martedì 4 ottobre 2011

Il Papa a Lamezia Terme e Serra San Bruno. Ultimi ritocchi a sei giorni dall'arrivo di Benedetto XVI. I doni della diocesi e la loro simbologia

Domenica, alle 10.00, nell’area “ex Sir” di Lamezia Terme, si terrà per tutta la Calabria uno degli appuntamenti più importanti del 2011, la Santa Messa presieduta da Papa Benedetto XVI. Gerardo Sacco, in collaborazione con la diocesi di Lamezia Terme e Ruggero Pegna, organizzatore dell’evento, ha progettato, oltre ad un’imponente Croce di metallo alta circa 18 metri, che sormonterà il presbiterio (foto), anche il contenitore in plexiglass che conterrà la stauroteca di Cortale posta alle spalle del trono papale. Per quest’opera, il maestro Sacco si è ispirato alla famosa Croce, presente nel monastero basiliano di Sant'Elia, di Cortale. La sua particolarissima forma richiama un torchio, che nella simbologia cristiana si identifica con il processo di redenzione. La realizzazione della struttura, è stata affidata alla ditta di Reggio Calabria Progetto5, di Santino Frascati. Dono personale dell’orafo a Benedetto XVI, sarà una Croce pettorale in argento e oro, smaltata interamente a mano, che richiama sempre la croce di Cortale. Su di essa è riportata la seguente simbologia: al centro il volto del Cristo sofferente attorniato da piccoli angeli, nella parte superiore un angelo porta i simboli della passione, mentre ai lati sono riprodotte delle spighe di grano, simbolo del Cristo che dona se stesso sulla Croce e nell’Eucaristia. In basso, raffigurato il pio pellicano che con il proprio sangue sfama i suoi piccoli. L’intera croce è sostenuta da una catena in argento e oro con Jannacchè, sfere cave proprie della cultura Arbëreshë popolazione albanese trapiantata nel sud Italia nei primi del ‘900. Inoltre la diocesi di Lamezia Terme nella persona del vescovo mons. Luigi Cantafora ha commissionato all’orafo Gerardo Sacco un “uovo” che donerà a Sua Santità. L’opera in argento, eseguita interamente a mano, con pietre preziose e smalti, nella tradizione cristiana è simbolo della resurrezione del Cristo. La creazione si presenta con una serie di simboli sbalzati a mano di seguito descritti: partendo dall’alto una cupola sormontata da lapislazzuli e zaffiri richiamano il cielo, scendendo vi sono delle Croci con al centro dei rubini, e proseguendo sono raffigurate delle immagini che ritraggono lo stemma della diocesi di Lamezia, lo stemma papale, la facciata del Duomo di Lamezia, l’immagine della Madonna di Visora in Conflenti, l’immagine della Madonna nera di Altotting, Santuario più importante della Baviera, e la Chiesa parrocchiale del Papa con il Fonte battesimale ove lo stesso è stato battezzato. La diocesi ha inoltre richiesto di raffigurare il logo scelto per l’evento. Sul piedistallo l’immagine di San Pietro, primo Papa della storia, la stessa immagine riprodotta sull’anello papale. Un’opera questa, che racconta una storia fatta di simboli teologici ed immagini che legano le chiese locali, come quella di Lamezia e quella di Passau (Germania), in perfetta comunione con quella universale rappresentata dal vescovo di Roma. Ma non basta vi sarà ancora un‘altra opera dell’orafo Gerardo Sacco ad “impreziosire” la prossima visita papale, infatti su commissione del parroco di Conflenti don Adamo e del vescovo di Lamezia Terme, un ramo di quercia in oro, verrà posto in occasione della celebrazione, sulla statua della Madonna di Visora di Conflenti, e più precisamente nella mano del Bambin Gesù. Nell’iconografia cristiana tale raffigurazione richiama alla presenza di quello spirito fecondante colmo di vitalità, che porta la linfa di Dio nell’arbor vitae cristiano. Niente è dato al caso nella simbologia dell’opera, essa infatti si sviluppa su tre rami ad indicare la santissima trinità, su questi rami vi sono 12 foglie che rappresentano i dodici figli di Giacobbe, capostipiti delle 12 tribù d’Israele che nel nuovo testamento diverranno i “Dodici apostoli”, ovvero l’inizio del “nuovo popolo di Dio”. Su questo ramoscello è riprodotto anche il frutto, con due ghiande realizzate in oro e quarzo fumé, che rappresentano la natura umana e quella divina del Cristo.
