Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla XXVI Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, che ha svolto i suoi lavori in questi giorni in Vaticano sul tema "La pastorale sanitaria a servizio della vita alla luce del Magistero del Beato Giovanni Paolo II". Erano presenti all’udienza anche i vescovi incaricati per la Pastorale della Salute in seno alle rispettive Conferenze Episcopali, che il 23 novembre scorso hanno tenuto a Roma il loro primo incontro.
Benedetto XVI ha ricordato l’impegno del Papa polacco verso i malati, l’istituzione del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari nel 1985, la Lettera Apostolica "Salvifici doloris" del 1984, l’indizione della Giornata Mondiale del Malato 20 anni fa, la fondazione “Il buon samaritano”, “come strumento di una nuova azione caritativa verso i malati più poveri in diversi Paesi”. Tutta la sua opera, ha spiegato il Papa, rappresenta un “Vangelo della Vita” con cui “il Beato Giovanni Paolo II ha proclamato che il servizio alla persona malata nel corpo e nello spirito costituisce un costante impegno di attenzione e di evangelizzazione per tutta la comunità ecclesiale, secondo il mandato di Gesù ai Dodici di sanare gli infermi”. ''Il mistero del dolore sembra offuscare il volto di Dio, rendendolo quasi un estraneo o, addirittura, additandolo quale responsabile del soffrire umano, ma gli occhi della fede sono capaci di guardare in profondità questo mistero. Dio si è incarnato, si è fatto vicino all’uomo, anche nelle sue situazioni più difficili; non ha eliminato la sofferenza, ma nel Crocifisso risorto, nel Figlio di Dio che ha patito fino alla morte e alla morte di croce, Egli rivela che il suo amore scende anche nell’abisso più profondo dell’uomo per dargli speranza. Il Crocifisso è risorto, la morte è stata illuminata dal mattino di Pasqua'', ha detto Papa Ratzinger citando la "Salvificis doloris": "Nel Figlio ‘dato’ per la salvezza dell’umanità, la verità dell’amore viene, in un certo senso, provata mediante la verità della sofferenza, e la Chiesa, nata dal mistero della Redenzione nella Croce di Cristo, ‘è tenuta a cercare l’incontro con l’uomo in modo particolare sulla via della sua sofferenza. In tale incontro l’uomo diventa la via della Chiesa, ed è, questa, una delle vie più importanti’”. "Il servizio di accompagnamento, di vicinanza e di cura ai fratelli ammalati, soli, provati spesso da ferite non solo fisiche, ma anche spirituali e morali - ha detto il Papa - vi pone in una posizione privilegiata per testimoniare l'azione salvifica di Dio, il suo amore per l'uomo e per il mondo, che abbraccia anche le situazioni più dolorose e terribili. Il Volto del Salvatore morente sulla croce, del Figlio consostanziale al Padre che soffre come uomo per noi, ci insegna a custodire e a promuovere la vita, in qualunque stadio e in qualsiasi condizione si trovi, riconoscendo la dignità e il valore di ogni singolo essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio e chiamato alla vita eterna”. ''Questa visione del dolore e della sofferenza illuminata dalla morte e risurrezione di Cristo ci è stata testimoniata dal lento calvario, che ha segnato gli ultimi anni di vita del Beato Giovanni Paolo II'', ha quindi ricordato il Papa: “La fede ferma e sicura ha pervaso la sua debolezza fisica, rendendo la sua malattia, vissuta per amore di Dio, della Chiesa e del mondo, una concreta partecipazione al cammino di Cristo fin sul Calvario. La 'sequela Christi' non ha risparmiato al Beato Giovanni Paolo II di prendere la propria croce ogni giorno fino alla fine, per essere come il suo unico Maestro e Signore, che dalla Croce è diventato punto di attrazione e di salvezza per l’umanità e ha manifestato la sua gloria”. In conclusione Benedetto XVI ha esortati gli operatori sanitari a fare “tesoro del testamento vissuto dal Beato Giovanni Paolo II nella propria carne”, augurando a tutti di “scoprire nell’albero glorioso della Croce di Cristo ‘il compimento e la rivelazione piena di tutto il Vangelo della vita’. Nel servizio che prestate nei diversi ambiti della pastorale della salute, possiate sperimentare che ‘solo il servizio al prossimo apre i miei occhi su quello che Dio fa per me e su come Egli mi ama'”.
AsiaNews, Radio Vaticana, TMNews
UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA XXVI CONFERENZA INTERNAZIONALE DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI (PER LA PASTORALE DELLA SALUTE) - il testo integrale del discorso del Papa