mercoledì 5 gennaio 2011

Il Papa: Dio si è fatto come voi bambino per dirvi che vi è sempre accanto e che ogni bambino porta il suo volto. Vi voglio bene e vi sono vicino

Un'ora e mezzo tra i bambini per portar loro alcuni doni e una parola di conforto. La visita di Benedetto XVI al Policlinico Gemelli è trascorsa così, salutato dall'affetto dei pazienti dell'ospedale e, soprattutto, dai gesti spontanei dei bambini ricoverari nei reparti pediatrici ai quali ha voluto esser vicino per dar loro ''la forza nell'affrontare la malattia''.
''Voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell'affrontare la malattia'', ha detto il Santo Padre ai piccoli degenti. E ha proseguito: ''Grazie a voi che mi avete accolto'', ma ''vorrei ringraziare i vostri genitori, i parenti, i Dirigenti e tutto il personale del Policlinico, che con competenza e carità si prendono cura della sofferenza umana; in particolare vorrei ringraziare l'equipe di questo reparto di Pediatria e del Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Benedico le persone, l'impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l'amore verso i più piccoli e i più bisognosi''. ''Ho voluto venire a trovarvi anche per fare un po’ come i Magi. Come avete fatto voi, i Magi portarono a Gesù dei doni - oro, incenso e mirra - per manifestargli adorazione e affetto. Oggi vi ho portato anch’io qualche regalo, proprio perché sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l’affetto del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo che il più grande regalo lo ha fatto Dio a ciascuno di noi".
''Guardiamo nella grotta di Betlemme, nel presepe, chi vediamo? Chi incontriamo? C'è Maria, c'è Giuseppe, ma soprattutto - ha detto ancora il Pontefice ai piccoli pazienti - c'è un bambino, piccolo, bisognoso di attenzione, di cure, di amore: quel bambino è Gesù, quel bambino è Dio stesso che ha voluto venire sulla terra per mostrarci quanto ci vuole bene, è Dio che si è fatto come voi bambino per dirvi che vi è sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto''. Quindi, ha voluto rivolgere un saluto a tutto il personale e a tutti i degenti dell’ospedale romano gestito dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha anche sede una facoltà di medicina. Il Papa ha poi concluso affermando: “Incoraggio le diverse iniziative di bene e di volontariato, come pure le istituzioni che qualificano l’impegno al servizio della vita, penso in particolare, in questa circostanza, all’Istituto Scientifico Internazionale ‘Paolo VI’, finalizzato a promuovere la procreazione responsabile”.
Il Papa è giunto al policlinico Gemelli alle 17.15. Ad attendere Benedetto XVI, tra gli altri, il cardinale Agostino Vallini, vicario per la diocesi di Roma, e il rettore dell'università Cattolica, Lorenzo Ornaghi. Numerosi medici, pazienti e loro familiari hanno salutato il Papa con un applauso. Il Papa al suo arrivo è stato accolto dal Magnifico rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenzo Ornaghi e dal nuovo direttore amministrativo, Marco Elefanti.
Insieme a loro l'assistente ecclesiastico generale dell'ateneo mons. Sergio Lanza, il direttore del Policlino, Cesare Catananzi, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Rocco Bellantone e il direttore della sede di Roma della Cattolica, Giancarlo Furnari. Subito dopo, il Papa è salito in ascensore al quinto piano, al Reparto di Pediatria, dove è entrato in ognuna delle stanze dei piccoli pazienti ospitati, entrando infine anche nel Reparto di Terapia intensiva per l'assistenza neonatale, dove ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alle mamme e ai papà che stazionano nei corridoi in attesa di notizie, sempre accompagnato dal prof. Costantino Romagnoli, direttore del Dipartimento, che gli ha mostrato anche i locali del nuovo Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Papa Ratzinger è poi salito in ascensore al settimo piano, per una breve visita all'ambulatorio dell'Istituto Scientifico Internazionale "Paolo VI" per la ricerca, la diagnosi e la terapia della sterilità coniugale, dove è stato accolto dal direttore, prof. Riccardo Marana. "Una visita toccante - ha detto la madre di un bambino ricoverato nella struttura - la benedizione del Papa ci dà coraggio e forza". Costantino Romagnoli ha invece raccontato che il "Papa si è soffermato e ha chiesto notizie su ogni bambino. Davanti alle incubatrici dei neonati prematuri - ha aggiunto - si è commosso, perché li ha visti infinitamente deboli". Il direttore del Gemelli Catananti ha sottolineato: "Il Papa ci ha rivolto parole di sostegno e di incoraggiamento per l'impegno che tutto il personale ogni giorno profonde nella cura dei malati".

Asca, SIR, Adnkronos