Nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si concluderà martedì, Benedetto XVI ha sottolineato questa mattina alla recita dell’Angelus, dalla finestra del suo studio privato, che “il serio impegno di conversione” conduce la Chiesa alla piena unità. E' “molto significativo”, ha detto il Papa, che il tema “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera” sia stato proposto dalle Chiese e Comunità cristiane di Gerusalemme, “riunite in spirito ecumenico”. “Sappiamo quante prove debbono affrontare i fratelli e le sorelle della Terra Santa e del Medio Oriente. Il loro servizio è dunque ancora più prezioso, avvalorato da una testimonianza che, in certi casi, è arrivata fino al sacrificio della vita. Perciò, mentre accogliamo con gioia gli spunti di riflessione offerti dalle Comunità che vivono a Gerusalemme, ci stringiamo intorno ad esse, e questo diventa per tutti un ulteriore fattore di comunione”. Benedetto XVI ha sottolineato poi che anche oggi, per essere nel mondo “segno e strumento di intima unione con Dio e di unità tra gli uomini”, i cristiani devono fondare la loro vita su quattro cardini: “La vita sul fondamento della fede degli Apostoli Parola di Dio trasmessa nella viva Tradizione della Chiesa, la comunione fraterna, l’Eucaristia e la preghiera. Solo in questo modo, rimanendo saldamente unita a Cristo, la Chiesa può compiere efficacemente la sua missione, malgrado i limiti e le mancanze dei suoi membri, malgrado le divisioni”. Divisioni, ha osservato il Santo Padre , che già l’apostolo Paolo dovette affrontare nella comunità di Corinto, come ricorda la seconda Lettera biblica di questa domenica: “Vi esorto, fratelli – scrive San Paolo – ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire”. “L’Apostolo, infatti, aveva saputo che nella comunità cristiana di Corinto erano nate discordie e divisioni; perciò, con grande fermezza, aggiunge: “E’ forse diviso il Cristo?”. Così dicendo, egli afferma che ogni divisione nella Chiesa è un’offesa a Cristo; e, al tempo stesso, che è sempre in Lui, unico Capo e Signore, che possiamo ritrovarci uniti, per la forza inesauribile della sua grazia”. Il Papa ha infine ricordato che è sempre attuale il richiamo del Vangelo alla conversione “perché il regno dei cieli è vicino”: “Il serio impegno di conversione a Cristo è la via che conduce la Chiesa, con i tempi che Dio dispone, alla piena unità visibile”. "Ne sono un segno gli incontri ecumenici che in questi giorni si moltiplicano in tutto il mondo. Qui a Roma, oltre ad essere presenti varie delegazioni ecumeniche, inizierà domani una sessione di incontro della Commissione per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Antiche Chiese Orientali. E dopodomani concluderemo la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani con la solenne celebrazione dei Vespri nella festa della Conversione di San Paolo. Ci accompagni sempre - ha concluso il Papa -, in questo cammino, la Vergine Maria, Madre della Chiesa".