Questa mattina Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. "La liturgia della IV Domenica di Pasqua - ha spiegato il Papa - ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore. Il Vangelo di San Giovanni, al capitolo decimo, ci descrive i tratti peculiari del rapporto tra Cristo Pastore e il suo gregge, un rapporto talmente stretto che nessuno potrà mai rapire le pecore dalla sua mano. Esse, infatti, sono unite a Lui da un vincolo d'amore e di reciproca conoscenza, che garantisce loro il dono incommensurabile della vita eterna. Nello stesso tempo, l'atteggiamento del gregge verso il Buon Pastore, Cristo, è presentato dall'Evangelista con due verbi specifici: ascoltare e seguire. Questi termini designano le caratteristiche fondamentali di coloro che vivono la sequela del Signore". “L’ascolto della sua Parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio. Dall’ascolto deriva, quindi, il seguire Gesù: si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del Maestro, per viverli quotidianamente". "In questa domenica - ha detto il Papa - viene spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa e coloro che si stanno formando per diventare 'pastori'". “Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i vescovi – compreso il vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero". "Le vocazioni crescono e maturano nelle Chiese particolari, facilitate da contesti familiari sani e irrobustiti da spirito di fede, di carità e di pietà". "Una vocazione - ha spiegato il Papa citando il Messaggio scritto per l'occasione - si compie quando si esce dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un'altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa". "Anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale - ha sottolineato il Pontefice - è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata". “Gli uomini hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti".
Radio Vaticana, Agi
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI