AsiaNews
martedì 21 dicembre 2010
Mons. Twal: al Sinodo per il Medio Oriente abbiamo potuto mettere il dito su piaghe e paure ma anche esprimere attese e speranze. Grazie al Papa
Il Patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, ha presentato oggi il messaggio di Natale, ripercorrendo alcuni degli eventi che hanno segnato il 2010 in Medio Oriente. Un ringraziamento a Benedetto XVI per il Sinodo per il Medio Oriente, soddisfazione per il numero record di pellegrini in Terra Santa e per la ripresa dei colloqui tra Santa Sede e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), per l'Accordo di base del 2000, ma anche ''grande preoccupazione'' per l'incendio che ha devastato alcune zone di Haifa e ''sofferenza'' per il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l'Autorità Palestinese. Durante i lavori del Sinodo, scrive il Patriarca, ''abbiamo potuto mettere il dito sulle nostre piaghe e sulle nostre paure, ma allo stesso tempo anche esprimere le nostre attese e le nostre speranze. Il Sinodo ha invitato i cristiani del Medio Oriente a vivere da buoni credenti e da buoni cittadini. La fede, lungi dall'allontanarci dalla vita pubblica, dovrebbe renderci tutti più coinvolti nell'edificazione delle nostre rispettive società, sia nei paesi arabi che in Israele''. Il Patriarca Twal ha definito importante la condanna da parte dei Padri sinodali di ''violenza, fondamentalismo religioso, antisemitismo, antigiudaismo, anti-cristianesimo e islamofobia''. Un segnale confortante è rappresentato dal flusso record dei pellegrini, il cui numero, prosegue il messaggio, ''potrebbe aumentare fino a raggiungere i 3.400.000 visitatori'' nel 2010. Un elemento che ''riflette in modo significativo la dimensione universale di Gerusalemme, di Betlemme, di Nazareth, la buona accoglienza riservata ai pellegrini dal nostro popolo e dalle nostre Chiese e il lavoro di qualità svolto dai Ministeri del Turismo in Israele e in Palestina''. Sul piano delle relazioni con le autorità israeliane e palestinesi Twal, sottolinea ''il miglioramento riguardante le procedure per l'ottenimento del visto per i religiosi, i seminaristi e i volontari''; prega per il successo dei colloqui tra la Santa Sede e l'Olp, che ''riguardano principalmente la libertà religiosa e la legislazione in materia fiscale'' e di quelli già in corso tra Santa Sede e Israele. Ci sono però motivi di sofferenza, e il Patriarca latino cita in particolare ''il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l'Autorità palestinese''. ''Questo fallimento non ci può però lasciare nella disperazione. Continuiamo a credere che in entrambe le parti in conflitto e così pure all'interno della comunità internazionale ci siano uomini di buona volontà, che si prodigheranno per unire le loro energie e il loro impegno per la pace''. Twal sottolinea, parlando dell'incendio di Haifa, ''triste evento'', un fatto positivo: ''Il fatto che l'Autorità palestinese abbia messo a disposizione le squadre di pompieri è stato poi un gesto molto significativo. Può rappresentare l'inizio di una fruttuosa collaborazione che speriamo possa continuare in condizioni favorevoli, quando la pace così desiderata regnerà su questa terra martoriata''. Un pensiero finale il patriarca lo rivolge ai fedeli palestinesi della diaspora in America latina, da lui visitati in novembre, e al massacro dei cristiani di Baghdad nella cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso: ''queste vittime innocenti si aggiungono alle migliaia di vittime del fondamentalismo e della violenza, piaghe che stanno affliggendo l'Iraq''.