenza professionale dei suoi dipendenti nell'illuminazione dei monumenti che rendono Roma unica al mondo. ''A questo proposito, voglio ricordare con gratitudine il fattivo aiuto in occasione delle celebrazioni per l'80° anniversario della fondazione dello Stato della Città del Vaticano. Anche numerose Chiese, ad iniziare dalla Basilica di San Pietro, sono valorizzate da sapienti giochi di luce che mettono in risalto quanto l'uomo ha saputo realizzare per manifestare la propria fede in Cristo, ‘la luce vera, quella che illumina ogni uomo’ (Gv 1, 9)”.