mercoledì 17 novembre 2010

Il Papa ai fedeli della Basilicata: ancora profonde e vive le ferite del terremoto del 1980. Dalla Chiesa la luce della speranza del Cristo risorto

“Le ferite” del terremoto che il 23 novembre 1980 colpì la Basilicata “sono ancora profonde e vive nella mente e nel cuore di queste care popolazioni”: lo ha detto il Papa rivolgendo “un cordiale benvenuto” ai pellegrini italiani questa mattina in Piazza San Pietro per l'Udienza generale. “In particolare – ha detto Benedetto XVI – saluto i fedeli della Basilicata qui convenuti con i loro vescovi, i sacerdoti e le Autorità civili e militari, in occasione del trentesimo anniversario del devastante sisma”. Nel ricordare come allora “a livello locale ciascuno si è impegnato, per parte sua, in quegli gli interventi”, mentre “da tante parti d’Italia sono giunti aiuti generosi”, il Pontefice ha voluto sottolineare l’opera svolta dalla Chiesa, “che ha saputo offrire, oltre al soccorso materiale – ha detto -, la luce della speranza del Cristo Risorto, in un momento di sconforto e di buio”. "Auspico - ha concluso - che l’odierno incontro, anche nel ricordo della visita paterna compiuta in quei giorni dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, ravvivi nel popolo cristiano il dono della fede e la gioia di condividerla nella grande famiglia della Chiesa". Circa 4.500 erano i partecipanti al pellegrinaggio dalla Basilicata nel 30° anniversario del sisma del 23 novembre 1980 che colpì la regione e la vicina Campania, provocando la morte di duemila persone. Vescovi, sindaci e fedeli della Basilicata erano presenti all'Udienza del Papa per testimoniare la gratitudine del popolo lucano per la vicinanza della Sede Apostolica alle popolazioni colpite dal terremoto. Prima dell’incontro con Benedetto XVI i pellegrini lucani si sono riuniti alle 7.30 nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina, in Via della Conciliazione, per la Messa concelebrata dai loro vescovi.

La Gazzetta del Mezzogiorno.it