La Conferenza Episcopale italiana non intende per ora nominare un responsabile nazionale per trattare a livello centrale il problema degli abusi sessuali compiuti dai religiosi, così come ha fatto invece, ad esempio, l'Episcopato tedesco. "Il tema di un responsabile per il problema degli abusi - ha spiegato in merito il segretario generale della CEI, mons. Mariano Crociata - è emerso anche in altre circostanze ma i vescovi ritengono che non c'è ragione di per sè - anche se altri hanno compiuto scelte diverse, che definerei integrative rispetto alle norme vigenti - di istituire figure di questo tipo. La competenza è infatti di ogni singolo vescovo, ed è attorno al vescovo o al più a tutti i vescovi riuniti nella CEI che si determinano le scelte". E l'esperienza, secondo mons. Crociata, conferma "l'efficacia del rapporto diretto dei vescovi in questi casi laddove si presentano". Il segretario CEI ha riferito che nella riunione del Consiglio Episcopale permanente è stata esaminata una bozza delle linee guida nazionali sulla prevenzione e repressione degli abusi, richieste dalla Santa Sede che recentemente ha pubblicato le proprie. "Si tratta - ha spiegato Crociata - di linee nazionali che consentano un'applicazione completa, piena e adattata ai contesti nazionali di quelle della Santa Sede". Il lavoro procede speditamente: "La prima bozza è stata esaminata e ora le osservazioni raccolte saranno recepite e rielaborate in vista del prossimo Consiglio Episcopale permanente per una valutazione ulteriore e per l'approvazione definitiva".
Agi