venerdì 11 febbraio 2011

Beata Vergine di Lourdes, XIX Giornata Mondiale del Malato. Il Magistero del Papa: viviamo una gioia che non dimentica la sofferenza, la comprende

Oggi è la memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes e XIX Giornata Mondiale del Malato. Nella sua prima Enciclica, "Deus Caritas est", Papa Benedetto XVI parla dell’amore che si dona e che attinge da Dio; e parla dell’azione umanitaria e spirituale della Chiesa nei confronti dei malati, come tratto che caratterizza la comunità ecclesiale, soffermandosi sulla valenza comunitaria e istituzionale della mano tesa ai sofferenti nella storia della Chiesa. Nella seconda Enciclica, "Spe Salvi", Benedetto XVI, parlando più in generale dell’uomo, chiarisce che “la misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente”. Sono punti fermi nel Pontificato del Papa, che ha celebrato i 150 anni delle apparizioni della Vergine a Lourdes, recandosi nel Santuario dedicato per eccellenza alla sofferenza nel 2008. Per l’occasione, il Papa aveva concesso l’indulgenza plenaria e nel relativo Decreto della Penitenzieria Apostolica si legge che “l’innumerevole serie di prodigi” riguardo alla salute del corpo e dello spirito avvenuti a Lourdes per intercessione della Vergine Maria, dimostra “con evidenza che il fine integrale dell’uomo è il bene di tutta la persona, qui sulla terra e soprattutto nell’eternità della salvezza”.
Concludendo il viaggio apostolico in Francia che lo ha portato alla Grotta dove la Madonna è apparsa a Bernadette Soubirous, il Papa dice: "Il Papa aveva il dovere di venire a Lourdes per celebrarvi il 150.mo delle apparizioni. Davanti alla Grotta di Massabielle ho pregato per tutti voi. Ho pregato per la Chiesa. Ho pregato per la Francia e per il mondo" (Cerimonia di congedo all'aeroporto di Tarbes-Lourdes-Pyrénées, 15 settembre 2008).
“Lourdes è come una luce nell’oscurità del nostro brancolare verso Dio – afferma Benedetto XVI pellegrino alla Grotta della Vergine Maria”. “Maria – aggiunge – vi ha aperto una porta verso un aldilà che ci interroga e ci seduce”. E il Papa “per tre giorni si è messo alla sua scuola”. Una “scuola” che in particolare si rinnova ogni anno nel giorno della Memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. Nell'odierna festa dell’anno scorso il Papa ricorda che Maria, Salute dei malati, “ha sempre mostrato, nell’accompagnare il cammino della Chiesa, una speciale sollecitudine per i sofferenti”, come “danno testimonianza le migliaia di persone che si recano nei santuari mariani per invocare la Madre di Cristo e trovano in Lei forza e sollievo”: “Noi viviamo una gioia che non dimentica la sofferenza, anzi la comprende. In questo modo i malati e tutti i sofferenti sono nella Chiesa non solo destinatari di attenzione e di cura, ma prima ancora e soprattutto sono protagonisti del pellegrinaggio della fede e della speranza” (11 febbraio 2010, XVIII Giornata Mondiale del Malato).
E quindi, il Papa si sofferma sul “Magnificat”, il canto della Vergine, di cui ognuno può scoprire la ricchezza nel proprio vissuto: “Il Magnificat non è il canto di coloro ai quali arride la fortuna, che hanno sempre 'il vento in poppa'; è piuttosto il ringraziamento di chi conosce i drammi della vita, ma confida nell’opera redentrice di Dio. È un canto che esprime la fede provata di generazioni di uomini e donne che hanno posto in Dio la loro speranza e si sono impegnati in prima persona, come Maria, per essere di aiuto ai fratelli nel bisogno” (11 febbraio 2010, XVIII Giornata Mondiale del Malato).
Infine, in questo brevissimo excursus tra le citazioni di Benedetto XVI, anche se ve ne sarebbero ancora tante altre, arriviamo a domenica scorsa in cui il Papa all’Angelus parla del tema della Giornata mondiale del Malato 2011 che si celebra oggi, memoria della Beata Vergine di Lourdes: “Esorto, pertanto tutti gli operatori sanitari a riconoscere nell’ammalato non solo un corpo segnato dalla fragilità, ma prima di tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e offrire risposte adeguate e competenti”.E’ un’occasione – dice il Papa – “per accrescere la sensibilità delle comunità ecclesiali e della società civile verso chi soffre nel fisico” (Angelus, 6 febbraio 2011).

Radio Vaticana