venerdì 18 marzo 2011

Il card. Ravasi: credenti e non credenti, pur nei loro propri volti, questi volti si incontrassero, questi volti parlassero, dialogassero tra di loro

Tre colloqui su ''Illuminismo, religioni e ragione comune'' segneranno il 24 e 25 marzo il lancio a Parigi del ''Cortile dei gentili'', la nuova ''iniziativa di scambio, dialogo e azioni comuni fra credenti e non credenti'', promossa su indicazione di Papa Benedetto XVI e affidata al Pontificio Consiglio della cultura. L'iniziativa, presentata questa mattina in Vaticano dal card. Gianfranco Ravasi, prende il nome dal vasto spazio un tempo dedicato nei pressi del tempio di Gerusalemme alla discussione fra ebrei e non ebrei, ''si pone come complementare al dialogo interreligioso sviluppato da molti decenni - spiega una nota del dicastero vaticano - e costituisce un impegno della Chiesa sul lungo termine che interesserà numerose persone nel mondo, credenti e non credenti''. L'obiettivo è ''contribuire a far sì che i grandi interrogativi dell'esistenza umana, soprattutto quelli di carattere spirituale, siano veramente presi in conto e dibattuti nelle nostre societa' grazie a una riflessione razionale comune''. La scelta per l'avvio del progetto è caduta su Parigi, ''città che contiene l'eredità dell'illuminismo''. I tre colloqui si svolgeranno alla presenza del presidente del Pontificio Consiglio della cultura, card. Gianfranco Ravasi, in tre luoghi simbolici dello spazio laico. Il pomeriggio del 24 marzo all'Unesco, con la partecipazione della direttrice generale Irina Bokova, ''perchè questo dialogo è fondamentalmente una questione culturale ed è internazionale''. All'incontro interverranno tra gli altri Giuliano Amato, già presidente del Consiglio italiano, e Jean Vanier, fondatore de L'Arche. Il mattino del 25 marzo sarà l'Universitè Sorbonne ad ospitare l'incontro, ''perchè la realizzazione di questo dialogo deve essere favorita dalle esigenze e dagli apporti del dibattito universitario''. Tra i relatori Patrick Gerard, rettore d'Accademia e cancelliere delle università di Parigi, e il filosofo Jean-Luc Marion (Académie Francaise). Il pomeriggio dello stesso giorno appuntamento all'Institut de France, ''perchè sono interessati tutti gli ambiti del sapere e le discipline rappresentate nelle cinque Accademie''. Interverranno tra gli altri il cancelliere dell'Institut, Gabriel de Broglie, e Rémi Brague, membro dell'Académie des sciences morales et politiques. In serata si terrà al Collége des Bernardins una tavola rotonda conclusiva. La stessa sera si svolgerà anche un momento di festa sul sagrato della cattedrale di Notre-Dame. I partecipanti verranno accolti dal card. Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi. Un maxischermo sul sagrato trasmetterà un discorso del Papa sul senso e gli obiettivi dell'iniziativa. La cattedrale resterà aperta per chi vorrà pregare con la comunità di Taizè''. Dopo Parigi, altre città accoglieranno manifestazioni del ''Cortile dei gentili''. Tra queste Firenze, Tirana, Stoccolma, Praga, Berlino, Quebec, Mosca, Chicago e Washington.
Abbattere il muro di separazione tra credenti e non credenti: è questo, ha sottolineato il card. Ravasi, l’impegnativo e affascinante progetto proposto con il “Cortile dei Gentili”. Un’iniziativa, è stato ricordato, che ha come suo primo ideatore Benedetto XVI. Il presidente del dicastero della Cultura ha innanzitutto spiegato che il dialogo con i non credenti non vuole dar vita ad alcuna confusione, ma piuttosto ad uno spazio di autentico confronto: “E’ per far sì che, pur nelle identità specifiche i due cortili, il Cortile degli Ebrei e il Cortile dei Gentili, credenti e non credenti, pur nei loro propri volti, questi volti si incontrassero, questi volti parlassero, dialogassero tra di loro”. Il porporato ha quindi messo l’accento sulla grande disponibilità di molti atei e non credenti al confronto. Un atteggiamento che interroga e sfida i credenti: “Devo dire che io ho trovato veramente un grande interesse in molte di queste persone, e questo diventa anche per noi una provocazione – per noi credenti – ad avere lo stesso interesse, la stessa intensità”. L’evento di Parigi, ha aggiunto, non sarà un Congresso neutro, ma vi saranno anche testimonianze appassionate da cui si spera possano nascere risultati e convergenze. Del resto, ha rilevato, già oggi vi sono molti terreni di impegno comune tra credenti e non. Rispondendo, poi, alle domande dei giornalisti sulla sentenza della Corte di Strasburgo sul Crocifisso nelle scuole, il card. Ravasi ha affermato che l’umanità esprime la propria identità attraverso i simboli e questo vale sicuramente anche per la civiltà occidentale: “Nella città secolare dell’Occidente è fuori di dubbio che la presenza cristiana, come elemento fondante – anche se non lo si è voluto riconoscere, ma è un dato oggettivo, materiale – la presenza cristiana è assolutamente rilevante, decisiva. E’ un segno di civiltà, prima di tutto. Anche se tu non lo riconosci dal punto di vista teologico...Se noi perdiamo tutta questa grande eredità, noi corriamo un grande rischio: perdiamo il nostro volto. Nel dialogo, adesso, con l’Islam il problema fondamentale dell’Occidente è che è senza volto: non ha nessuna identità culturale”. L’ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, de Laboulaye, ha infine messo l’accento sui sentimenti con i quali i francesi aspettano questo evento: “La Francia è felice e lusingata di essere stata scelta per accogliere la prima manifestazione internazionale del ‘Cortile dei Gentili’. Il tema del dialogo tra la Chiesa e i rappresentanti del mondo intellettuale e culturale sulle problematiche fondamentali è sempre fonte di arricchimenti”.

Asca, Radio Vaticana