venerdì 15 ottobre 2010

Mons. Franceschini: quello di mons. Padovese un omicidio premeditato. Un'attenzione particolare merita la gente di Turchia e chi ha versato il sangue

Ai lavori del Sinodo, ieri pomeriggio, durante la settima Congregazione generale è risuonata alta la voce di mons. Ruggero Franceschini, presidente della Conferenza Episcopale turca e amministratore apostolico del Vicariato di Anatolia, retto fino al momento del suo omicidio, lo scorso 3 giugno, da mons. Luigi Padovese (nella foto con Benedetto XVI). A questo riguardo, ha detto mons. Franceschini “voglio cancellare le insopportabili calunnie fatte circolare dagli stessi organizzatori del delitto. Perché di questo si tratta: omicidio premeditato, dagli stessi poteri occulti che il povero Luigi aveva, pochi mesi prima, indicato come responsabili dell'assassinio di don Andrea Santoro, del giornalista armeno Dink e dei quattro protestanti di Malatya; cioè un’oscura trama di complicità tra ultranazionalisti e fanatici religiosi, esperti in strategia della tensione”. “La situazione pastorale e amministrativa del Vicariato dell' Anatolia è grave – ha lamentato il presidente dei vescovi turchi - I motivi sono le divisioni all'interno della comunità cristiana, già fragile di per sé; la gestione dell’economia di tutto il Vicariato e la gravissima scarsità di personale missionario”. “Alla Chiesa chiediamo quello che ora ci manca: un Pastore, qualcuno che lo aiuti, i mezzi per farlo, e tutto questo con ragionevole urgenza. Siamo una Chiesa antichissima, tanto povera quanto ricca di una tradizione che solo Gerusalemme e Roma possono vantare. Non cominceremo certo adesso a lamentarci o piangere miseria, non è nostro uso, e lungi da noi anche solo il pensiero di rivendicare un'attenzione particolare per via dell'uccisione del Presidente della nostra Conferenza Episcopale; ma certo – ha concluso il religioso - un'attenzione particolare merita la nostra gente e chi ha versato il sangue. Perdonate lo sfogo: vi preghiamo di condividere con noi questa situazione che può essere superata, a breve, almeno in due aspetti: la nomina di un nuovo pastore e un sostegno economico”.

SIR