venerdì 3 settembre 2010

Il Papa: giovani costruite la vostra casa sulla roccia. Cristo il vero Amico con cui condividere il cammino della vita. La Chiesa conta su di voi!

“In un momento in cui l’Europa ha grande bisogno di ritrovare le sue radici cristiane, ci siamo dati appuntamento a Madrid. Vi invito a questo evento così importante per la Chiesa in Europa e per la Chiesa universale. E vorrei che tutti i giovani potessero vivere questa esperienza, che può essere decisiva per la vita: l’esperienza del Signore Gesù risorto e vivo e del suo amore per ciascuno di noi”. E’ l’invito ai giovani con cui Benedetto XVI apre il suo Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011 sul tema "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (cfr Col 2,7), diffuso questa mattina dalla Santa Sede. “In ogni epoca, anche ai nostri giorni, numerosi giovani sentono il profondo desiderio che le relazioni tra le persone siano vissute nella verità e nella solidarietà. Molti – afferma Benedetto XVI - manifestano l’aspirazione a costruire rapporti autentici di amicizia, a conoscere il vero amore, a fondare una famiglia unita, a raggiungere una stabilità personale e una reale sicurezza, che possano garantire un futuro sereno e felice”. “Certamente, ricordando la mia giovinezza, - scrive il Papa - che stabilità e sicurezza non sono le questioni che occupano di più la mente dei giovani. Sì, la domanda del posto di lavoro e con ciò quella di avere un terreno sicuro sotto i piedi è un problema grande e pressante. Ma allo stesso tempo la gioventù rimane comunque l’età in cui si è alla ricerca della vita più grande". Ma “se penso ai miei anni di allora: semplicemente non volevamo perderci nella normalità della vita borghese. Volevamo ciò che è grande, nuovo. Volevamo trovare la vita stessa nella sua vastità e bellezza”. "È parte dell’essere giovane desiderare qualcosa di più della quotidianità regolare di un impiego sicuro e sentire l’anelito per ciò che è realmente grande. L’uomo è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui”. E “credo che,questo impulso di andare oltre all’abituale ci sia in ogni generazione”. “L’uomo – sottolinea il Papa – è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente”. “Dio è vita: per questo ogni creatura tende alla vita. In modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace. Allora comprendiamo che è un controsenso pretendere di eliminare Dio per far vivere l’uomo. Dio è la sorgente della vita; eliminarlo equivale a separarsi da questa fonte e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia”. “La cultura attuale, in alcune aree del mondo, soprattutto in Occidente, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza alcuna rilevanza nella vita sociale” continua il Messaggio che ricordando come “l’insieme dei valori che sono alla base della società proviene dal Vangelo” denuncia “una sorta di ‘eclissi di Dio’, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda”. Da qui l’invito del Pontefice ai giovani a “intensificare il cammino di fede in Dio” poiché “è vitale avere delle radici, della basi solide! E questo è particolarmente vero oggi, quando molti non hanno punti di riferimento stabili per costruire la loro vita, diventando così profondamente insicuri. Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del momento. Voi giovani – scrive il Papa - avete il diritto di ricevere dalle generazioni che vi precedono punti fermi per fare le vostre scelte e costruire la vostra vita, come una giovane pianta ha bisogno di un solido sostegno finché crescono le radici, per diventare, poi, un albero robusto, capace di portare frutto”. Costruire la propria vita “sulla roccia”, riponendo “fiducia in Dio”, “nei genitori e nella famiglia”, rifiutando “le proposte più facili, ingannevoli” che “non danno serenità e gioia”. Benedetto XVI spiega ai giovani come “dare senso e direzione alla vita”: “Costruite la vostra casa sulla roccia. Cercate tutti i giorni di seguire la Parola di Cristo. Sentitelo come il vero Amico con cui condividere il cammino della vostra vita. Con Lui accanto sarete capaci di affrontare con coraggio e speranza le difficoltà, i problemi, anche le delusioni e le sconfitte. Vi vengono presentate continuamente proposte più facili, ma voi stessi vi accorgete che si rivelano ingannevoli, non vi danno serenità e gioia. Solo la Parola di Dio ci indica la via autentica. Non credete a coloro che vi dicono che non avete bisogno degli altri per costruire la vostra vita! Appoggiatevi, invece, alla fede dei vostri cari, alla fede della Chiesa”. Il Pontefice mette in guardia i giovani sulla “forte corrente di pensiero laicista che vuole emarginare Dio dalla vita delle persone e della società, prospettando un ‘paradiso’ senza di Lui” e ricorda loro che un “mondo senza Dio diventa un inferno” dove prevalgono “egoismi, divisioni nelle famiglie, odio tra le persone e tra i popoli, mancanza di amore, di gioia e di speranza. Al contrario, là dove le persone e i popoli accolgono la presenza di Dio, si costruisce concretamente la civiltà dell’amore”. Davanti alle “tante immagini di Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono la sua grandezza, la singolarità della Sua persona, imparate a vedere, a incontrare Cristo nell’Eucaristia, nella Penitenza, riconoscete e servite Gesù anche nei poveri, nei malati, nei fratelli che sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto”. Benedetto XVI non manca di esortare i giovani ad essere testimoni, invitandoli a “coltivare un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede”. “La fede – scrive il Papa - è nata dal dialogo con Lui, è legata alla fede della Chiesa: non siamo credenti isolati, ma, mediante il Battesimo, siamo membri di questa grande famiglia. Nell’era della globalizzazione, siate testimoni della speranza cristiana nel mondo intero: sono molti coloro che desiderano ricevere questa speranza...Anche voi, se crederete, se saprete vivere e testimoniare la vostra fede ogni giorno, diventerete strumento per far ritrovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della vita, che nasce dall’incontro con Cristo!”. “La scelta di credere in Cristo e di seguirlo non è facile – avverte il Pontefice - è ostacolata dalle nostre infedeltà personali. Non lasciatevi scoraggiare, cercate il sostegno della Comunità cristiana, il sostegno della Chiesa! Cari giovani, la Chiesa conta su di voi! Ha bisogno della vostra fede viva, della vostra carità creativa e del dinamismo della vostra speranza. La vostra presenza rinnova la Chiesa e le dona nuovo slancio. Per questo le GMG sono una grazia non solo per voi, ma per tutto il popolo di Dio”.

SIR, Apcom