''Voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell'affrontare la malattia'', ha detto il Santo Padre ai piccoli degenti. E ha proseguito: ''Grazie a voi che mi avete accolto'', ma ''vorrei ringraziare i vostri genitori, i parenti, i Dirigenti e tutto il personale del Policlinico, che con competenza e carità si prendono cura della sofferenza umana; in particolare vorrei ringraziare l'equipe di questo reparto di Pediatria e del Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Benedico le persone, l'impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l'amore verso i più piccoli e i più bisognosi''. ''Ho voluto venire a trovarvi anche per fare un po’ come i Magi. Come avete fatto voi, i Magi portarono a Gesù dei doni - oro, incenso e mirra - per manifestargli adorazione e affetto. Oggi vi ho portato anch’io qualche regalo, proprio perché sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l’affetto del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo che il più grande regalo lo ha fatto Dio a ciascuno di noi".
''Guardiamo nella grotta di Betlemme, nel presepe, chi vediamo? Chi incontriamo? C'è Maria, c'è Giuseppe, ma soprattutto - ha detto ancora il Pontefice ai piccoli pazienti - c'è un bambino, piccolo, bisognoso di attenzione, di cure, di amore: quel bambino è Gesù, quel bambino è Dio stesso che ha voluto venire sulla terra per mostrarci quanto ci vuole bene, è Dio che si è fatto come voi bambino per dirvi che vi è sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto''. Quindi, ha voluto rivolgere un saluto a tutto il personale e a tutti i degenti dell’ospedale romano gestito dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha anche sede una facoltà di medicina. Il Papa ha poi concluso affermando: “Incoraggio le diverse iniziative di bene e di volontariato, come pure le istituzioni che qualificano l’impegno al servizio della vita, penso in particolare, in questa circostanza, all’Istituto Scientifico Internazionale ‘Paolo VI’, finalizzato a promuovere la procreazione responsabile”.
Il Papa è giunto al policlinico Gemelli alle 17.15. Ad attendere Benedetto XVI, tra gli altri, il cardinale Agostino Vallini, vicario per la diocesi di Roma, e il rettore dell'università Cattolica, Lorenzo Ornaghi. Numerosi medici, pazienti e loro familiari hanno salutato il Papa con un applauso. Il Papa al suo arrivo è stato accolto dal Magnifico rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenzo Ornaghi e dal nuovo direttore amministrativo, Marco Elefanti.
Insieme a loro l'assistente ecclesiastico generale dell'ateneo mons. Sergio Lanza, il direttore del Policlino, Cesare Catananzi, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Rocco Bellantone e il direttore della sede di Roma della Cattolica, Giancarlo Furnari. Subito dopo, il Papa è salito in ascensore al quinto piano, al Reparto di Pediatria, dove è entrato in ognuna delle stanze dei piccoli pazienti ospitati, entrando infine anche nel Reparto di Terapia intensiva per l'assistenza neonatale, dove ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alle mamme e ai papà che stazionano nei corridoi in attesa di notizie, sempre accompagnato dal prof. Costantino Romagnoli, direttore del Dipartimento, che gli ha mostrato anche i locali del nuovo Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Papa Ratzinger è poi salito in ascensore al settimo piano, per una breve visita all'ambulatorio dell'Istituto Scientifico Internazionale "Paolo VI" per la ricerca, la diagnosi e la terapia della sterilità coniugale, dove è stato accolto dal direttore, prof. Riccardo Marana. "Una visita toccante - ha detto la madre di un bambino ricoverato nella struttura - la benedizione del Papa ci dà coraggio e forza". Costantino Romagnoli ha invece raccontato che il "Papa si è soffermato e ha chiesto notizie su ogni bambino. Davanti alle incubatrici dei neonati prematuri - ha aggiunto - si è commosso, perché li ha visti infinitamente deboli". Il direttore del Gemelli Catananti ha sottolineato: "Il Papa ci ha rivolto parole di sostegno e di incoraggiamento per l'impegno che tutto il personale ogni giorno profonde nella cura dei malati".
Insieme a loro l'assistente ecclesiastico generale dell'ateneo mons. Sergio Lanza, il direttore del Policlino, Cesare Catananzi, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Rocco Bellantone e il direttore della sede di Roma della Cattolica, Giancarlo Furnari. Subito dopo, il Papa è salito in ascensore al quinto piano, al Reparto di Pediatria, dove è entrato in ognuna delle stanze dei piccoli pazienti ospitati, entrando infine anche nel Reparto di Terapia intensiva per l'assistenza neonatale, dove ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alle mamme e ai papà che stazionano nei corridoi in attesa di notizie, sempre accompagnato dal prof. Costantino Romagnoli, direttore del Dipartimento, che gli ha mostrato anche i locali del nuovo Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Papa Ratzinger è poi salito in ascensore al settimo piano, per una breve visita all'ambulatorio dell'Istituto Scientifico Internazionale "Paolo VI" per la ricerca, la diagnosi e la terapia della sterilità coniugale, dove è stato accolto dal direttore, prof. Riccardo Marana. "Una visita toccante - ha detto la madre di un bambino ricoverato nella struttura - la benedizione del Papa ci dà coraggio e forza". Costantino Romagnoli ha invece raccontato che il "Papa si è soffermato e ha chiesto notizie su ogni bambino. Davanti alle incubatrici dei neonati prematuri - ha aggiunto - si è commosso, perché li ha visti infinitamente deboli". Il direttore del Gemelli Catananti ha sottolineato: "Il Papa ci ha rivolto parole di sostegno e di incoraggiamento per l'impegno che tutto il personale ogni giorno profonde nella cura dei malati".
Asca, SIR, Adnkronos
VISITA AL POLICLINICO "AGOSTINO GEMELLI" DI ROMA IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA - il testo integrale del discorso del Papa