Prima di recitare la preghiera dell'Angelus, al termine della Messa nella Basilica Vaticana, rivolgendosi ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Pontefice ha poi ricordato che la venuta e l’adorazione dei Magi sono “il primo segno della singolare identità del figlio di Dio, che è anche figlio della Vergine Maria”. “Da allora cominciò a propagarsi la domanda che accompagnerà tutta la vita di Cristo, e che in vari modi attraversa i secoli: chi è questo Gesù?”, ha aggiunto, sottolineando che “è la domanda che la Chiesa vuole suscitare nel cuore di tutti gli uomini: chi è Gesù? Questa è l'ansia spirituale che spinge la sua missione: far conoscere Gesù, il suo Vangelo, perchè ogni uomo possa scoprire sul suo volto umano il volto di Dio, e venire illuminato dal suo mistero d'amore''. Lo ha detto il Papa Benedetto XVI ha affermato che l'odierna Solennità ''preannuncia l'apertura universale della Chiesa, la sua chiamata ad evangelizzare tutte le genti. Ma l'Epifania ci dice anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola''. ''I cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Devono risplendere come figli della luce, per attirare tutti alla bellezza del Regno di Dio. E a quanti cercano la verità, devono offrire la Parola di Dio, che conduce a riconoscere in Gesù il vero Dio e la vita eterna''. ''Ancora una volta, sentiamo in noi - ha detto - una profonda riconoscenza per Maria, la Madre di Gesù, l'immagine perfetta della Chiesa che dona al mondo la luce di Cristo: è la Stella dell'evangelizzazione...luce per ogni uomo e per tutti i popoli''.