''Noi continuiamo a scoprire le caratteristiche specifiche di Papa Benedetto XVI nella direzione della comunicazione - ha spiegato il gesuita -. Vi era l'idea che fosse un Papa non comunicativo, rispetto al suo grande predecessore. In realtà, sta trovando delle formule che sono sue, caratteristiche, ma nuove - anche da parte di un Papa - per comunicare il messaggio''. ''Pensiamo - ha proseguito padre Lombardi - allo stesso libro 'Gesù di Nazareth' di cui stiamo attendendo il secondo volume e di cui poi speriamo di avere il completamento con un terzo volume: un libro di carattere teologico-spirituale, scritto personalmente da un Papa teologo è anch'esso una grande novità di questo Pontificato, come lo è anche il libro-intervista. Questo mostra certamente la riflessione e la ricerca da parte del Papa di trovare le vie adatte e consone, anche, alla sua personalità comunicativa. Vorrei aggiungere anche le altre forme classiche della sua comunicazione, che sono le omelie, le catechesi o i grandi discorsi. Le omelie, in particolare, qualificano il servizio di questo Papa come un grande contributo alla sintesi fra teologia e spiritualità per la Chiesa di oggi: è un maestro di omiletica per la Chiesa intera''. Tra le novità di quest’anno, Lombardi mette in rilievo in particolare la costituzione del Pontificio Consiflio per la promozione della Nuova evangelizzazione, che se "è stata forse una sorpresa", è un messaggio "molto chiaro: il messaggio della priorità dell’annuncio, dell’annuncio del Vangelo, nella missione della Chiesa anche in situazioni difficili". Quanto alle persecuzioni, "di solito, pensando alle difficoltà dei cristiani, guardiamo principalmente al Medio Oriente – ha osservato Lombardi – però è vero, purtroppo, che anche in tante altre regioni del mondo ci sono problemi". A tale proposito, ricordando che "il termine 'cristianofobia' è stato usato per la prima volta dal Papa nel discorso alla Curia romana", il portavoce ha rilevato che "è qualcosa che riguarda anche i nostri Paesi e le nostre culture: questo tentativo di emarginare dalla vita pubblica, in particolare, i segni cristiani e le espressioni della vita cristiana". Insistere sul tema della libertà religiosa "è stato uno dei messaggi più significativi del Santo Padre durante il viaggio nel Regno Unito...in particolare nel discorso a Westminster Hall". Riguardo al Medio Oriente, padre Lombardi ha sottolineato come "purtroppo ci sono stati, anche dopo il Sinodo dello scorso ottobre, segni di violenza e di difficoltà per i cristiani come l’attentato alla chiesa di Baghdad". Ultimamente, poi, nuove violazioni si sono registrate "in India, nelle Filippine e in altre parti dell’Asia", ma, conclude padre Lombardi, "ciò che ci ha molto addolorato" specie "in questi ultimi mesi, sono i problemi posti alla libertà di religione, di coscienza dei cristiani in Cina".
Radio Vaticana, Asca, Avvenire