Al lavoro accelerato le ruspe ad appena sei giorni dall'arrivo del Sommo Pontefice a Serra San Bruno. Ai margini del grande spiazzo adiacente la certosa, è stata spianata un'area aggiuntiva dove sono in corso i lavori per impiantare il grande palco che accoglierà il Papa. Le strade di accesso al monastero certosino vengono asfaltate, i rami pericolanti degli alberi secolari che segnalo gli argini del viale che conduce alla Certosa vengono abbattuti, i viottoli e i sentieri che rasentano le vie d'accesso al piazzale Santo Stefano stanno per essere tutti ripuliti dalle erbacce e resi accessibili e transitabili. Rastrellato palmo a palmo e messo in sicurezza il terreno che dalla fine del centro abitato conduce fino al museo certosino. Tutto è quasi pronto per accogliere le migliaia di persone che arriveranno a Serra San Bruno per vedere il Papa e non passa giorno che non vengano eseguiti sopralluoghi per migliorare e rendere accoglienti i luoghi interessati dalla visita di Benedetto XVI. Il programma della visita del Pontefice non sembra al momento subire cambiamenti, a parte il sito dell'ubicazione del palco, spostato di poco rispetto alla prima individuazione, tutto è rimasto definito secondo quanto stabilito in seguito all'ultima visita della delegazione vaticana. Resta comunque ancora da definire il percorso che condurrà Benedetto XVI dal campo sportivo, dove atterrerà l'elicottero, alla certosa. Saggiata anche la capienza dell'area adiacente le mura certosine che dovrà accogliere i fedeli all'arrivo del Pontefice. Si tratta dell'ampio spiazzo destinato normalmente al parcheggio delle autovetture di recente realizzazione, situato sul lato nord della sede del museo certosino. Tuttavia è possibile vedere il Pontefice anche lungo il tragitto che dal campo sportivo porta alla certosa. Allo scopo, tutto il percorso verrà transennato. La gente potrà anche vedere tutto ciò che succede all'interno delle mura del monastero dopo l'ingresso del papa. È prevista, infatti, l'installazione di grandi schermi in vari punti del piazzale esterno su cui verranno proiettati le varie fasi della visita di Benedetto XVI alla certosa. Intanto, si è appreso quale dono farà l'amministrazione comunale al Sommo Pontefice. Si tratta di un quadro di pregevole fattura, raffigurante un tempio certosino. L'opera è stata eseguita dall'artista serrese Dina Giancotti, nota per le sue straordinarie doti pittoriche ispirate a una profonda spiritualità interiore. Il dono verrà consegnato personalmente dal sindaco Bruno Rosi subito dopo la pronuncia dei discorsi che avverrà sul palco prima dell'ingresso del Papa nel monastero certosino. Ingenti misure di sicurezza verranno adottate per la protezione del pontefice durante la sua permanenza a Serra San Bruno. È previsto nel merito l'arrivo nella cittadina fin dalla mattinata di oltre un migliaio di agenti tra Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Vigili urbani e corpi speciali. Sul palco, insieme al Pontefice, ci saranno le autorità religiose, quelle civili e quelle militari. È prevista anche la presenza del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta il quale interverrà in rappresentanza dello Stato Italiano.

Strill.it, Gazzetta del Sud