L'Unico
mercoledì 26 gennaio 2011
Francesco Ventorino: la verità ragionevole del matrimonio cristiano. La sfida notevole che Benedetto XVI ha lanciato nel discorso alla Rota romana
"È una sfida notevole quella che il Papa ha lanciato nel discorso ai prelati uditori del tribunale della Rota romana, tenuto lo scorso 22 gennaio. Partendo dalla premessa che 'il matrimonio celebrato dagli sposi, quello di cui si occupa la pastorale e quello messo a fuoco dalla dottrina canonica, sono una sola realtà naturale e salvificà, Benedetto XVI ha tratto la logica conseguenza che l'obiettivo immediato della preparazione al matrimonio, ritenuta sempre più essenziale alla validità stessa del gesto sacramentale, non è rivolgere alla coppia 'un messaggio ideologico', nè tanto meno imporre un 'modello culturale', quanto piuttosto 'promuovere la libera celebrazione di un vero matrimonio, la costituzione cioè di un vincolo di giustizia ed amore tra i coniugi, con le caratteristiche dell'unità ed indissolubilità, ordinato al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione della prole'". È quanto scrive Francesco Ventorino in un intervento pubblicato su L'Osservatore Romano. "È questo vincolo, infatti, che 'tra battezzati costituisce uno dei sacramenti della Nuova Alleanza'. Perchè questo si realizzi è necessario che i fidanzati vengano posti in grado di scoprire 'la verità di un'inclinazione naturale e di una capacità di impegnarsi che essi portano inscritte nel loro essere relazionale uomo-donna', dalla quale scaturisce la capacità e il diritto di quella donazione consensuale che si attualizza nel sacramento del matrimonio. La sfida - continua - è tutta qui: saper mostrare, all'interno di un itinerario pastorale, quanto nella concezione sacramentale e giuridica del matrimonio cristiano vengano comprese e portate a piena realizzazione le esigenze naturali dell'uomo e della donna, nonchè della relazione stessa che intendono stabilire tra di loro nella specificità dell'unione coniugale". "Con questo suggerimento metodologico - conclude Ventorino - Benedetto XVI si inserisce nella più nobile tradizione del pensiero cristiano. È noto, infatti, che Tommaso d'Aquino, per confermare la visione biblica dell'unione coniugale, adduce delle ragioni eminentemente 'laichè: 'Era giusto che nella prima costituzione delle cose la donna fosse formata dall'uomo, a differenza di quanto fu fatto per gli altri animali (...) affinchè l'uomo, sapendo che la donna è uscita da lui, l'amasse di più e le fosse unito indissolubilmente".