L’estate è un momento propizio per dare il primo posto all’ascolto della Parola di Dio. E’ quanto ha affermato questa mattina il Papa, prima di recitare la preghiera dell’Angelus dal balcone del cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il Santo Padre, trasferitosi nella residenza pontificia della cittadina laziale per un periodo di riposo e preghiera, ha sottolineato che l’uomo ha bisogno prima di tutto di Dio. L’estate è un tempo in cui sono chiuse le scuole e in cui si concentra la maggior parte delle ferie. Anche le attività pastorali delle parrocchie sono ridotte ma è un periodo propizio, ha ricordato il Papa, per rinsaldare l’incontro con la Parola di Dio. “E’ dunque un momento favorevole per dare il primo posto a ciò che effettivamente è più importante nella vita, vale a dire l’ascolto della Parola del Signore. Ce lo ricorda anche il Vangelo di questa domenica, con il celebre episodio della visita di Gesù a casa di Marta e Maria, narrato da San Luca”. Nel passo evangelico Marta è indaffarata e impegnata nel riordinare la casa. Maria, rapita dalla presenza di Gesù, si mette invece ai suoi piedi e lo ascolta. Marta si lamenta per l’atteggiamento della sorella che non la aiuta. Ma Gesù le risponde: ““Marta, Marta – e questo nome ripetuto esprime l’affetto –, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta””. La parola di Cristo, ha spiegato il Papa, è chiarissima: “Nessun disprezzo per la vita attiva, né tanto meno per la generosa ospitalità; ma un richiamo netto al fatto che l’unica cosa veramente necessaria è un’altra: ascoltare la Parola del Signore; e il Signore in quel momento è lì, presente nella Persona di Gesù! Tutto il resto passerà e ci sarà tolto, ma la Parola di Dio è eterna e dà senso al nostro agire quotidiano”. La pagina evangelica della visita di Gesù a casa di Marta e Maria, ha aggiunto il Santo Padre, è particolarmente intonata al tempo delle ferie “perché richiama il fatto che la persona umana deve sì lavorare, impegnarsi nelle occupazioni domestiche e professionali, ma ha bisogno prima di tutto di Dio, che è luce interiore di Amore e di Verità”. L’agire umano deve essere dotato di senso altrimenti ogni attività viene svuotata dal suo autentico significato: “Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato. E chi ci dà l’Amore e la Verità, se non Gesù Cristo? Impariamo dunque, fratelli, ad aiutarci gli uni gli altri, a collaborare, ma prima ancora a scegliere insieme la parte migliore, che è e sarà sempre il nostro bene più grande”. Rivolgendosi infine ai fedeli di lingua tedesca il Papa ha sottolineato che “chi ospita Dio e lo farà entrare nella sua vita, riceverà ricchi doni”. “Il Signore vuole venire da noi ed offrirci la sua Parola viva, la sua presenza e la sua amicizia”. “Non chiudiamoci – ha concluso il Santo Padre – all’offerta dell’amore di Dio, ma lasciamo che lui ci trasformi per poter collaborare al suo Regno della pace e della giustizia”.
Radio Vaticana