venerdì 28 maggio 2010

'Pagina nera della comunità cristiana': il dossier del mensile 'Jesus' sullo scandalo pedofilia con interviste a Lombardi, mons. Golser e don De Maio

Jesus, il mensile di cultura e attualità religiosa dei Periodici San Paolo dedica un ampio servizio alla pedofilia nella Chiesa dal titolo “Pagina nera della comunità cristiana”. La testimonianza di vittime e attivisti, ma non solo. Dai fatti all’analisi di tre importanti interlocutori: il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, mons. Karl Golser, vescovo di Bolzano-Bressanone e don Mario De Maio, sacerdote psicoanalista. Dalle interviste, riporta un comunicato stampa, le misure che la Chiesa adotta per affrontare e risolvere il problema nella sua complessità. “A me sembra che una valutazione obiettiva e una conoscenza effettiva del suo ruolo faccia emergere che il Papa ha indicato una linea di rigore morale e di rinnovamento. Mi sembra assolutamente chiaro che egli è un testimone del cammino giusto dell’istituzione della Chiesa per affrontare il problema” dichiara padre Lombardi. Che aggiunge: “La Chiesa, come ha detto anche il Papa soprattutto nelle ultime settimane, ha vissuto una forte esperienza di sofferenza e un forte stimolo a rendersi conto dell’urgenza della purificazione e dell’impegno a evitare in tutti i modi che questi errori si ripetano”. ''La crisi degli abusi sessuali da parte del clero non è superata. Penso a tutte le persone che si stanno rivolgendo ai centri di ascolto che si sono aperti o che hanno intensificato la loro attività. Sono vicende da affrontare con processi molto lunghi di risanamento e di dialogo''. Posizione “attivista” quella di mons. Golser, che ha istituito un ufficio diocesano per la segnalazione di casi di molestie: “Un esame di coscienza. ‘Le vittime hanno la priorità’: questo deve essere il motore e il nucleo del nostro agire. Le vittime non sono nostri nemici, ma coloro per i quali siamo responsabili. Intendiamo assumerci la responsabilità e parlare con le vittime. Occorre esaminare a fondo le accuse”. E ancora: “A proposito dei media vorrei sottolineare che gran parte di essi, con i loro articoli, non hanno fomentato una campagna di odio contro la Chiesa, ma hanno messo a tema i suoi errori. Senza la pressione dei media, questa crisi non sarebbe stata esaminata così a fondo. Ci potranno essere anche dei media che hanno abusato del tema, ma molti servizi d’informazione hanno contribuito a creare un clima costruttivo di dialogo”. Sintetizza: “Dobbiamo chiederci se adesso non sarebbe meglio predicare di meno e dialogare di più”. E conclude: “Auspichiamo che in futuro non si arrivi a una pastorale sterilizzata, in cui ogni contatto e ogni accompagnamento di minori da parte di sacerdoti siano visti con diffidenza. Un’ossessiva paura di abusi sessuali non porterebbe a un sano rapporto con il corpo e la sessualità, ma a nuovi blocchi psicologici”. Infine, l’analisi di don De Maio improntata sulla necessità di una nuova formazione per i giovani sacerdoti: “I recenti scandali ci hanno finalmente costretto a porci un altro problema: quello della formazione e dell’accompagnamento dei giovani sacerdoti, usciti da quella campana di vetro che è ancora il seminario. Quale accompagnamento viene fatto alla vita pastorale? Spesso un giovane prete viene lasciato solo, magari già con la responsabilità di una parrocchia. Servirebbe, per il primo quinquennio almeno, un tutoraggio pastorale e spirituale discreto, amichevole, non certo ispettivo”. Aggiunge: “Bisogna ripensare a tutto il percorso formativo. A partire dalla scansione degli esami. Bisogna creare itinerari più personalizzati, e un ambiente in cui il seminarista adulto si senta accolto e aiutato anzitutto a capire sé stesso. Oserei dire che si dovrebbe pensare a un modello di formazione individuale, su misura per ogni giovane. Ci sono esperienze qua e là che hanno iniziato a considerare questo cambiamento, ma il modello è rimasto in genere ancora quello legato al passato”. Tra i documenti, la ricostruzione dei fatti più noti, dall’attualità ai casi meno recenti, e la “mappa” globale sullo scandalo della pedofilia all’interno della Chiesa. Dagli Stati Uniti, all’Irlanda, alla Germania, Belgio per giungere dei casi italiani.

Il Velino

Il dossier del mensile Jesus: